lunedì 28 maggio 2012

Ci avete rotto il ca...lcio

Con profondo sgomento e disgusto sto seguendo le evoluzioni dell'inchiesta calcio scommesse. Sul mio blog personale ho espresso la mia opinione, che in questo momento è necessariamente parziale visto che tante cose ancora non si sanno e si scopriranno prossimamente.
Una cosa è certa: per l'ennesima volta si dimostra che il calcio è davvero marcio, e questo marciume ormai colpisce tutti, dai giocatori affermati a quelli sconosciuti, dagli allenatori di grido ai dirigenti delle società piccole. Ed anche gli ultras stanno in mezzo a 'sto casino: l'inchiesta parla di pressioni degli ultras baresi per far perdere la propria squadra. Adesso stanno sparando fango anche su alcuni esponenti genoani, e noi speriamo che tutto si risolva per il meglio e venga chiarito.
In tutto questo, sento ancora qualcuno parlare di "sindrome 2006": dopo Calciopoli, l'Italia vinse il mondiale. "Vuoi vedere che adesso vince l'Europeo?", dicono in molti. Ma si può ragionare così? Mah.

Sono disgustato, lo ammetto.
Sono un garantista, quindi spero che tutto venga a galla quanto prima e non condanno nessuno prima del tempo. Però se almeno la metà delle cose che stanno girando fossero vere, per certa gente non ci dovrebbe essere pietà. Radiazione. E basta!
Lasciateci il calcio! Lasciatelo libero dai vostri interessi del cazzo, dai vostri introiti, dalle vostre televisioni, dai vostri procuratori, dai vostri pennivendoli, dalle vostre forze del (dis)ordine!
Fuori dalle palle! 

lunedì 21 maggio 2012

Dedicato a...



Abbiamo vinto la Coppa Italia. Dopo 25 anni e a 21 anni dall'ultimo trofeo alzato, la supercoppa italiana sempre battendo la Juve. In questi anni abbiamo conosciuto ridimensionamenti, serie B, fallimento, serie C, rinascita, Europa, Coppa Campioni. E adesso un trofeo.
Un trofeo che è dedicato a chi si sveglia pensando alla nostra maglia. Dedicato a chi combatte ogni giorno per l'onore della nostra città. Dedicato a chi è sceso in piazza contro il fallimento. Dedicato a chi è stato a Manfredonia, Martina Franca, Acireale e altri luoghi ameni. Dedicato a chi era al San Paolo a Napoli - Chieti, 1 a 2. Dedicato a chi non si è tesserato. Dedicato a chi non si è mai piegato. Dedicato a chi ha sempre avuto la testa alta. Dedicato a chi ha subito abusi e diffide. Dedicato a chi non va in trasferta da una vita, perchè queste indegne norme non lo consentono. Dedicato a chi ogni giovedì si vede in una riunione e stabilisce striscioni, iniziative, comunicati, manifesti. Dedicato a chi, in ogni parte d'Italia e del Mondo, è orgoglioso di essere napoletano. Dedicato a chi non si sente nè italiano, nè europeo, ma sempre e solo partenopeo. Dedicato a chi ogni santo giorno si fa il culo al lavoro per dimostrare che noi napoletani non siamo fannulloni. Dedicato a chi prima di ogni partita di calcetto con gli amici bacia la maglia del Napoli. Deedicato a chi non ha bisogno di sciarpe al collo per sentirsi napoletano. Dedicato a chi divide la propria vita non in anni, ma in stagioni. Dedicato a chi non arretra mai di un passo, sette giorni su sette. Dedicato a chi ha la parola MENTALITA' tatuata sul cuore. Dedicato a chi insegna al proprio figlio a vivere secondo un ideale.

Dedicato a noi.

