mercoledì 31 ottobre 2012

Atalanta - NAPOLI


martedì 30 ottobre 2012

Tanti auguri, Diego


lunedì 29 ottobre 2012

Incompetenza, sudditanza o malafede?

Chi segue questo blog da anni, sia che lo apprezzi sia che lo denigri, avrà notato che raramente parliamo di arbitri. Consideriamo l'errore arbitrale come un errore di un qualsiasi calciatore.
Va, però, detto che da Pechino ad oggi il numero di errori clamorosi è aumentato, nonostante vi siano due arbitri in più in campo.
Per fugare qualsiasi complottismo, parole non dette, zone d'ombra e cose varie, vorrei una bella e spassionata riflessione su un tema che non interessa molto gli ultras, ma in genere i tifosi.
Secondo voi, gli errori arbitrali sono frutto di incompetenza, sudditanza nei confronti del potere politico ed economico del calcio (Juve, Milan, Inter), o malafede?

domenica 28 ottobre 2012

Stasera contro il Chievo Merdona vogliamo una riscossa

I tre palloni presi in Ucraina pesano. Il cinepresidente magari se ne fotte della coppa Uefa, Mazzarri probabilmente pensa che sia l'anno giusto per lo scudetto e quindi continuerà a snobbare la manifestazione europea, ma noi ci siamo rotti i coglioni di andare in trasferta in Europa e prendere tre palloni ogni volta, insieme a prestazioni individuali e collettive indegne.
Dite che il campionato conta più di tutto? Beh, noi NON SIAMO D'ACCORDO!
Cmq stasera c'è il Chievo, compagine che viene da quella città di merda piena di gente di merda, razzisti del cazzo e feccia umana varia. Vediamo proprio quale grande prestazione farà la squadra.

Fieri di chi non ha accettato la maglia! 

venerdì 26 ottobre 2012

SOLO GLI ULTRAS VINCONO SEMPRE...


Chi fa oltre 2000 km per sostenere il Napoli, chi si sobbarca una trasferta tutt'altro che agevole, chi da anni (nel bene e nel male) è presente, chi ha cantato incessantemente nonostante il risultato e la bolgia del tifo di casa, ai 162 ULTRAS va detto grazie. Ancora una volta hanno manifestato la vera mentalità ultras, con un semplice gesto e privo di violenza (per il rammarico di chi è pronto a puntare il dito), dopo la prestazione a dir quanto penosa, hanno rifiutato l'unica cosa che ci lega ancora a questo pseudo sport: LA MAGLIA. Caro Mazzarri, caro mister da 2 milioni e mezzo a stagione ricordiamo anche a te, come facciamo da anni con il Cinepresidente, che meritiamo rispetto sempre perchè...NAPOLI SIAMO NOI!!!

giovedì 25 ottobre 2012

Dnipro - Napoli: una partita importante


Sembra strano, ma non lo è. Dnipro - Napoli è una partita importante per noi napoletani, che vogliamo andare avanti in Coppa Uefa e vogliamo provare a vincerla. Purtroppo non è dello stesso avviso la società e, soprattutto, l'allenatore: per entrambi, la Coppa Uefa è una coppetta, meglio puntare sul campionato.
E allora ecco che in campo vanno le riserve: squadra stravolta e dita incrociate, nella speranza di ingarrare la prestazione come contro l'Aik Solna e di evitare figuracce come contro il PSV.
E' giusto partecipare ad una competizione europea con questo spirito? Personalmente, non sono d'accordo. Sia perchè ogni anno si fa tanto per cercare di andare in Europa (Coppa Campioni o Coppa Uefa), sia perchè è un palcoscenico prestigioso, sia perchè chi negli ultimi anni ha vinto la Coppa Uefa o comunque è stato protagonista ha attirato giocatori di alto livello, sponsor e investimenti. Quindi ci sono tutti i motivi per puntare anche sulla competizione europea.
E' chiaro che questo discorso è rivolto a società e allenatore. I tifosi non fanno differenze e non sono "choosy", come direbbe il ministro Fornero. Per noi conta solo il Napoli, in ogni partita e in qualsiasi competizione.


martedì 23 ottobre 2012

In memoria di Sic

Non era un tifoso napoletano, ma amava Napoli e i napoletani. Suo padre, un grande e dignitosissimo uomo, ha sempre detto che Marco aveva un carattere molto simile a quello di noi napoletani: giocoso, gentile, affettuoso quasi fino all'invadenza, chiassoso, rumoroso, felice.

