giovedì 30 ottobre 2008

Auguri Diego




30 ottobre 1960 - 30 ottobre 2008.

Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi, oggi compie 48 anni.
Auguri Diego, Napoli te quere mucho!

venerdì 24 ottobre 2008

Colletta Ultras per Borgonovo




Gli ultras della Sambnedettese hanno cominciato una colletta per Stefano Borgonovo, indimenticato attaccante degli anni '80 affetto da SLA, una gravissima e rarissima malattia che ha colpito, tra gli altri, il glorioso capitano del Genoa, Signorini, deceduto poco tempo fa.
Ecco il testo della lettera, ennesima dismostrazione della sensibilità degli ultras:
"ciao Stefano,
chi ti scrive è un gruppo di ultras della Sambenedettese.siamo tutti abbastanza giovani, dai 20 ai 30 anni e quindi quasi nessuno di noi ti ha visto indossare la casacca rossoblu.tuttavia, sappiamo bene chi ha reso grande la nostra squadra e chi ha onorato, seppur per una sola stagione, san benedetto e la sua gente.appena saputo della tua grave situazione, ci siamo attivati con l'unica cosa che potevamo fare: una "colletta" in curva mediante la quale abbiamo raccolto una discreta somma a cui abbiamo aggiunto il fondo cassa del nostro gruppo. il tutto è stato inviato alla fondazione che porta il tuo nome.con questo vogliamo testimoniarti la nostra vicinanza. ogni domenica gridiamo allo stadio il tuo nome e ti invitiamo a non mollare, ma su questo non abbiamo dubbi. ultimamente per gli ultras la situazione si è fatta brutta. stampa e tv ci danno addosso appena possono, dipingendoci come il male del calcio. noi come vedi non siamo mostri, come vogliono farci apparire, ma uomini che, con pregi e difetti, cercano anche di restare uniti nei momenti di difficoltà.un abbraccio grade "Borgo" a te e alla tua famiglia.sappi che la curva nord di san benedetto, di ieri e di oggi, sarà sempre al tuo fianco.TIENI DURO! "i ragazzi della nord"

Ovviamente, una così nobile iniziativa non ha avuto la benchè minima risonanza mediatica.
Gli ultras fanno notizia se sfondano treni o si scontrano con la pula... ma se organizzano una raccolta fondi per la ricerca scientifica (evento che necessità di pubblicità) nessuno se ne accorge o ne dà notizia.
Che vergogna!
Ennesima dimostrazione della superiorità degli ultras rispetto al Calcio Moderno.

lunedì 20 ottobre 2008

Lezione Ultras


56 minuto di Roma - Inter. Risultato: 0 a 4.

I benpensanti, corretti, veri tifosi delle tribune Tevere e Montemario cominciano a sfollare. La Roma perde 4 a zero, che rimanemo a fa? Annamocene a casa, a magnà, che tanto nun c'è speranza...
I violenti, teppisti, razzisti, bastardi ultras della curva Sud, invece, iniziano a cantare a squarciagola, ad inneggiare alla Roma, alla maglia giallorossa, ed una commovente sciarpata riempie la curva.
I "veri" tifosi, sul passivo di 4 reti, abbandonano lo stadio.
Gli ultras, quelli che secondo tutti o quasi sono la feccia del calcio, rimangono al fianco della loro squadra, fino ed oltre al novantesimo.

Ennesima lezione del mondo ultras al sistema calcio.

venerdì 10 ottobre 2008

In partenza per Verona


Oggi vado a Verona. Torno domenica sera. Una gita nella cloaca razzista. Un giro nei pub e nei bar dove la gioventù veronese è solita incontrarsi. Sopralluoghi utili anche per il quarto capitolo del romanzo AVANTI A GAMBA TESA, che avrà come argomento un trasferta a Verona.

Per due giorni il blog non verrà aggiornato. Tranquilli, che torneremo ancora più in forma. Dopo che avremo pisciato nell'Arena, sputato dal balcone della zoccola Giulietta e gironzolato indisturbati per il Bentegodi, torneremo lunedì con i nuovi post del blog.

Tenete botta, guagliù.

Mentalità.

lunedì 6 ottobre 2008

Marco Travaglio difende gli Ultras


l'Unità, 3 ottobre 2008

Un sondaggio commissionato su 2 mila persone dall’Ordine dei giornalisti Lombardia rivela che gl’italiani hanno un’immagine pessima (32%) o cattiva (23%) dei giornalisti. Ma va? Il 31 agosto, prima giornata di campionato, tg e giornali annunciarono che un’orda di ultras napoletani in partenza per Roma avevano assaltato l’Intercity “Modigliani” Napoli-Torino devastandolo, malmenando i controllori e sequestrando decine di passeggeri terrorizzati. Unica fonte della presunta notizia: un comunicato di Trenitalia che parlava di “treno interamente vandalizzato, danni ingenti a 11 carrozze, azionato più volte il freno d’emergenza, prima stima dei danni circa 500 mila euro”. Meglio del Vangelo.

Tg1: “Intercity per Roma, a bordo solo ultras: danni per 500 mila euro”. Tg2: “Caos alle stazioni di Napoli e Roma: i tifosi partenopei assaltano treno”. Tg3: “Tifosi del Napoli padroni del treno, inferno nella stazione di Napoli, 300 passeggeri in ostaggio, devastate le stazioni”. Studio Aperto: “Guerriglia, panico tra i passeggeri cacciati dal treno, 4 ferrovieri feriti”. Corriere della sera: “Assalto ultrà ai treni: danni e caos”. La Repubblica: “Assalto ultrà al treno, passeggeri cacciati dai tifosi”. Il Mattino: “Napoli, assalto ultrà al treno”. La Stampa: “Gli ultras distruggono il treno”. L’Unità: “Il treno della paura: Intercity in ostaggio dei tifosi napoletani”. Il Giornale: “Ultrà napoletani ‘rubano’ il treno: c’è la partita, cacciati i passeggeri” (segue commento: “Gomorra pallonara”). Qualcuno parla addirittura di “bombe carta” esplose all’arrivo alla stazione Termini. Poi governo e Polizia, sommersi dalle critiche per non aver saputo prevenire un evento piuttosto prevedibile, buttano lì che gli ultras erano camorristi travestiti e dediti al “terrorismo”. Altri titoloni a fotocopia: “200 pregiudicati sul treno degli ultras”. “Non ultras, ma camorristi e terroristi”. “Che fanno i giudici?”. “Tolleranza zero”.”Certezza della pena”. Il presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese propone di arrestarne qualche migliaio e recluderli direttamente negli stadi, come faceva il buon Pinochet.

Che ne è di quel po’ po’ di casino a un mese di distanza? L’ha spiegato l’altra sera, in un’illuminante inchiesta dal titolo “La bufala campana”, l’inviato di Rainews24 Enzo Cappucci sulla scorta delle conclusioni del pm che segue il caso, Antonello Ardituro. Tanto rumore per nulla. Nessun arresto, nessuna devastazione. Solo alcuni episodi di danneggiamento. Nessuna bomba carta, al massimo qualche petardo e bengala. Delle lesioni ai controllori, per ora, nessuna traccia: Rainews ha chiesto invano i referti medici. Delle 11 carrozze “vandalizzate”, Trenitalia ne ha messe a disposizione degl’inquirenti solo 4: le altre continuano tranquillamente a viaggiare. E i “danni per 500 mila euro”? Nemmeno l’ombra. Digos e Carabinieri parlano di 80 tendine danneggiate, qualche sedile tagliato, due vetri rotti e un water divelto (ma che abbiano fatto tutto gli ultras è da provare, viste le condizioni in cui versano i treni anche senza ultras): roba da qualche migliaio di euro, non di più.

E gli “assalti alle due stazioni?”. Altra bufala: normali immagini di ordinaria tifoseria domenicale. Rainews mostra le sequenze dei tifosi veronesi che lasciano Napoli un paio d’anni fa, insultando poliziotti e napoletani nella solita nuvola di fumogeni (allora, però, sui giornali non uscì nemmeno un trafiletto). Cappucci intervista alcuni testimoni oculari. Tommaso Delli Paoli, segretario generale del sindacato di polizia Silp-Cgil: “Gli ultras non sono angioletti, ma non è accaduto niente di quel che si è voluto raccontare. Normali tensioni tra gli ultras con biglietti e documenti, che volevano raggiungere lo stadio di Roma, e i responsabili di Trenitalia che han bloccato il treno prima in stazione e poi di nuovo in aperta campagna. Non credo che abbiano tirato il freno d’emergenza, avevano fretta di arrivare a Roma. Pare che il treno mostrato in tv non fosse quello vero”. Violenze sul personale, sugli agenti e sui passeggeri? Due giornalisti sportivi austriaci, anch’essi sul treno incriminato, non han visto “nessuna violenza o scontro. Devastazioni? No, il treno era troppo pieno perché qualcuno potesse muoversi. L’unica paura è stata quella di perderci la partita, visto che il treno non partiva”. E la camorra? E il terrorismo? Qualche decina di pregiudicati c’erano: meno comunque di quelli presenti in Parlamento. Magari finirà con Trenitalia che ringrazia gli ultras: i loro cori potrebbero aver messo in fuga le zecche e i pidocchi.

Marco Travaglio

giovedì 2 ottobre 2008

Tifosi e informazione - La bufala campana (RaiNews24) 2/2

continua......

Tifosi e informazione - La bufala campana (RaiNews24) 1/2

prima parte di un servizio mooolto interessante

sabato 27 settembre 2008

Casms: manipolo di incompetenti.


Il marcio del calcio non sono gli ultras, che con i loro innumerevoli limiti e difetti rappresentano comunque il lato più passionale, più puro del calcio.

Il marcio è rappresentato dai padroni del vapore, persone disinteressate allo sport e attente solo agli introiti, ai profitti, ai proventi dei diritti tv, alle compravendite gonfiate di giocatori, e tante altre nefandezze di cui oggi tutti si sono dimenticati (scaricando il loro rancore sugli ultras), ma che fino a due anni fa hanno scandalizzato lo sport mondiale, portando la Juve in serie B, la revoca di due scudetti, le penalizzazioni a varie squadre.