Sui fischi all'Inno

DAL MIO BLOG PERSONALE WWW.ANTONIOLUCIGNANO.COM




Ieri sera, prima della finale di Coppa Italia, la cantante Arisa ha intonato a cappella l'inno nazionale italiano. Bordate di fischi sono partite dai settori occupati dai tifosi partenopei, siano essi ultras o meno. Che scandalo! Che vergogna! Ma soprattutto: che sorpresa! Schifani, il presidente del Senato quindi seconda carica dello Stato, si è incazzato parecchio: non immaginava, l'inquisito di mafia che presiede l'aula di Palazzo Madama, che a sud del Garigliano vi fosse qualcuno capace di fischiafre l'inno degli italiani. Sono cose da leghisti, no?
No. Non sono cose da leghisti. Sia perchè i leghisti dovrebbero ringraziare il cielo che l'Italia sia nata, altrimenti il nord sarebbe rimasto più arretrato del sud; sia perchè la nascita di questa "nazione unita", di cui l'anno scorso si è festeggiato il centocinquantesimo anniversario, è avvenuta sul sangue dei popoli e delle terre del fu Regno delle Due Sicilie, di cui Napoli fu gloriosa capitale.
Non crediamo, però, che ci siano solo ragioni storiche dietro ai fischi di ieri sera all'Olimpico: sinceramente crediamo che la maggioranza di coloro che fischiavano se ne sbatte altamente della storia, dei Borbone e dei Savoia, nonostante ciò che pensa il Corriere dello Sport.
L'avversione all'Italia va intesa come avversione a questa Italia, in cui le differenze socio-economiche non si sono affatto appianate, anzi sono state aggravate; un'Italia in cui il clientelismo e il familismo, mali da sempre attribuiti ai meridionali, si dimostrano essere vizi antichi e ben radicati anche in quelle zone del nord "produttivo" che vorrebbe insegnare agli altri come si campa civilmente (ed il caso della "Bossi Family" è solo l'ultima dimostrazione di quanto questa presunta superiorità civile e morale è solo nella mente dei sedicenti padani); un'Italia in cui le mafie non sono affatto "problemi meridionali", ma si sono dimostrate essere un problema, questo si, nazionale, come è sempre stato da quando i Savoia pagarono mafia e camorra in funzione antiborbone; un'Italia in cui una parte del paese si sente migliore, e tratta l'altra parte come "una palla al piede".
L'idea di Italia non è malvagia in sè, così come non lo è l'idea di Europa. Il problema è come è nata e cosa è diventata questa Italia. Soprattutto per noi meridionali.

Quando farete l'Italia, magari non fischieremo l'inno. Fino a quando saremo trattati da cittadini di serie b e saremo accusati di essere sporchi, ladri e fannulloni... fischieremo i vostri inni. Scandalizzatevi pure.

sabato 19 maggio 2012

IL VALORE DELLA VITA...

A 24 ore dalla finale di coppa Italia, avrei preferito pubblicare tutt'altro. Dinanzi a ciò che si è verificato stamattina a Brindisi e' giusto, almeno per oggi, pensare ad altro, pensare seriamente al valore della vita.
Oggi, siamo tutti Brindisini, vicini al dolore di un intero popolo.

martedì 15 maggio 2012

LE ALTRE TIFOSERIE...

Ciao a tutti i frequentatori di questo blog. Grazie sempre per gli attestati di stima, naturalmente non sempre le nostre opinioni sono condivisibili, ma come spesso ribadisce Antonio, siamo in democrazia e per questo sono bene accette anche le critiche, possibilmente costruttive.
E' da tempo che mi andava di sottoporvi una domanda in ambito tifoserie, ovvero quale secondo voi (a parte la nostra) ritenete valide? o quantomeno suscitano maggiore interesse?
Io personalmente, nonostante la rivalità, nutro grande stima per i bergamaschi. Considerando che l'area metropolitana di Bergamo non raggiunge il mezzo milione di abitanti, la tifoseria atalantina è tra le più calde e presenti sia casa ed anche in trasferta (prima dell'introduzione della tessera). Negli anni hanno dimostrato tanta mentalità e spirito di appartenenza, non a caso spesso in trasferta c'era un unico striscione con la scritta BERGAMO.
Detto la mia, ora sta a voi commentare...

lunedì 14 maggio 2012

Applausi alle bandiere, fischi a Lavezzi

PREMESSA D'OBBLIGO: Chi legge questo blog sa bene che questo è un blog libertario: tutti hanno diritto di esprimere la loro opinione nel rispetto delle opinioni altrui, quando queste opinioni non contrastano con la libertà di vivere, di pensare e di agire. Ciò che ho espresso nel seguente articolo è una posizione personale, sicuramente condivisa da altre persone, che ha lo scopo di aprire un dibattito su un tema fondamentale dell'Essere e del Vivere Ultras.