Ad un anno dalla morte, vogliamo ricordarlo così... semplicemente così...






sabato 20 ottobre 2012

Cori veronesi contro Morosini

Poi mi chiedono perchè odio Verona più di ogni altra squadra, ogni altra città e i veronesi più di ogni altro popolo... 
Durante la partita Livorno - Verona, quella feccia umana dei tifosi dell'Hellas ha intonato cori contro Mario Morosini, giocatore morto d'infarto la scorsa stagione. Frequento le curve da talmente tanti anni da sapere cosà è lecito e cosa non si fa. Mai. Ciò che hanno fatto quei maiali veronesi è inqualificabile, intollerabile, inaccettabile. Le tifoserie gemellate con quella razza dovrebbero rompere il gemellaggio, ma non hanno le palle per farlo.

Bene. Questa è anche una risposta a coloro che si chiedono come mai noi Napoletani fischiamo l'inno italiano e siamo contro l'Italia: se l'Italia prevede che noi e quei cessi subumani dobbiamo considerarci un solo Popolo, noi non ci stiamo. 
Noi non possiamo mischiarci con quegli esseri, che rappresentano NON una minoranza, ma la MAGGIORANZA di quella città. Noi non possiamo appartenere alla stessa nazione di quelle munnezze.

Juve - NAPOLI: occasione per sprovincializzarsi

Premessa: scrivo questo post esprimendo, COME SEMPRE, una opinione personale.

Sono giorni, settimane che sento frasi come queste: "Dobbiamo vendicare Pechino", "Napoli - Juve è LA partita", "Battere la Juve è quasi un obiettivo stagionale", "La Juve rappresenta il Potere del calcio", ecc... ecc...
Stronzate. Grandissime stronzate.
Battere la Juve è sicuramente bellissimo, sia per il blasone degli avversari sia per i furti che hanno fatto nella loro storia (non è opinione, ma ci sono sentenze che lo deliberano). Però, porco cazzo, battere la Juve vale 3 punti e non credo minimamente che per loro la partita contro il Napoli rappresenti chissà cosa.
La tifoseria partenopea, eccezion fatta per le curve, è ancora un po' troppo provinciale. "Finchè vivrò odiero la Juventus" è un coro che non ho mai cantato e mai canterò. Perchè in diciotto anni di curva agli juventini ci ho pisciato in testa perchè sono una tifoseria di merda. Forse solo i Drughi si potrebbero salvare, ma gli anni di Fighters e Irriducibili sono stati penosi: la tifoseria bianconera è degnamente rappresentata da Mughini e Pavan.
Chi ha vissuto la curva sa che LA partita è quella contro l'Hellas Verona, contro l'Atalanta, non certo contro quelle latrine bianconere. Lo dico chiaro e tondo: tra vincere oggi e perdere la prossima, o pareggiare oggi e vincere la prossima, io scelgo la seconda. Senza dubbio. Dobbiamo piantarla di essere così provinciali e accontentarci di battere la Juve, magari per sfottere qualche collega al laoro o scrivere su facebook qualche frase ad effetto. Noi dobbiamo battere la Juve solo e soltanto perchè è a pari punti con noi, perchè è una squadra del nord mafioso che ci affama ogni giorno e perchè a Torino ci sono tantissimi napoletani e meridionali a cui bisogna regalare una gioia, per quanto effimera.

Io me ne sbatto i coglioni di battere la Juve e poi perdere la prossima. Io non faccio i caroselli con le auto se non ho alzato una sfaccimma di trofeo o non ho vinto un campionato.
Juve - NAPOLI è una partita. Punto. Non mi accodo al fracasso generale della massa.
Estraneo alla Massa, cazzo.



sabato 6 ottobre 2012

Tutti insieme ad Imbrani

 
Questa notizia mi ha rattristato molto. Carmelo Imbriani è malato di cancro. Un male duro, cattivo, infame. Ora si sta sottoponendo a chemioterapie a Perugia, e credo che gli farebbe piacere sapere che tutti noi, che tutti gli ultras, anzi che tutto il San Paolo sia vicino a lui e alla sua famiglia in questa lotta. La partita più dura.
 