A costoro si sono aggiunti e continuano ad aggiungersi gli incapaci, gli incompetenti, gli ignoranti. Prendete l'ultima decisione del Casms: trasferta di Genova vietata ai napoletani in quanto Genoa - Napoli è una "PARTITA A RISCHIO"!!!

A rischio? Ma lo sanno, i tizi del Casms, che Napoli e Genoa sono gemellate dal 1982??? Di quale cazzo di rischio parlate??? Ignoranti di merda, documentatevi! Leggetelo qualche libro, qualche almanacco, qualche vecchio giornale. Sono 26 anni che dura questo gemellaggio, e voi ci impedite di andare a Genova insieme ai fratelli grifoni???

L'ennesima ingiustizia è fatta. A fine anno, vedremo quante ne avrà subite il Napoli. Poi, se qualcuno incomincerà a farsi rodere il culo e aumenterà la tensione al San Paolo, non ve la prendete con gli ultras... Prendetevela col Casms!!!

VAFFANCULO!!!

venerdì 26 settembre 2008

Di ritorno da Praga


Chiedo scusa ai lettori del blog se in questi giorni il blog non è stato aggiornato. Sono stato a Praga in vacanza, e sono tornato più incazzato di prima. Le nostre curve rimarranno chiuse (ennesima ingiustizia), Maroni continua a criminalizzare gli ultras e non c'è uno, dico uno, che parli di ciò che di positivo fanno gli ultras, molti dei quali sono impegnati nel sociale, nell'antirazzismo, nella cultura. Sembra che siamo sempre noi il marcio del calcio, ma se sperano di chiuderci nei loro steccati mentali sbagliano di grosso.

A Praga sono andato a vedere la partita Sparta Praga - Teplice: in Rep. Ceca il calcio non è lo sport nazionale, e si vede (circa 3mila spettatori, per uno Sparta che è capolista). Però, porca puttana, un grande tifo di quei 3-400 ultras dello Sparta, che hanno sostenuto la squadra di Thomas Repka fino al 95' senza fermarsi. Bellissima la fumogenata (che in Italia sarebbe vietata), polizia praticamente assente dallo stadio (presente invece fuori), curva in pratica gestita dagli ultras. Anni luce diversi da noi, dal clima di guerriglia che si respira nei nostri stadi, eppure così caldi (a loro modo).


Con profonda tristezza e disgusto, ho appreso in aeroporto che l'udienza preliminare per l'OMICIDIO di Gabriele Sandri da parte del poliziotto Spaccarotella è stata rinviata di due mesi per "vizio di forma". Gli avvocati difensori dell'ASSASSINO hanno giustificato l'assenza dall'aula del loro assistito dicendo che Spaccarotella ha paura di farsi vedere in giro, è un ragazzo distrutto che non esce di casa.

Alla fine della storia, l'ASSASSINO in divisa è il ragazzo distrutto che ha paura ad uscire di casa, mentre la VITTIMA e la sua famiglia attendono da 10 mesi che inizi un processo che (dubitiamo) possa far luce sui fatti e CONDANNARE in maniera esemplare un esponente delle forze del (dis)ordine.

giovedì 11 settembre 2008

Matarrese: "Celle negli stadi"


"Se necessario costruiamo celle negli stadi per mettervi subito dentro chi delinque". E' questa la soluzione immaginata dal presidente della Lega calcio, Antonio Matarrese che boccia il modello inglese: "Loro hanno un'altra cultura e poi non dimentichiamo che noi abbiamo comunque ottime tifoserie, fatte di gente per bene che segue le squadre". Uefa contraria. La proposta di Matarrese non piace pero all'Uefa, che attraverso il proprio portavoce, William Gaillard, critica l'idea: "Meglio impedire che i violenti entrino negli stadi piuttosto che metterli in gabbia. Noi -prosegue- siamo a favore di un coordinamento europeo per l'interdizione dagli stadi in modo che le varie frange di teppisti possano essere bloccate anche oltre i confini". Per quel che riguarda le misure antiviolenza adottate dal governo italiano, Gaillard ha ricordato che l'Uefa è "in contatto permanente con la polizia italiana. Appoggiamo i provvedimenti presi dall'Italia perchè chi li ha varati conosce la situazione meglio di noi". Per un altro esponente dell'Uefa, Jonathan Hill, una soluzione potrebbe essere il passaggio di proprietà degli impianti dai Comuni alle società.

Secondo voi, questa soluzione serve a calmare gli animi.... o ad accenderli? La presenza di celle negli stadi avvicinerà le famiglie allo stadio? I prezzi dei biglietti si abbasseranno?

mercoledì 10 settembre 2008

Super partes


Il Capo redattore del Ballesterer FM Radio Reinhard Krennhuber era in viaggo con gli Ultras del Napoli verso Roma e da allo standard.at un intervista raccontando di scene assurde.

Un altra versione dei fatti. I media raccontano come atti di violenza al inizio del campionato di serie A abbiano di nuovo danneggiato l’immagine del calcio italiano. Da fonti di agenzia di stampa si apprende che 1500 Ultras Napoletani assaltano un treno alla stazione di Napoli e costringono a scendere300 passeggeri. Inoltre avrebbero ferito quattro controllori di Treni Italia e avrebbero danneggiato e saccheggiato le carrozze. Al arrivo a Roma Termini avrebbero acceso bombe carta e usato gas lacrimogeni mentre erano scortati dalle forze dell’ordine ai Bus versolo stadio. Treni Italia parla di danni sui 500000 euro.

Reinhard Krennhuber capo redattore della rivista calcistica ballesterer fm accompagnato insieme al collega Jakob Rosenberg ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani in trasferta verso Roma e prende posizione in un intervista al derStandard.at sui fatti accaduti. Ballesterer fm prenderà posizione in un articolo che uscira il 7 ottobre sulla crisi nel calcio italiano e specialmente rapportando i fatti dellapartita roma – napoli.

derStandard.at: Lei è stato un testimone oculare dei fatti successi alla stazione di Napoli ci racconta cosa in realtà è successo?

Krennhuber: Innanzitutto non si può assolutamente parlare di Ultras Napoletani che abbiano minacciato e fatto scendere dal treno 300 passeggeri, poi degli attacchi ai controllori di treni italia non ne abbiamo preso atto. Il treno avrebbe dovuto partire alle 09:24. Poco dopo le 11 i dipendenti di treni italia sono passati sui treni per consigliare ai passeggeri non tifosi del napoli e senza intenzione di andare a roma di lasciare il treno e di prenderne un altro, cosa che hanno fatto tutti. Alla fine si parte alle 12:30 in un treno strapieno e sovraffollato. Al’arrivo a Roma la partita era gia iniziata siamo entrati al olimpico al 52° minuto di gioco una vergogna pensando che la maggior parte degli ultras avesse sia pagato il biglietto del treno più il biglietto di entrata al olimpico per 28 euro. Abbiamo assistito alla demolizione dei bagni ma non si arriverebbe mai alla cifra che treni italia ha comunicato ufficialmente e poi qualcuno mi dica cosa ci sia da saccheggiare in un treno italia il tutto si sottrae alla mia immaginazione come la notizia che gli ultrasabbiano usato gas lacrimogeni alla stazione di termini.

derStandard.at: Ce stata una situazione in cui avete avuto paura che potesse succedere qualcosa?

Krennhuber: Da parte degli Ultras Napoletani non abbiamo mai avuto paura non hanno attaccato le forze dell’ordine sia alla stazione che allo stadio anche perchè sapevano cosa c’era in gioco. L’unico momento di tensione fu quando dopo la partita sono entrate le forze dell’ordine nei bus per picchiare a caso chiunque si trovasse sulla loro via, il tutto con la scusa che queste persone avrebbero ostacolato la partenza dei bus. La cosa più assurda è che questi bus sono partiti poi dopo un ora e mezza! Ci hanno trattenuto dentro lo stadio per 4 ore senza la possibilità di acquistare acqua o cibo. La promessa di ricevere acqua non emai stata mantenuta!

derStandard.at: Il ministero degli interni italiano vorrebbe emettere un divieto di trasferta ai tifosi napoletani e vorrebbe far giocare a porte chiuse il napoli sanzionando anche la società con una multa. Lei pensa che questi provvedimenti servano a qualcosa?

Krennhuber: No, trovo il fatto che si voglia proibire le trasferte e si faccia giocare a porte chiuse un provvedimento molto esagerato. La maggior parte dei Tifosi Napoletani non ha commesso nessun reato durante la trasferta. Le accuse che gli incidenti siano stati pianificati e orchestrati dai fans o addirittura dalla camorra mi sembra totalmente assurdo, un invenzione. Al contrario non riesco a smettere di pensare che il tutto, cioè il ritardo e diverse maltrattamenti siano state studiate di proposito come per avere una reazione da parte dei fans per poi col pretesto della reazione emanare i provvedimenti che adesso vogliono far passare.

derStandard.at: Il capo della polizia Antonio Manganelli fa notare e parla di risultati positivi ottenuti dallo stato contro la violenza negli stadi. Afferma che dopo la morte del ispettore Raciti a Catania nel 2007 ci siano meno incidenti e scontri. E poi di come la sicurezza negli stadi sia stata migliorata e come questo abbia di nuovo attirato le famiglie con i bambini afrequentare di più o di nuovo lo stadio. Sono fatti reali o solo belle parole?

Krennhuber: Gli standard di sicurezza sono stati sicuramente effettuati ma si tratta solamente di Qualche Cancello e qualche tornante in più all’entrate. Gli stadi italiani sono ancora nelle stesse desolate condizioni di prima non e cambiato niente all’interno. A parte questo lo stato italiano usa solamente la via della repressione non hanno alcuna intenzione di spendere soldi ho lavorare insieme ai tifosi per un programma con essi. Poi trovo la che la deposizione di Manganelli molto cinica pensando che nel novembre 2007 veniva ucciso Gabriele Sandrida un colpo di pistola esploso da un agente della poliza. Poi non riesco a veder dopo ci sia un incremento delle visite allo stadio da parte di famiglie. A roma nel settore ospiti ho notato tra le 3600 persone due che erano sopra i 50 anni e cinque o sei donne, cosa che non mi stupisce affatto visto il trattamento a volte disumano a cui vengono esposti i fans.

derStandard.at: Lei a che conclusioni arriva dopo il weekend passato?