Ieri è stato emozionante vedere Del Piero, Inzaghi, Gattuso, Nesta, tutti commossi perchè la loro esperienza sportiva con quella squadra, di cui spesso sono stati simboli se non bandiere, è finita. E proprio per questo mi incazzo con gente come Lavezzi (o meglio, col suo procuratore) che quando prende l'aereo e arriva a Napoli parla di "amore eterno", poi riprende l'aereo e torna in Argentina e dice che Lavezzi vuole guadagnare 4 milioni all'anno e che il PSG è pronto a pagarli. I fischi a Lavezzi, ieri sera? La tifoseria partenopea si è spaccata: da una parte ci sono coloro che sostengono non sia giusto fischiare un giocatore che si impegna sempre, indipendentemente dal giusto desiderio di un professionista di guadagnare di più; dall'altra ci sono coloro che sono ancora legati ad una idea di calcio in cui il denaro, il conto in banca faraonico viene sempre DOPO l'amore viscerale per una maglia, per un Popolo, per una Città. Lo dico subito: io sono tra i secondi. Se abbiamo torto, siamo dalla parte del torto ed orgogliosi di starci.
I tifosi sono stanchi di gente che bacia la maglia e sta già pensando di andarsene. Totti, Del Piero, Buffon, Nedved, Maldini, ecc.... hanno baciato magliette a cui hanno dimostrato una fedeltà assoluta indipendentemente dallo stipendio e dalla categoria. E' questo il calcio che piace ai tifosi, che fa innamorare e sognare i bambini.
Chi accetta la logica del mercato (i calciatori sono professionisti che vanno dove conviene di più) ha tutto il diritto di professare il suo ideale di calcio-business. Sono un libertario: tutti hanno diritto di esprimere la loro opinione nel rispetto delle opinioni altrui, quando queste opinioni non contrastano con la libertà di vivere, di pensare e di agire. Proprio per questo difendo il sacrosanto diritto a fischiare chi un giorno professa amore eterno e il giorno dice: "Se mi vendono, che posso farci?". E' lo stesso ragionamento fatto due anni fa da Quagliarella: se le due società sono d'accordo, io me ne vado. Ebbene no, non è così. L'ultimo caso è stato quello di Pato: Man City e Milan erano d'accordo, Pato ha deciso di non andarsene da Milano. Ed è rimasto. Stesso dicasi, qualche anno fa, per Kakà. Smettiamola con la favoletta dei calciatori "ostaggi" dei contratti: essi possono utilizzare i contratti anche per vedere riconosciuto un loro diritto, come quello di rispettare i termini del contratto stesso!
Altra motivazione addotta: Napoli è una di quelle città che non ti fa respirare, che non ti consente di scendere in strada e farti una passeggiata senza essere assalito dai tifosi. Sono d'accordo, ed infatti ho sempre condannato quei tifosotti che paralizzano una città perchè Lavezzi è andato a fare due passi col figlio. Però, diciamo la verità, anche in questo Napoli è migliorata, o sta migliorando. Ciò non toglie che un calciatore ha TUTTO IL DIRITTO di andarsene da una città che reputa eccessivamente soffocante. Basta indire una bella conferenza stampa, prendere il microfono e dire: "Dato che il mio modo di vivere ed intendere il calcio è molto diverso dal vostro, io me ne voglio andare in una città in cui il calcio è meno opprimente". E poi te ne vai a Parma, a Edimburgo, a Montpellier, o dove cazzo vuoi.

giovedì 10 maggio 2012

NAPOLI SIAMO NOI...

DE LAURENTIIS
DE LAURENTIIS
DE LAURENTIIS

LA SENTI QUESTA VOCE?

NOI VOGLIAMO VINCERE
NOI VOGLIAMO VINCERE
NOI VOGLIAMO VINCERE
VINCERE VINCERE...

25 ANNI FA...



10/05/87 - 10/05/2012...NOI VOGLIAMO VINCERE

lunedì 7 maggio 2012

Un bel coro della Curva A

giovedì 3 maggio 2012

FINCHE' VIVRO' AMERO' LA MAGLIA AZZURRA

FIERI DELLA NOSTRA COERENZA E DEL SENSO DI APPARTENENZA...MAI ABBIAMO VENERATO I GIOCATORI ANCHE SE SI PARLA DEI 3 TENORI...SI FA BENE O SI SBAGLIA L'UNICA CERTEZZA SARA' SEMPRE LA MAGLIA! 

VINCI PER NOI...

DOMENICA AL DALL'ARA VINCIAMO QUESTA GARA...CHE POI COL SIENA SAREMO UN FIUME IN PIENA...CHE FATICA QUESTO CAMMINO MA ORMAI IL TRAGUARDO E' SEMPRE PIU' VICINO! AVANTI NAPOLI