Questo è tratto da canalenapoli.it:
 
Carmelo Imbriani, nonostante la breve permanenza in maglia Azzurra, è rimasto nei cuori di moltissimi tifosi azzurri che ancora ricordano il gol del 2-1 che permise al Napoli di Boskov di battere l’Inter al San Paolo nel lontano 1995. Un mese fa pubblicammo la lettera di Pino Taglialatela in cui “Batman” rendeva noto il serio problema di salute con cui sta facendo i conti l’ex allenatore del Benevento, squadra con la quale era in ritiro fino a pochi giorni prima del ricovero.
Intervistato da Alfredo Pedullà, riportiamo dal sito del giornalista l’intervista integrale e auguriamo all’ex bomber del Napoli di vincere questa partita col destino, sicuramente la più importante della sua vita.
“Una storia incredibile. Il 13 luglio sono in ritiro in Sila con il Benevento, non riesco a dormire la notte. Una settimana dopo violento acquazzone e 40 di febbre: temperatura fissa, un incubo. Resisto, penso che prima o poi passa, ci tengo troppo alla mia avventura da allenatore. Ma il 20 non ce la faccio più. E chiedo alla società di tornare a casa. Mi faccio visitare a Benevento, per due giorni non riescono a capire. Poi la sentenza: broncopolmonite acuta, brutta botta. Ma è solo l’inizio. Dopo un po’ trovano linfomi un po’ ovunque: una bastonata tra testa e collo, la broncopolmonite non era che una conseguenza.
Mi mandano a Perugia, all’inizio non accetto. Fino a quindici giorni prima sei con la famiglia, a mare, senza pensieri. E poi ti crolla tutto. Io neanche sapevo cosa volesse dire chemio. E poi scopri cose assurde per chi ha fatto una vita da atleta. Ti senti debole, cadono i capelli, non sei più tu. Soprattutto: non sai, neanche immagini cosa potrà accadere. E diventa sempre più dura.
Chi mi ha dato forza? Le persone più care, quelle che non ti lasciano mai. Mia madre Concetta si è trasferita a Perugia, non mi ha lasciato un minuto. Il pensiero di avere accanto mio padre Fernando, mia sorella Diamante e mio fratello Giampaolo mi ha dato grande sollievo. Ho metabolizzato tutto, ho messo una bella corazza. E la svolta è stata quando, poco prima di partire per Perugia per la chemioterapia, dicevo a mio figlia: “Tranquilla, papà va a fare gol e torna subito”. E come dimenticare l’affetto di Valeria, mia moglie, che tra un mese mi farà diventare padre per la seconda volta, lo chiameremo Fernando. Prima della mia odissea, ho rischiato di perdere lei e il bambino: queste situazioni ci hanno resi più forti.
Mi hanno telefonato in tanti, gente famosa e meno, i tifosi di tutte le mie ex squadre. Ma ci sono situazioni che ti restano dentro. I cori dei tifosi del Benevento, ogni domenica. La visita del mio presidente Oreste Vigorito a Perugia: si è presentato a sorpresa, tenendomi la mano per un’ora. La lettera di Pino Taglialatela che telefonava ogni sera anche se io avevo voglia di negarmi a tutti.
La chemio procede molto bene, ma so che stiamo parlando di una brutta bestia e che non bisogna mollare di un centimetro. Forse i medici mi daranno presto il via libera per andare a salutare la squadra. Jorge Martinez ha tutta la mia fiducia, facciamo coppia in panchina e anche nel nostro modo di vedere le cose. Il mio sogno è tornare in panchina, tuttavia so che dovrò avere pazienza. Jorge mi chiama tre volte al giorno, mi fa sentire il suo affetto.
Ma io, Carmelo Imbriani, farò gol al destino: l’ho promesso a mia figlia”.

venerdì 5 ottobre 2012

Si salvano solo gli ultras

 
Dopo la partita di ieri ci sarebbero tante cose da dire. Partendo dalla qualità della rosa, forse sopravvalutata dopo la partita con l'Aik Solna (che ha perso in casa con gli ucraini del Dnipro...), alla mentalità dimessa dei giocatori, al turn over radicale, e altro.
Ciò che mi piace ricordare di una serata che andrebbe invece dimenticata totalmente è la prova offerta dagli ultras partenopei, ancora una volta GLI UNICI su cui si può SEMPRE fare affidamento.
Hanno sostenuto la squadra senza sosta, hanno cantato anche sullo 0 a 3, e tutti hanno notato e apprezzato la mentalità dei napoletani.
 
Chi non aspetta momento per parlar male degli ultras napoletani ieri si sarà intossicato parecchio!