Krennhuber: In futuro crederò ancora meno di prima alle notizie di scontri provenienti dall’Italia. Ce una discrepanza enorme tra quello che abbiamo vissuto quel giorno e cosa hanno riportato i media il giorno seguente. Per tutta la giornata non abbiamo incontrato un collega giornalista. I media non hanno fatto alcuna ricerca sul posto si fanno dare i servizi gia pronti dall ufficio stampa delle autorità. E in quei servizi la versione dei tifosi non viene presa in considerazione o solo minimamente. Rai uno e l’unica emittente che ha fatto parlare anche tifosi e gente comune e non solo politici e vari esponenti delle autoritàsui fatti. E quella gente comune e i tifosi raccontano analoghe storie come la nostra vissuta lo scorso weekend. (Thomas Hirner, derStandard.at, 5. September 2008, Articolo preso da http://derstandard.at/?url=/?id=1220457342474 )

lunedì 8 settembre 2008

La verità degli ultras Napoli


Un ringraziamento particolare del blog AVANTI A GAMBA TESA ad Alex dei Fedayn, esempio ultras.

Curve chiuse fino al 31 ottobre

Obbligo al Napoli di giocare "tutte le gare" con le curve A e B chiuse agli spettatori fino al 31 ottobre prossimo. Questa la decisione, insieme a una ammenda di 10 mila euro, del giudice sportivo per la parte riguardante gli incidenti avvenuti allo stadio Olimpico in occasione di Roma-Napoli. Il giudice ricorda nella motivazione che esula dai suoi limiti funzionali "ogni valutazione in merito a fatti altrove verificatisi". Un riferimento agli atti di vandalismo perpetrati dagli ultrà partenopei alla stazione di Napoli e sul treno.

giovedì 4 settembre 2008

Non siamo camorristi!


"La camorra dietro gli scontri".
"Ultras: spunta la camorra".
"Manganelli: gli ultras erano camorristi".

Questi sono alcuni dei titoli che leggiamo oggi.
Io frequento la curva A dello Stadio San Paolo dal campionato 1988/89: c'era ancora Maradona, quell'anno vinse l'Inter dei record. Ho visto tante cose storte, negli anni: stavo ad Avellino quando morì Sergio Ercolano, stavo a Campobasso quando ci hanno squalificato il campo per 5 turni, e stavo in tante altre parti d'Italia insieme agli ULTRAS partenopei, che sono ben altra cosa rispetto ai teppisti.

Mi spiace sinceramente, leggendo anche i commenti dei lettori, che vi sia tale e tanta disinformazione: davvero credete che quello che vi dice Studio Aperto è la Verità? Davvero credete che allo stadio ci vanno solo due tipi di persone: i tifosi, cioè quelli bravi con la sciarpetta e napoli cha cha cha; e gli ultras, cioè i teppisti con cinte e passamontagna? L'equazione Ultras = teppista è una invenzione giornalistica, che fa comodo al Potere (economico, politico e calcistico).

L'obiettivo dei padroni del vapore è chiaro: stadi semivuoti e a prezzi alti, pochi rischi per la sbirraglia, gente a casa davanti alle pay tv. E' purtroppo vero che in TUTTE LE TIFOSERIE ci sono cani sciolti che spesso vanno contro ciò che i gruppi organizzati delle curve decidono. Dire, però, che questa faccenda sia tutta napoletana, e che addirittura c'è la camorra dietro... beh, mi e ci offende. Se c'è qualche camorrista in curva (cosa possibile), non significa che tutta la curva è governata dalla camorra. In curva ci sono tipi che se ne strafottono se il Napoli vince o perde: vengono solo per sballarsi o per fare casino e creare disordini. Ma in curva ci sono anche gli ULTRAS, quelli veri, che sono cosa ben diversa dai tifosotti delle pay tv: ULTRAS che regalano tempo e denaro per una maglia, una squadra, una città. ULTRAS che non esitarono a scendere in campo per provare a salvare il Napoli dal fallimento. Ricordate, ipocriti, quelle giornate? Ricordate, ipocriti, il periodo di Orgoglio Partenopeo, quando gli ULTRAS, non i tifosotti, provarono a salvare il Napoli?

mercoledì 3 settembre 2008

Trasferte vietate: tutti contenti.


Eccomi.

Dopo un torpore durato tre giorni, passati a vedere e a sentire stronzate in serie sul solito clichè antiultras. Infine, ieri sera è arrivata la prevista doccia fredda: trasferte vietate fino al termine del campionato.

Saranno contenti, adesso, quei teppisti che hanno disatteso l'invito dei gruppi organizzati di recarsi a Roma per sostenere la squadra e non per sfondare treni o picchiare i pendolari o sputare in faccia agli autisti cose del genere.

Saranno contenti, adesso, gli sbirri e i carabinieri, autori degli ennesimi abusi e giustificati e giustificabili dall'orda teppista proveniente da Napoli. La sbirraglia si è vendicata, e i teppisti hanno dato modo a loro di vendicarsi.

Saranno contenti, adesso, i giornalisti di regime, che sono stati prontissimi a stigmatizzare gli incidenti di Roma salvo dimenticare il volantino degli ultras della curva A, dimenticare il saccheggio operato dagli interisti o il vandalismo dei torinisti (di questi episodi, sulla stampa di regime, non c'è traccia).

Saranno contenti, adesso, i politicanti (soprattutto i padani come Maroni) che hanno l'ennesima occasione di lanciare merda sul Napoletano.

Saranno contenti, adesso, quelli delle pay tv che vedranno milioni di napoletani acquistare le partite in trasferta del Napoli.

Saranno contenti, adesso, quelli di Trenitalia, che hanno voluto non agevolare in nessun modo il flusso di napoletani diretti a Roma, facendo aumentare il nervosismo e concedendo terreno fertile ai teppisti di professione.

Oggi tutti dicono: pagano i tifosi tranquilli, gli sportivi.

Io dico: pagano gli ultras, quelli veri. Quelli che hanno scritto e distribuito un volantino sul quale si diceva A CHIARE LETTERE di evitare atti di vandalismo, di non recarsi allo stadio e alla stazione senza biglietti. Quelli che per la maglia azzurra fanno chilometri, superano gli ostacoli. Quelli che non sono riusciti a fermare l'orda barbarica dei teppisti di professione travestiti da ultras, molti dei quali sono stati protagonisti anche degli scontri durante l'emergenza rifiuti.

Non ha perso il calcio, che ormai è solo business.

Hanno perso gli ultras.

sabato 30 agosto 2008

Tutti in treno verso Roma


Il blog AVANTI A GAMBA TESA condivide e sottoscrive il volantino dei gruppi della curva A, che invita i supporters partenopei a raggiungere Roma in treno, evitando inutili atti di vandalismo e soprattutto incitando il Napoli nella maniera più corposa e civile possibile.

Abbiamo una grande chance: dimostrare ANCORA UNA VOLTA di essere tra le migliori tifoserie di Europa per attaccamento ai colori e per compattezza nel sostegno.

Tutti noi sappiamo quanto i romanisti siano colpevoli di atti di tradimento del codice ultras, ed è naturale che qualche nostra testa calda voglia vendicarsi. Queste testa calde, però, devono essere messe in condizione di non nuocere a TUTTI GLI ULTRAS PARTENOPEI che marceranno su Roma con l'unico intento di sostenere la squadra in questa difficile trasferta.

Tutti noi sappiamo quanto l'ultimo increscioso "episodio di Montepulciano" sia stato vergognoso, classificando gli Ultras Romani come un gruppo di spie (simile ai Mods Bologna). Domani, però, tutti questi rancori devono cedere il passo al sostegno alla squadra. Nessun cane sciolto, quindi.
Mentalità, ragazzi. Mentalità.

giovedì 28 agosto 2008

Silenzio Radio


Da due anni, l'appuntamento classico di 90° Minuto è stato cancellato. La RAI, colpevolmente, ha perso i diritti sui gol in chiaro, vinti a suo tempo da Mediaset. Grande fu la tristezza degli sportivi italiani, costretti a rinunciare ad uno degli appuntamenti domenicali tradizionali.

Oggi, quei mercenari che governano il calcio, quelli che hanno trasformato uno sport amatissimo in un business, quelli che hanno cambiato i nomi delle società (emblematico il caso della Associazione Sportiva Roma, diventata Azienda Sportiva Roma), hanno rifiutato l'offerta di 30 milioni per i gol in chiaro e di 2 milioni per le radiocronache. Dicono, i padroni del vapore, che il "prodotto calcio" (loro lo chiamano così) in chiaro vale poco meno 70 milioni di euro.

Risultato? Non solo domenica potranno vedere le sintesi coi gol solo coloro che hanno sky o il digitale terrestre, ma sarà impossibile pure ascoltare le radiocronache delle partite!
Dopo 50 anni, la gloriosa e storica trasmissione TUTTO IL CALCIO, MINUTO PER MINUTO rischia di essere cancellata.

Ecco, l'ennesimo smacco subito dai tifosi.
Ecco, l'ennesimo furto alla nostra passione.
Ecco, l'ennesimo lucro sullo sport.
Ecco, l'ennesimo business anteposto ai desideri della comunità.
Eccolo, il Calcio Moderno.

lunedì 25 agosto 2008

Quanti saremo a Roma?



L'acquisto di un solo biglietto per spettatore ospite per le partite di Campionato Roma-Napoli e Fiorentina-Juventus in programma il 31 agosto: è quanto ha deciso il Casms, il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, riunitosi oggi al Dipartimento della Pubblica sicurezza. Per la sola gara Roma-Napoli, «caratterizzata da un maggior livello di rischio», è stata decisa la vendita dei biglietti per i tifosi ospiti solo in punti vendita determinati, sotto il diretto controllo della società sportiva Napoli Calcio, «che dovrà garantire il riscontro dei documenti di identità degli acquirenti e fornire al Questore di Napoli l'elenco degli stessi».Il Casms, si legge in una nota, ha inoltre «individuato le misure a carattere preventivo da attuare (nell'ambito di uno specifico 'piano nazionale') dai competenti uffici di Polizia, finalizzate a creare condizioni di sicurezza sia nelle località di svolgimento delle gare che lungo gli itinerari». Queste misure, «riguarderanno tanto la dislocazione delle forze di polizia quanto l'attivazione dei canali investigativi per l'individuazione preventiva di eventuali frange violente». Quella odierna era la riunione di insediamento del Casms, istituito con decreto del ministero dell'Interno il giorno di Ferragosto. Alla riunione, presieduta dal prefetto Vincenzo Cardellicchio, hanno partecipato il presidente dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, il direttore dell'Ufficio Ordine Pubblico del Dipartimento di Ps, il direttore del Servizio Informazioni Generali della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, i direttori dei servizi Polizia stradale e Polizia ferroviaria, rappresentanti dell'Agenzia Informazione e Sicurezza Interna (Aisi), del Comando generale dell'Arma e della Gdf In via preliminare il Casms, «ha condiviso i metodi di lavoro per la stagione in corso, ribadendo la propria funzione di informazione, analisi, valutazione ed indirizzo a supporto delle decisioni proprie delle autorità provinciali di Pubblica sicurezza (prefetto e questore)»: tutto ciò, «nel pieno rispetto del ruolo, delle funzioni e delle competenze attribuite dall'ordinamento all'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive», organismo che l'attuale disciplina ha confermato "in ogni suo aspetto". Il Casms è quindi passato all'esame del nuovo campionato di calcio in avvio, con particolare riferimento alle gare Roma-Napoli e Fiorentina-Juventus, rimesse alla valutazione del Comitato da parte dell'Osservatorio. La riunione si è conclusa con «l'auspicio che il campionato, ormai alle porte, possa prendere avvio nel migliore dei modi potendo contare su un rinnovato impegno di tutti gli attori istituzionali e sportivi chiamati a garantire la sicurezza degli spettatori».Il match tra Roma e Napoli, previsto per domenica prossima all'Olimpico, «presenta senz'altro alcuni profili di rischio, ma abbiamo deciso di dare comunque fiducia alle due tifoserie, che potranno quindi assistere alla prima partita di campionato». Così il prefetto di Roma, Carlo Mosca, motiva la scelta assunta oggi dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, che consentirà ai tifosi partenopei di recarsi all'Olimpico per incitare i propri beniamini (seppure con un solo biglietto a testa, come deciso dal Casms). I rischi esistono, e lo stesso Mosca ricorda che «i tifosi giallorossi proprio ieri hanno esposto striscioni contro quelli napoletani, così come i partenopei avevano già fatto lo scorso luglio, esponendo striscioni contro i romanisti». Anche per questo motivo, spiega il prefetto, «verranno raddoppiati i servizi degli agenti in abiti civili, per evitare le famose 'puncicatè, e verranno predisposte tutte le misure necessarie per consentire il sereno svolgimento della partita».

domenica 24 agosto 2008

25 Agosto, ore 12: sapremo se possiamo andare in trasferta


E' stato istituito il Comitato di analisi per la Sicurezza delle manifestazioni sportive. Lo ha deciso ieri l'Osservatorio nazionale nella sua prima riunione in vista del campionato di calcio 2008-2009. Il Comitato avrà il compito di raccogliere e armonizzare tutte le notizie disponibili per le partite particolarmente a rischio, per poi fornire le indicazioni del caso ai prefetti e ai questori.Alla luce dei risultati positivi ottenuti nell'ultima stagione che evidenziano una diminuzione netta degli incidenti, l'Osservatorio ha inoltre analizzato le gare in programma ed ha individuato in Roma-Napoli e Fiorentina-Juventus, da disputarsi il prossimo 31 agosto, quelle più esposte a rischio.

Niente vendita dei biglietti almeno fino al 25 agosto per i tifosi ospiti per le partite Roma-Napoli e Fiorentina-Juventus in programma il 31 dello stesso mese. Lo ha deciso l' Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che ha tenuto oggi la sua prima riunione in vista della stagione calcistica 2008-2009. L'Osservatorio, per le gare di Roma e Firenze, definite come "quelle più esposte a rischio", ha infatti rinviato al neonato Casms, il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive "le valutazioni di competenza" e ha deciso di "sospendere, da parte della Lega, la vendita dei tagliandi ai tifosi ospiti sino agli esiti della riunione Casms in programma alle 12 di lunedì 25 agosto".

giovedì 21 agosto 2008

Roma - Napoli: c'è una piccola speranza

Da www.repubblica.it

Domani pomeriggio si terrà la prima riunione dell'Osservatorio del Viminale: non sarà solo l'occasione per il passaggio delle consegne fra il direttore Felice Ferlizzi (che il 25 di questo mese si insedia come questore di Arezzo) e il suo successore, Domenico Mazzilli, già questore di Trieste e responsabile della polizia stradale. Nella riunione verranno prese anche importanti decisioni: i membri dell'Osservatorio sembrano orientati a fare partire la stagione calcistica con tutti gli stadi aperti. Con qualche restrizione per alcune gare (come un biglietto a testa) ma anche senza divieti di trasferta. Di conseguenza, i tifosi del Napoli domenica 31 potranno andare all'Olimpico a vedere la gara con la Roma. E' una decisione coraggiosa, indubbiamente, perché fra le due tifoserie, da anni ormai, non corre buon sangue. E anche ultimamente, dalle parti di Arezzo, c'era stato un tentativo di aggressione (poi sventato, con decine di arresti) di napoletani nei confronti di alcuni tifosi giallorossi.
Ma l'Osservatorio vuole dare un segnale positivo: di apertura, di credito, di fiducia nei confronti di tifosi. Guai, però, a chi sgarra: il Viminale è pronto anche a usare il pugno di ferro. Pure la sfida Fiorentina-Juventus non dovrebbe avere preclusioni particolari: il questore di Firenze, Francesco Tagliente, crede da sempre nel dialogo. Coi tifosi viola, sinora è andato tutto bene.
Ferlizzi lascia un lavoro importante: i dati sono positivi, il progetto steward funziona mentre fatica (ma forse per scarso entusiasmo dei club) a decollare la carta del tifoso. C'è anche il "piano autostrade" messo già a punto e che verrà studiato ulteriormente a settembre con il nuovo capo della stradale, Roberto Sgalla. Il numero 1 della polizia, Antonio Manganelli, crede nella funzione dell'Osservatorio e vorrà seguire la stagione calcistica da vicino: forse non sarà presente alla riunione di oggi ma sicuramente ci sarà a quella del 26 agosto, pochi giorni prima del via del campionato.
Da capire bene invece che poteri avrà il nuovissimo comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, costituito a sorpresa il giorno di Ferragosto da Roberto Maroni. Nelle intenzioni del ministro dell'Interno dovrà valutare "gli interventi da fare". Ne faranno parte solo forze di polizia (lo dirige un prefetto, il capo della segreteria del dipartimento di Ps) e per la prima volta entrano in campo, ufficialmente, anche i servizi segreti (con l'Aisi, agenzia per le informazioni per la sicurezza interna, l'ex Sisde). Gli 007 del generale Giorgio Piccirillo dovranno dare il loro parere sulla partite, in base alle informazioni che possono avere. Un ruolo importante e delicato, senza dubbio. Ma questo comitato di analisi non rischia di essere un doppione dell'Osservatorio? A chi toccherà la parola decisiva? E i prefetti che "peso" avranno in futuro? Antonio Manganelli dovrà chiarire ruoli e competenze.

sabato 16 agosto 2008

Nessuno è come noi

Non vedo l'ora che cominci il campionato. Nell'attesa, ecco qualche bella immagine...

venerdì 15 agosto 2008

Vllaznia - NAPOLI: 0 - 3

giovedì 14 agosto 2008

Vllaznit Ultras

Ecco i nostri "avversari"...

martedì 12 agosto 2008

None like us


Dicono che siamo violenti.
Dicono che con lo sport noi non c'entriamo un cazzo.
Dicono che è colpa nostra se gli stadi sono vuoti.
Dicono che siamo il marcio del calcio.
Dicono che siamo sovvenzionati dalle società.
Dicono che facciamo prendere le multe alle società.
Dicono... dicono... dicono...
ma la verità è una sola: NESSUNO E' COME NOI !

venerdì 25 luglio 2008

Tutti all'Olimpico???


Prima di campionato: Roma - Napoli. L'occasione è ghiotta, per domenica 31 agosto. Ma ho un dubbio: il famoso (e famigerato) Osservatorio consentirà ai napoletani di seguire gli azzurri in trasferta a Roma? O, come già è successo numerose volte l'anno scorso, il Napoli verrà penalizzato ed i suoi tifosi privati delle trasferte in buona parte d'Italia?

Se uno Stato non è capace di garantire l'ordine pubblico senza ledere le libertà individuali e sociali, è uno Stato inutile e nocivo. Inutile, perchè cede le armi ed ammette la sconfitta; nocivo, perchè lede la libertà dei propri cittadini. Spero davvero che ci faranno andare a Roma a seguire gli azzurri.

Una volta si sarebbe detto: Tutti all'Olimpico!!!

Oggi dobbiamo dire: Tutti all'Olimpico???


Che tristezza, questo cazzo di calcio moderno.

lunedì 21 luglio 2008

sabato 19 luglio 2008

"Troppi tifosi del Napoli al seguito"







Christophoros Mavropoulos, da due anni direttore generale del Panionios, parla un inglese fluente e risponde con simpatia: «Qui siamo un po’ come i napoletani. Facciamo caos ma abbiamo cuore e accogliamo tutti a braccia aperte». Cancellata in un solo colpo, la preoccupazione dell’accoglienza dura e torrida di «Nea Smirne», nello stadio della prossima avversaria degli azzurri: «Anche qui è tempo di ferie. Prevediamo al massimo seimila spettatori, riempiremo metà stadio, non di più». Però la tribuna ospiti sarà stracolma: «Ci sono arrivate richieste per cinquecento biglietti sugli ottocento a disposizione. Mai vista una cosa del genere per una partita estiva internazionale...». E pensare che altre squadre italiane impagnate addiruttra in champions l'anno scorso sono arrivate in Grecia con al massimo 50-60 tifosi al sostegno.

Il blog AVANTI A GAMBA TESA invita tutti gli ultras che si recheranno in Grecia a contattarci: pubblicheremo i resoconti della prima trasferta europea del Napoli dopo 14 anni.

martedì 15 luglio 2008

Si parla di Rabbia? Spuntano gli ultras...

La trasmissione di stamattina su Raitre condotta da Antonio Mirabella era dedicata ad uno dei sentimenti più forti ed antichi del mondo: l'Ira. La Rabbia.
Cantami o diva del Pelide Achille... recita il proemio dell'Iliade. Vengono intervistati sociologi, psicologi, avvocati, il comico Giuliano e... un calciatore. O meglio, un ex calciatore: tale Losi, stopper della Roma anni 50. Che cazzo centra un calciatore quando si parla di ira, di rabbia? Ah, ho capito: forse parlano della rabbia per un gol sbagliato, per un rigore negato, per una espulsione ingiusta, per un campionato perso all'ultimo istante.
Niente di tutto ciò: il collegamento tra Losi e l'ira è semplicemente il fatto che Losi non è mai stato espulso, ed in 386 partite di serie A si è beccato solo una ammonizione.
Fin qui tutto ok, quando ecco il buon Mirabella dire: "Certo, il calcio di oggi è molto più volento... BASTI VEDERE GLI ULTRAS!". Il buon Losi rincara la dose: "Infatti, una volta allo stadio poteva scapparci una scazzottata, oggi invece SI VA ALLO STADIO COI COLTELLI E CON LE SPRANGHE, MICA A VEDERE UNA PARTITA!".
Io, esterefatto davanti alla tv, mi chiedevo: ma è possibile? E' possibile dire e ritenere che gli ultras non siano altro che un manipolo di barbari che vanno allo stadio a fare a botte? E' possibile non vedere che c'è un attaccamento alla maglia, c'è un sistema di valori, c'è una fede, c'è un rispetto anche per l'avversario, c'è la difesa di un territorio dietro l'Essere Ultras? Possibile ancora considerare l'ultras come un bifolco con la testa rasata e qualche svastica tatuata, riempito di birra o di droga, che se ne strafotte della partita e pensa solo a fare a cazzotti?
Ebbene, io lo dico chiaro e tondo: sono venti anni che frequento gli stadi. Il mio primo abbonamento del Napoli è datata 1988/89. In questi 20 anni di curva, ho visto gente di tutti i tipi: ed ho visto anche i violenti, i tipi che se ne strafottono se il Napoli vince o perde e che vanno allo stadio giusto per menare le mani. Ma vi giuro, su quanto è vero che Maradona è mancino, che mai e poi mai ho avuto la sensazione che i violenti siano la maggioranza degli ultras. Anzi, ho visto molte volte ultras dirimere le risse, portare ordine nelle curve, insegnare ai piscitielli ad avere rispetto per chi porta il nome di Napoli in giro per il mondo, con coerenza e mentalità.
Fino a quando ci sarà qualcuno che dirà Ultras=violenza, ci sarà qualcun altro a ricordare che
La vita dell'ultras, si sa
conosce soltanto due leggi,
coerenza e mentalità.

giovedì 3 luglio 2008

Nessuno tocchi il San Paolo?

Questione stadio: «Il Mattino» ha pubblicato ieri un intervento dell’assessore allo sport del Comune di Napoli, Alfredo Ponticelli, con il quale si è aperta una discussione sul futuro del San Paolo (vetusto e dai costi alti per la collettività) e sulla eventualità di costruire un nuovo impianto per il calcio. Aurelio De Laurentiis e il Napoli, ovviamente, sono al centro del dibattito in quanto punto determinante di un eventuale nuova collocazione dello stadio: «Per affrontare la questione occorrerebbe una vita intera. Avrei desirato non rispondere sul caso San Paolo, soprattutto quando la questione la pongono altri. Comunque ognuno è libero di pensarla come vuole. Suggerisco di chiedere ai tifosi se vogliono che il Napoli giochi ancora a Fuorigrotta o se pensano che si debba costruire un altro impianto. Tuttavia: considerando il momento che vive Napoli, ribadisco che ci sono altre priorità da tenere in debita considerazione». Il consigliere regionale Enzo Rivellini, presidente del gruppo di An, trova «estremamente interessante il dibattito sul nuovo stadio», e spiega «credo che anche il calcio possa fungere da traino per la rinascita morale e civile della città». Rivellini propone anche di intitolare il nuovo impianto a Maradona. Il consigliere comunale Claudio Renzullo (An) ha letto «con grande soddisfazione l’opinione dell’assessore Ponticelli che finalmente, non delega ad altri il proprio ruolo». Renzullo si augura che presto ci sia una seduta in consiglio comunale. Per Antonio Coppola, direttore dell’Aci di Napoli, «La discussione rappresenta una importante occasione per riflettere sulla riorganizzazione del territorio. L'invivibilità della nostra città, e in particolar modo di certi quartieri, è anche conseguenza di vecchie scelte urbanistiche di breve respiro che, oggi, mostrano evidenti limiti».

lunedì 30 giugno 2008

Giudizio sulle tifoserie di Euro 2008

Son finiti gli europei. L'Italia ha fatto schifo, peggio di quel che si pensava. Ha vinto la Spagna di Aragones e dei guagliuncielli. Sua Maestà Don Carlo di Borbone sarà contento.
Son finiti gli europei. E adesso? Che si fa? Il calcio mercato latita: tranne qualche scambio di basso profilo, nulla di nuovo o eclatante. L'Europeo ha messo in vetrina qualche buon giocatore, ma i prezzi di mercato sono alti, troppo alti, oltre ogni decenza. Gli ultras si spaccano il culo una vita per guadagnare quello che Cristiano Ronaldo guadagna in una settimana.
Son finiti gli Europei. E adesso? Se vogliamo parlare di tifo, mi hanno deluso gli italiani. Facciamo davvero pena, quando seguiamo la Nazionale. Forse perchè non siamo un vero popolo... ma un insieme di popoli che si ritrovano ad essere "italiani" quando in realtà sono napoletani, siciliani, pugliesi, calabresi, ecc... Nessuno riuscirà mai a far sentire un napoletano ed un veronese membri della stessa Nazione e dello stesso popolo.
Il tifo degli italiani è stato pessimo. Molti passi indietro rispetto a Berlino '06.
Massicci i tedeschi, coloratissimi gli olandesi, chiassosi gli spagnoli, compatti i russi ed i croati. Queste, a mio avviso, le migliori tifoserie dell'europeo: per presenza, per compattezza, per forza canora, per originalità.
Siete d'accordo?

domenica 8 giugno 2008

Il marcio del calcio

Ci hanno detto di tutto: animali, bestie, teppisti, drogati, violenti.
Ci considerano il marcio del calcio.
Loro vendono le partite, comprano gli arbitri, aggiustano campionati, squalificano scientificamente.
E noi siamo il marcio del calcio...
Loro si drogano o si dopano, vanno a puttane, sono miliardari oltre ogni decenza "lavorando" quattro ore al giorno all'aria aperta, baciano maglie di cui se ne strafottono, vanno lì dove si offre di più. E noi siamo il marcio del calcio...
Loro ci picchiano, fanno abusi, ci diffidano, ci processano per direttissima, sospendono le più elementari libertà democratiche, si fanno forti in divisa e col manganello spianato, sparano e uccidono gli ultras.
E noi siamo il marcio del calcio...

mercoledì 28 maggio 2008

Repressione

Fino a quando la vostra VIOLENZA si chiamerà GIUSTIZIA...
la nostra GIUSTIZIA si chiamerà VIOLENZA

lunedì 26 maggio 2008

Panionios o Borac: avversarie del Napoli in Intertoto



Dopo la fine della Super Lega (la serie A greca) conclusasi con il trionfo dell’Olympiakos, il Panionios si è piazzato al quinto posto, che gli ha permesso la partecipazione ai play-off con partite di andata e ritorno con Aek, Panathinaikos, e Aris per stabilire la classifica per la partecipazione alla Champions League o all’Uefa. Al termine di questa fase, la formazione rossoblù si è piazzata all’ultimo posto che le ha consentito l’accesso al secondo turno dell’Intertoto. E' terminato anche il Campionato serbo con la vittoria da parte del Partizan, e con la qualificazione all'Intertoto conquistata dal Borac. La squadra di Cacak (Serbia centrale) ha vinto nell'ultimo turno di campionato contro il Banat e si è classificata al quarto posto. Parteciperà all'intertoto e non direttamente alla Uefa poichè il posto assegnato attraverso la coppa di Serbia è stato agguantato da una squadra di Seconda divisione, finalista contro il Partizan (che si è aggiudicato anche la coppa nazionale). Di conseguenza il posto utile per partecipare all'Intertoto è il quarto della Meridian Super Liga e non il quinto(occupato dal Napredak). Dunque uscirà dalla sfida tra la vincente del secondo turno tra i serbi del Borac e i greci del Panionios l'avversaria del Napoli nell'Intertoto, che mette in palio undici posti al secondo turno preliminare di Coppa Uefa. Gli azzurri entreranno in scena al terzo (e ultimo) turno, la cui andata è in programma il 19/20 luglio, mentre il ritorno si giocherà il 26/27 luglio.

sabato 24 maggio 2008

Rapporto Taylor: ecco il modello inglese


Sono anni che i padroni del pallone (dovrei chiamarli usurpatori, lo so) ci fanno la palla col famoso "modello inglese" ogni volta che si verifica un episodio di violenza legata al calcio. Probabilmente lorsignori non sanno nemmeno di cosa parlano, e immaginano di poter impiantare qui in Italia un sistema di prevenzione e controllo che in Inghilterra ha avuto molti lati positivi, ma anche parecchi risvolti negativi. Vediamo un pò:


L'evento che ha accelerato la trasformazione del calcio inglese è sicuramente da individuarsi nel disastro di Sheffield allo stadio di Hillsborough del 15 aprile 1989 (95 tifosi del Liverpool persero la vita). L'inchiesta che è seguita ha permesso nel 1990 la stesura del c.d. "Rapporto Taylor", sullo stato di salute del calcio britannico (Taylor era ministro del governo conservatore Major). Le conclusioni espresse da detto rapporto hanno avuto quale principale conseguenza quella di imporre a tutti i club delle prime due serie inglesi (nonché a quelli della prima divisione scozzese) di dotare gli stadi di posti a sedere a partire dalla stagione 1994/95. L'enorme costo di questo intervento (stimato in oltre 750 milioni di sterline) è stato finanziato dai club in modi diversi: alcuni sono ricorsi a risorse proprie, altri hanno scelto di recuperare i capitali necessari dal mercato mobiliare, altri, infine, hanno chiesto aiuto al Football Trust, ente finanziato per l'85% dalle compagnie che si occupano di scommesse. Quest'ultima modalità di finanziamento è stata, sicuramente, favorita dal governo inglese guidata allora da Major attraverso la promulgazione nel marzo 1990 di un decreto legge che stabiliva la riduzione per 5 anni della tassazione statale sui giochi a scommesse (2,5% annuo). In questo modo sono stati destinati fondi per ben 100 milioni di sterline per la ristrutturazione degli stadi. Il decreto in questione, inoltre, è stato prorogato fino al 2000 permettendo la raccolta di ulteriori 100 milioni di sterline.

Prima questione: ve li immaginate voi i club che pagano di tasca loro per ammodernare e mettere in sicurezza stadi che non sono nemmeno di loro proprietà?


Il Rapporto Taylor prevedeva pene dure per gli hooligans: il divieto di accesso agli stadi può arrivare fino a 10 anni e può essere applicato anche a chi ha commesso reati in occasioni diverse da eventi sportivi. Tra i reati che fanno scattare il divieto di accesso allo stadio vi sono: i cori e gli atteggiamenti razzisti; l'ubriachezza o il possesso di alcolici; il possesso di razzi o fuochi d'artificio. Il reato di cori razzisti può essere contestato anche sa a cantare è una persona sola; la polizia può operare il fermo preventivo di chiunque sia sospettato di aver commesso atti violenti in passato. In caso di trasferte della Nazionale inglese all'estero la polizia può sequestrare il passaporto a chi è sospettato, impedendogli così l'espatrio.

Seconda questione: sapete quanti abusi ci sono stati? Quante persone hanno visto d'un colpo militarizzare il proprio stadio o la propria gradinata? Due esempi di sanzioni: un bambino di dieci anni (ripeto: dieci anni) non potrà più entrare in uno stadio inglese per almeno tre anni perché identificato mentre lanciava oggetti dalla tv a circuito chiuso. Sempre la tv ha scoperto una ragazzina di 15 anni che lanciava oggetti contro la polizia: è stata "internata" per 8 mesi in un istituto di rieducazione e per 6 anni non potrà più mettere piede in uno stadio inglese. Ora: capisco il pugno duro e la tolleranza zero, ma qui si esagera!


Ancora: i prezzi dei biglietti sono diventati proibitivi! Ancora: bisogna stare sempre seduti (anche se su questo punto, in curva, c'è maggior morbidezza). Ancora: negli stadi inglesi sono previste le celle e i colpevoli di reati vengono giudicati per direttissima il giorno dopo la partita. Ancora: gli steward, di cui si parla tanto anche in Italia, possono operare fermi o eseguire test alcolemici (lo stesso succede in Germania). E' vero: in Inghilterra non ci sono barriere né gabbie, ma basta che sorpassi una riga gialla (do not trespass this line...) e finisci subito in galera. Nelle celle previste all'interno degli stessi stadi.

Terza questione: gli hooligans sono stati sconfitti? Assolutamente no! Vanno allo stadio 4 o 5 partite l'anno, ma seguono la squadra praticamente sempre. E quando non entrano allo stadio, si danno appuntamento con altri hooligans e si distruggono di mazzate. Quando poi vanno all'estero a seguire l'Inghilterra... apriti cielo!

E' questo il calcio che vogliamo? E' questo il calcio moderno?


venerdì 23 maggio 2008

Progetto Ultras: 1° congresso europeo dei supporters


A cosa pensate quando sentite il termine "calcio moderno"? Ai grandi magnati, alle pay-tv e agli sponsor che controllano il gioco? Al divario esistente tra i calciatori superstar e i loro sostenitori? Agli esorbitanti prezzi dei biglietti? Alla repressione e alle diffide? Al razzismo e tutte le altre forme di discriminazione esistenti? O, ancora, alla messa al bando di numerosi aspetti della cultura del tifo all'interno degli stadi?Non può non esserci tuttavia un altro lato della medaglia. Altrimenti perché ci chiameremmo ancora tifosi di calcio?
Durante gli ultimi due decenni, un numero sempre crescente di organizzazioni e gruppi di tifosi in tutta Europa si sono mossi per rivendicare il loro ruolo e un calcio a misura di tifoso. Non tutte queste iniziative hanno avuto successo, ma ci hanno permesso di comprendere come essere uniti in queste battaglie ci consenta di avere una voce molto più rappresentativa nei confronti delle istituzioni calcistiche.D'altro canto, le istituzioni calcistiche e governative di molte nazioni hanno recentemente cominciato a riconoscere il ruolo dei tifosi come componente fondamentale del sistema-calcio e stanno cercando di instaurare forme di dialogo e collaborazione. Il governo inglese ha messo a disposizione forme di supporto finanziario alle organizzazioni di tifosi; in Germania, la Federazione ha ospitato un raduno nazionale delle tifoserie tedesche nel giugno 2007; l'Unione Europea ha sostenuto eventi e iniziative finalizzate alla difesa degli interessi dei tifosi; il presidente della UEFA Michel Platini, infine, nel dicembre 2007 ha invitato i rappresentanti di alcune organizzazioni di tifosi da tutta Europa per un incontro di sette ore.In molte nazioni, le divergenze di interessi tra le istituzioni calcistiche e i tifosi sono ancora fortissime e lontane dall'esser risolte. Noi tutti possiamo tuttavia impegnarci e usufruire di queste recenti aperture a livello europeo sviluppando una struttura che sappia dar voce ai tifosi di tutta Europa.La rete FSI Football Supporters International è un network indipendente di organizzazioni vicine al mondo del tifo che da più di 15 anni hanno sviluppato e provveduto all'organizzazione delle "fans' embassies" (ambasciate dei tifosi) per tutti i supporters al seguito della propria squadra o nazionale all'estero. Oggi vogliamo impegnarci per la creazione di un network internazionale di tifosi che possa proteggere e rappresentare gli interessi dei supporter su scala internazionale.FSI vuole quindi dare il via alla creazione di questa rete invitando voi, e il maggior numero possibile di gruppi/reti/organizzazioni o altri organismi di tifosi, a riunirvi in occasione della 1a Assemblea Europea dei Supporter, in programma il 6 luglio 2008 a Londra.Sarà un'occasione importante per identificare le differenze e le tematiche comuni tra tifosi provenienti da tutta Europa, e scoprire come possono essere rappresentate in maniera democratica. Le procedure di registrazione e tutte le altre informazioni necessarie sono disponibili in italiano sul sito ufficiale di FSI: http://www.footballsupportersinternational.com/

giovedì 22 maggio 2008

Il crollo del muro

No. Non sto parlando del famoso, e famigerato, Muro di Berlino. Parlo di un muro fatto di carne, muscoli, sudore e lacrime.

Parlo di John Terry, difensore centrale, capitano del Chelsea e della nazionale inglese. Un omone di 186 cm per 91 kg, 28 anni il prossimo dicembre. Un omone che ieri sera, sotto la britannica pioggia di Mosca, si è sciolto in un mare di lacrime.
Premessa: non sono un simpatizzante del Chelsea, squadra ricca e sopravvalutata (secondo me). Eppure ieri, al termine della finale di Coppa dei Campioni (io la chiamo ancora così, e chi la chiama Champions è pregato di andare a farsi fottere dal fratello di Anelka...), quando il Man United ha alzato la coppa dalle grandi orecchie, ero dispiaciuto. Perchè avevo visto un uomo, John Terry appunto, essere il migliore in campo; non sbagliare un intervento; preciso nelle chiusure e negli anticipi; grintoso e duro, ma sempre corretto. Ho visto Terry svettare di testa con una potenza disarmante, salvare un gol sulla linea con una proibitiva torsione del collo. Ho visto Terry trascinare, da vero capitano, la propria squadra fuori dalle sabbie mobili di un primo tempo in balia del più tecnico e spocchio Man U, risorgere in un secondo tempo concluso con un palo di Drogba, dominare i supplementari colpendo una traversa nonostante l'inferiorità numerica (espulso Drogba). Ai rigori, un fastidioso ed atteggiato Cristiano Ronaldo ha sbagliato un rigore calciato, come sempre, in maniera irregolare. Il rigore decisivo per il Chelsea lo calcia John Terry. Il Capitano sistema il pallone sul dischetto, conscio che è a 11 metri dalla storia, dalla prima Coppa dei Campioni nella storia del club di Stanford Bridge. La sua è stata una partita perfetta, e lui può consegnare l'epica vittoria alla squadra per cui da bambino ha tifato, ed in cui gioca da quando ha 14 anni. Terry prende la rincorsa, spiazza Van der Sar, ma... scivola in prossimità del dischetto e calcia fuori!


Quello che è successo dopo, lo avete visto tutti.

Io ho solo un'immagine in testa: gli occhi rossi e lucidi di un gigante che ieri avrebbe voluto essere piccolo piccolo, nascondersi come una formica nel prato bagnato dello stadio moscovita. Quel gigante, ieri, non aveva la forza di salire le scale a testa alta.

Non è giusto, John. Dovevi salire le scale a testa alta. Perchè tu ieri sera hai giocato una partita memorabile, e se il Chelsea è stato ad un millimetro dalla Coppa, il merito è stato soprattutto tuo.


P.s.: non succederà mai, lo so. Ma se mai un giorno mi capitasse di giocare contro Cristiano Ronaldo, che mi punta e mi fa le solite tre - quattro finte inutili ed irritanti, gli darò un calcio sul ginocchio col piede a martello! Così poi vediamo se fa ancora il frocio provocatore...

domenica 18 maggio 2008

Lazio - NAPOLI: e si chiude il campionato.

Oggi si disputa la 38esima ed ultima giornata di campionato. Il Napoli raggiunge la Lazio all'Olimpico, per una partita che, sulla carta, non dovrebbe avere particolari risvolti, visto che Lazio e Napoli hanno da tempo finito i loro campionati. In questi casi, però, il condizionale è d'obbligo: basti pensare che solo una settimana fa, un Napoli senza obiettivi ha surclassato ed umiliato un Milan che ambiva (e tutt'ora ambisce) a qualificarsi per la prossima Coppa dei Campioni. Quindi da questo Napoli è lecito aspettarsi di tutto (dalla debàcle di Catania al dominio sui rossoneri).
Oggi c'è la Lazio, squadra e tifoseria con la quale non ci sono mai stati ottimi rapporti, anzi... La compagine biancoceleste ha vissuto un campionato deludente: le attese della piazza erano certamente diverse. Il Napoli andrà all'Olimpico: per farsi una scampagnata o per dare l'ennesimo dispiacere ad una compagine blasonata? Vedremo tra poche ore...
Nella colonna di fianco c'è il nuovo sondaggio: in questi casi, in genere, vi sono sondaggi tipo "come reputi la stagione del Napoli", oppure "qual è il gol più bello della stagione". Queste però sono domande da tifosotto occasionale che ogni tanto va allo stadio per provare il brivido, ma in genere sta a casa davanti alla (pay) tv. Io, invece, vi chiedo: in quale partita casalinga le curve partenopee hanno trascinato la squadra più di altre volte? O meglio: quale partita è stata "vinta dagli ultras"?

sabato 17 maggio 2008

Napoli - Milan 3 a 1

http://www.youtube.com/watch?v=QHKbGzcl0T8

Li abbiamo skiantati!
Gustatevi questa breve sintesi auriemmana.

sabato 10 maggio 2008

10 Maggio 1987 - 10 Maggio 2008


21 anni fa, sul tetto d'Italia.

martedì 6 maggio 2008

VERONA.I.D.S.



Ultras neofascisti dell'Hellas Verona pestano a morte un ragazzo perchè si è rifiutato di offrire una sigaretta. Il "civile e sviluppato" nordest, fascista e leghista, si dimostra fucina di esseri immondi. Se fossero stati rumeni o arabi, tutti i ricchioni padani e le troie veronesi avrebbero inneggiato alla pena di morte o alle espulsioni di massa. Siccome invece gli autori di questo atroce e folle delitto sono figli (di puttana) della Verona "bene", tutti zitti.


E magari domenica allo stadio troveremo, in quella immensa cloaca che è il Bentegodi, striscioni che prendono le distanze da questi fatti. Ma la sottocultura razzista e fascista in cui questi episodi proliferano è comune a tutto il nordest, eccezion fatta - forse - per Venezia. Verona è notoriamente una città razzista e fascista, in cui i pochi cittadini civili sono sovrastati dalla feccia umana. Basta farsi un giro al Bentegodi o nella provincia veronese per vedere gli esemplari di cui parlo.

FINCHE' VIVRO', ODIERO' VERONA!






mercoledì 30 aprile 2008

Abbandono lavoro e famiglia... (7)


La serata volge al termine. Io incomincio a vedere i puffi: forse ho bevuto troppo. O forse no, vaffanculo. Marco si è placato un attimo, sta fumando beatamente l'ennesima sigaretta di una serata maschia e contorta. Il nostro silenzio è rotto dal costante traffico di motorini e auto. Il Gazebo si sta svuotando, anche perchè il fossil che c'ho al polso blatera che mezzanotte è passata da un pezzo. Sono in dubbio se accendermi un'altra sigaretta oppure no. Ultimamente sto fumando troppo e quando scendo in campo si vede, cazzo. Non sono mai stato un giocatore veloce o mobile. Sono il classico medianaccio che morde le caviglie ed entra a gamba tesa. Se mi chiedete il lancio illuminante o la giocata decisiva, state fuori. Se invece volete che la mezzapunta avversaria non prenda un pallone o che a centrocampo ci sia qualche gomito alto e qualche dente sul terreno, convocatemi pure.
Marco invece è un buon portiere. A dispetto della stazza notevole, è parecchio agile. Ed è bravo nelle uscite: si butta nei piedi degli attaccanti, senza paura.
Pure Massimo è un portiere, stilisticamente molto diverso da Zelig. Più eleganto, bravo nei riflessi, soffre invece i tiri da lontano.
Peppe Moltobene è una buona punta, rapida e sgusciante. Manca un po' di freddezza e di altruismo, ma va bene pure così.
Rosario è un difensore arcigno, poca tecnica e molta sostanza. Presente e concentrato. Meglio stopper che terzino.
Di Micky Sector e di Paolo Benigni non so proprio un cazzo di come giocano: diciamo che a occhio Michele mi pare un po' meglio, ma solo a occhio però.
Mentre mi faccio sti pensieri strani, mi squilla il cell. Mi ridesto e vedo il display lampeggiare FRINGUELLO. Attiro l'attenzione di Marco, che sta fissando l'interno cosce delle due troie sedute di fronte, e rispondo a Massimo:
“Dum Dum, grande notizia!” - mi fa Max.
“Dimmi Fringuè, che è successo?”
“Hai saputo dei sorteggi di Coppa Italia?”
Per un attimo ci penso: cazzo, oggi c'erano i sorteggi di coppa e io mi sono proprio scordato! 'Sta memoria dimmerda! “No, non so niente... chi abbiamo preso?”
“Ti dico solo una cosa... Passamontagna, bastone nella mano...” - mi fa Massimo.
I miei occhi si sgranano, si illuminano, tanto che Marco mi guarda nell'attesa di sapere il fatidico nome. Io dico, quasi a bassa voce, scandendo bene le lettere: “V-e-r-o-n-a”.
Marco caccia un urlo che tutta la gente del Gazebo si gira. Zelig li manda tutti a fare in culo, si alza e corre a mettere in moto la vespa. Massimo dal cell sta cantando i cori contro quei bastardi razzisti del nord. Io c'ho già il cazzo duro se penso a quanti bavosi leghisti spaccheremo il culo.
Saluto Fringuello che manco mi sente e sta ancora cantando E la guerriglia sarà.... Salto sulla vespa di un eccitatissimo Marco che già sta al telefono con qualcuno per dire del sorteggio. Imbocchiamo la strada del ritorno ed io c'ho un solo pensiero in testa: organizzare la trasferta a Verona.
== FINE CAPITOLO ==

lunedì 28 aprile 2008

Vero sport

Calcio: Fernando Couto dà una gomitata a Chiellini durante Juve - Parma. 3 gg di squalifica. Totti e Del Piero mandano a fanculo l'arbitro: ammonizione. Mutu plana al suolo senza nemmeno essere stato sfiorato: rigore e nessuna squalifica per il simulatore. Giocatori espulsi che fanno ricorso: pene dimezzate. Puttanata del terzo tempo mutuata dal rugby, ma senza lo spirito del rugby.
Rugby: Mirco Bergamasco colpisce con un pugno un giocatore avversario. Prova tv: 13 gg di squalifica. 13 giornate!!! Bergamasco fa ricorso: la pena è eccessiva. Si riunisce la Commissione Disciplinare: le giornate di squalifica diventano 17! D-i-c-i-a-s-s-e-t-t-e giornate!
Sempre e comunque contro questo calcio!

venerdì 25 aprile 2008

Abbandono lavoro e famiglia... (6)


La chiacchierata procede alla grande. Sbevacchio la quinta Tennent's mentre Marco fuma come una ciminiera e parla a raffica. Una coppia di tope in minigonna si siedono proprio di fronte a me. Quella bionda è più svestita, ma secondo me quella mora è la più troia. Si vede da come si mordicchia le labbra, da come si siede e accavalla le gambe, con l'eleganza di chi sa di avere un patrimonio in mezzo alle cosce. Queste sono due baldracche d'alto bordo, tipe che sposano solo figli di industriali, avvocati o notai. E se non si accontentano di scopate mosce e miliardarie, allora si fanno la scappatella con qualche proletario incazzato e lavoratore, che si alza alle 6 di mattina per servire la Patria o il Padrone.
Mentre mi perdo in questi pensieri malsani, sento Marco che mi parla:
“Certo che abbiamo rinunciato ad un sacco di cose, per il Napoli. I pranzi della domenica non sappiamo che cazzo sono, sempre dietro alla squadra in ogni città e in ogni stadio. Panini freddi pagati caro e birre che sanno di piscio.”.
“Fosse solo questo...” - gli faccio, dopo essere tornato in me “e le scazzottate cogli ultras avversari? Ne abbiamo date e prese davvero tante. E pure coi maiali in divisa, cazzo. Manganellate a non finire, e repressione su tutti i fronti. Quante cazzo di volte siamo tornati a casa con gli occhi gonfi di lacrimogeni o di botte?”.
“Abbiamo abbandonato le famiglie anche quando c'erano compleanni o feste varie. Abbiamo rischiato di essere lasciati dalle nostre ragazze tutte le volte che c'era il Napoli, in campo o davanti alla tv. Pizze organizzate solo per vedersi la partita. Fughe dallo stadio per prendere l'ultimo treno, dopo una partitaccia in notturna!”.
“Di bene, Marco. Io, quando stavamo in serie B e giocavamo di sabato sera, litigavo con Rachele ogni due settimane: ogni volta che gli azzurri giocavano al San Paolo significava che quel sabato si usciva tardi o non si usciva proprio.”.
“Ma infatti...” - mi fa Marco, accendenedo un'altra sigaretta - “e magari i mercenari che andavano in campo se ne strafottevano dei chilometri e dei sacrifici che facevamo per la maglia, tiravano indietro la gamba e a fine partita tutti tranquilli nello spogliatoio chè tanto lo stipendio arriva comunque.”.
“Bastardi...” - dico con tutto il disgusto, ricordando cose tipo Napoli – Chieti 1 a 2.
“Oh, c'è Massimo che ogni partita per lui è una trasferta. Cazzo, quello abita a Castelvolturno, in culo al mondo. Piglia quando giochiamo in notturna. Quello parte da casa presto, becca il traffico della tangenziale (e se lo fatto tutto, eh!), arriva allo stadio e parcheggia praticamente a Piazza Leopardi, fa tutta la fila per entrare e alla fine rischia sempre di beccarsi una ripassata da qualche sbirro, a fine partita ritorna alla macchina, si rimette nel traffico fino alla tangenziale, e poi si fa tutta la tangenziale fino a tornare a casa.”.
“Cazzo, solo di benzina se ne va un capitale!” - faccio io, finendomi la quinta tennent's.
“Capisci? E fallo tutte le partite in casa, per anni e anni... alla fine ti potrebbe pure passare la voglia, no?” - afferma Marco.
“Al Fringuello non gli passa mica la voglia” - dico io, con tono severo, come per dire a Marco che max col cazzo che ci rinuncia alla curva.
“Ma che c'entra” - risponde Zelig - “mica dico che gli passerà la voglia. Dico solo che magari ogni tanto ti scazzi a farti il culo ogni volta che c'è una partita! Tu piglia me: cazzo, io ci morirei per la maglia azzurra. Però a volte la domenica sera, dopo la partita, sono distrutto: file ai tornelli, cariche dei celerini, spettacolo indecente in campo. La domenica sera penso: con questo calcio ho chiuso. Ma il lunedì mi sveglio...e vorrei già fosse domenica."

giovedì 24 aprile 2008


mercoledì 23 aprile 2008

Contro il calcio moderno

Che ve ne pare di questo video?




martedì 22 aprile 2008

Abbandono lavoro e famiglia... (5)

Quando Marco ordina la quarta birra pro-capite, io mi sto per accendere un'altra sigaretta. Il compare si è ripreso dalla tristezza iniziale: e' quasi un'ora che stiamo parlando del Napoli, della curva A, degli ultras. Sono contento perchè così si distrae un pò e non pensa ai cazzi che gli frullano nel cervello e nel culo.
"E Rosario? Cazzo, mi fece impazzire quella volta!" - dice Marco.
"Quale volta?" - faccio io, fingendo di non ricordare.
"Come quale... quella volta che si presentò allo stadio col borsone. Era una domanica sera, avevamo un posticipo con qualche squadra bastarda. Rosario il sabato sera l'aveva passato a casa della ragazza. La tipa aveva la casa libera, e pensò bene di invitare il maschione. Voleva farsi una cenetta romantica ed una bella scopata digestiva. Rosario la inchiodò al letto come un trapano a pressione. La mattina della domenica... almeno così mi ha detto Rosario... la tipa sta a telefono coi suoi genitori. Sembra felice. Rosario non capisce, perchè si è appena svegliato e c'ha ancora sullo stomaco la cena pesante della sera prima. Nemmeno le scopate notturne sono riuscite a farlo digerire. Prima di entrare al cesso per pisciare, Sky Sport 4 chiede alla tipa se è tutto ok, se i suoi genitori stanno bene, eccetera. Non che gliene freghi un beneamato cazzo, è solo per educazione. La ragazza blatera un tutto ok di circostanza, ma c'ha gli ochhietti vispi e allegri di chi ha appena ricevuto una bella notizia. Rosario entra nel cesso, piscia e si fa una doccia. I due piccioncini si preparano ed escono a fare una passeggiata. Si fermano ad un ristorantino sul porto per mangiare, poi continuano a girare per Pozzuoli, si prendono un gelato, un caffè... Insomma si fanno le 18. Rosario chiede alla tipa di accompagnarlo a casa per posare il borsone. Nella sua mente, Rosario già sta pregustando il momento in cui poserà il borsone a casa, scenderà a prendere la metro e raggiungerà il San Paolo. Invece la tipa, con l'occhio da zoccola vogliosa, gli dà la "grande" notizia. Sai, i miei non tornano stasera, quindi io pensavo che... insomma se ti va puoi rimanere a cena da me... e poi dopo cena...
Rosario sgrana gli occhi. Pensa: cazzo, e la partita? io devo andare allo stadio! Allora le fa: senti, ti ringrazio, ma devo andare... stasera c'è la partita... poso il borsone e vado... tanto, no, ci sarà occasione... lo sai, mi stanno aspettando...
La tipa cambia espressione lentamente, ma con decisione. Lo guarda in faccia come se volesse sputargli in un occhio, e comincia a urlare: e allora vai allo stadio! vai con quegli sfigati segaioli dei tuoi amici! vai appresso a quegli stronzi del Napoli! Dico: porca puttana, ti invito a cena, quegli stronzi dei miei vecchi non tornano in città... e tu che fai? vai allo stadio? ma vaffanculo!
Rosario rimane impetrito. Guarda sta troia che apre il bagagliaio della macchina, prende il borsone di Rosario e glielo tira dietro. Sale in macchina e fa manovra, lasciando Rosario a piedi e col borsone in mano. La stronza gli passa vicino e gli urla: speriamo che perdete e che andate in serie B!
Rosario la vede svoltare a destra e correre a tutta velocità. Sky Sport 4 raccoglie il borsone e si avvia verso la metro. Sale sul treno e sente nel suo cervello sempre quella frase: speriamo che perdete e che andate in serie B. Involontariamente, automaticamente, la sua mano scende fino ai coglioni e comincia a grattare".
avvertenza

domenica 13 aprile 2008

Bergamasco cùntadìn

Bergamasco cùntadìn
zappa la terra, zappa la terra...
Bergamasco cùntadìn
zappa la terra, zappa la terra...

Come Verona, voi siete come Verona...

Ci hanno cantato 90 minuti di "Napoli colera". Oggi al San Paolo... gesticolare... urlare... sostenere... fischiare...
Nessun rispetto per il padano.

Mi rivolgo ai calciatori: ragazzi, se dopo Catania vi abbiamo perdonato, non lo faremo anche oggi! NOI VOGLIAMO QUESTA VITTORIA!!!

Mentalità.

domenica 6 aprile 2008

Brividi...

http://www.youtube.com/watch?v=Y7xvegPH_Lw&feature=related

Anche se a me piace il West Ham...
Cliccate sul link e fatemi sapere.

venerdì 4 aprile 2008

Abbandono lavoro e famiglia... (4)

L'aria è tesa. C'è qualche cazzo pesante che bolle in pentola. Dopo una boccata alla sigaretta, Marco inizia a parlare. E' un fiume in piena. Parla della sua ragazza. La tipa sta all'estero a fare un anno di praticantato presso una scuola. I patti tra i due erano: tu vai fuori un anno, ed io faccio il bravo. Ma tra un anno torni, mettiamo la testa a posto, magari iniziamo una convivenza, poi forse un matrimonio, qualche marmocchio in prospettiva, insomma una cazzo di vita normale, come dio comanda. E invece la tipa dice che non vuole tornare. Che Parigi è bella, che si vuole realizzare in Francia. Non vuole perderlo, perchè lo ama e bla bla bla, però vuole continuare a stare lì. Non lo sa. E' confusa. Anzi no, ti avverto, ho deciso: io non torno. Anzi no, forse torno. Però non cambio idea. Sia chiaro che non cambio idea. Però ti amo, non voglio perderti, perchè non vieni qui, lasci tutto e vieni da me, tutto quello che ti sei faticosamente costruito lo butti a puttane e vieni all'estero con me, e bla bla bla.
Marco parla velocemente. Con gli occhi stretti per il fumo che sale dalla sigaretta perennemente vicina alle sue labbra. Parla con delusione, non con rabbia. E questo mi fa strano. Perchè secondo me dovrebbe stare incazzato come una belva. E invece no, mi pare rassegnato. Deluso. Amareggiato. Come uno che si sente preso per il culo da un tot di tempo, e non se ne era mai accorto. Lui ne ha fatte di stronzate, ok. Negli anni passati, quando erano un pò più ragazzi, Marco non si è fatto problemi. Però ultimamente, dopo che erano tornati insieme, Zelig sembrava aver messo tutto in chiaro nella sua vita: priorità, interessi, cazzi vari, eccetera. E si vedeva, santiddio, che lui voleva fare le cose serie. Pronto a sacrificarsi. A fare pure dieci passi indietro, per lei. Però pure lei, cazzo di budda, doveva fare qualche passo avanti, altrimenti niente. E invece, lei è rimasta lì, ferma sulle sue instabili posizioni, convinta da chissachi che la vita è una sola e va vissuta lontano da Marco, a Parigi o in qualche altro buco del culo del Mondo. A fare la meastrina o altri cazzi, ma comunque pensando a se stessi in primis.
Io vorrei dirgli qualcosa, a Marco. Vorrei dirgli di mandarla a fare in culo. Di non mettere la sua dignità di maschio sotto i piedi. Vorrei dirgli di rispondere con orgoglio a questa decisione. Che non può accettare questa situazione, che non esiste proprio di mettere in discussione una storia di dieci anni per rincorrere un sogno. Ci vogliono i piedi per terra e la testa sulle spalle, cazzo!
Vorrei dirgli tutte queste cose, ma sto zitto. Perchè penso che in certi momenti un amico ascolta. Muto, nel rispetto del dolore del tuo fratello. Non come le amiche di lei, quelle che le dicono "strafregatene di Marco", "pensa a te stessa, sii egoista ogni tanto" e stronzate del genere. I veri amici stanno muti, si fanno i cazzi loro e parlano solo se interpellati.
Allora tenti di sviare la discussione: "Nun ce pensà chiù!" - gli faccio sorridendo - "stasera stiamo qui, vicino allo stadio, senza donne tra le palle, e vaffanculo al mondo!".
Marco mi guarda, apre gli occhi, sorride, solleva la birra come per proporre un brindisi e dice: "Ma si... vaffanculo al mondo!".
Avvertenza