martedì 29 giugno 2010

Chi ama non dimentica

da TACKLE & COLPI DI TACCO http://antoniolucignano.blogspot.com/


martedì 22 giugno 2010

SONO PAZZO DI TE...


SOSTENIAMO LA MAGLIA IN OGNI PARTITA...DIFENDIAMO I COLORI IN OGNI ISTANTE DELLA NOSTRA VITA!!!

VIVA GLI ULTRAS...


VIVA IL CALCIO VIVA GLI ULTRAS

AVANTI ULTRAS...

AVANTI ULTRAS...

AVANTI ULTRAS...

MARONI LEGHISTA INFAME


NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO!!!

lunedì 21 giugno 2010

No alla tessera del tifoso


domenica 20 giugno 2010

NOI ODIAMO TUTTI...

IN UNA NAZIONE DOVE CRESCE L'ODIO E LA
DISCRIMINAZIONE...SOLO AL MONDIALE CI SI RICORDA DELL'ORGOGLIO
NAZIONALE...QUANTA IPOCRISIA E INCOERENZA PER QUESTA ITALIA TOTALE
INDIFFERENZA! ONLY NAPLES

sabato 19 giugno 2010

Bill Shankly



da TACKLE & COLPI DI TACCO
http://antoniolucignano.blogspot.com/2010/06/bill-shankly.html

William "Bill" Shankly (1913 – 1981), calciatore e allenatore scozzese, manager del Liverpool dal 1959 al 1974.

Una volta qualcuno mi disse che il calcio per me era una questione di vita o di morte, e io gli risposi: «Senti, è ancora più importante» [durante un talk show nel 1981]

Il mio progetto era quello di fare del Liverpool un invincibile bastione. Napoleone aveva un progetto simile, voleva conquistare questo dannato mondo. Io volevo un Liverpool inattaccabile, costruito pezzo per pezzo finché chiunque lo incontrasse si arrendesse ad esso.

Non credo di aver mai avuto un vero bagno fino a 15 anni. Usavo una vasca per lavarmi, ma dividere la propria casa in povertà con molte altre persone ti sviluppa senso dell'humour.

Serve a ricordare ai nostri ragazzi per chi giocano e ai nostri avversari contro chi giocano [commentando la targa This is Anfield]

Sono un uomo del popolo. Solo il popolo conta.

La mia vita è il mio lavoro. Il mio lavoro è la mia vita.

So che è una triste occasione, ma credo che Dixie sarebbe stupito di sapere che anche da morto raccoglie più folla di quanta ne faccia l'Everton in un sabato pomeriggio [al funerale di Dixie Dean, calciatore dell'Everton degli anni venti].

Il tuo problema, figliolo, è che tutto il tuo cervello è nella testa [a un suo giovane giocatore].

Nemmeno una malattia mi avrebbe tenuto lontano da questa partita. Se fossi morto, avrei chiesto di portare la bara in tribuna e di farvi un buco per vedere l'incontro. [dopo la vittoria in semifinale di coppa d'Inghilterra 1971 contro l'Everton].

Sono stato il miglior tecnico del Regno Unito perché non ho mai preso nessuno in giro. Spaccherei una gamba a mia moglie se giocassi contro di lei, ma non la tradirei mai.

Il Liverpool era fatto per me e io per il Liverpool.

[Il Liverpool] È una squadra di esperienza e carattere, con uomini volenterosi e pronti a fare qualsiasi cosa per il bene del club.

I tifosi di qui sono i migliori del Paese. Conoscono il gioco e sanno cosa vogliono vedere. La gente del Kop ti fa sentire grande – e al contempo umile.

A nessuno è mai stato chiesto di fare più di chiunque altro. Condividevamo la palla, condividevamo il gioco, condividevamo i problemi.

In un club c'è una Santa Trinità: i giocatori, il tecnico e i tifosi. I dirigenti non c'entrano. Loro firmano solo gli assegni [Durante una riunione dirigenziale del club]

Sono solo uno del popolo che siede nel Kop. Loro pensano come me e io come loro. È una specie di matrimonio tra gente che si piace [sul suo rapporto con i tifosi]

Se [Tommy Smith] non viene nominato Calciatore dell'Anno, il calcio dovrebbe essere fermato e i giurati che scelgono un altro calciatore devono essere mandati al Cremlino.

L'ardore viene dall'orgoglio di vestire la maglia rossa. Non abbiamo bisogno di motivare i nostri ragazzi, perché ognuno di loro è responsabile in solido del risultato della squadra. Il fatto di essere un giocatore del Liverpool è già una motivazione.

Il calcio è un gioco semplice basato sul fare e ricevere passaggi, controllare la palla ed essere abile a ricevere un passaggio. Tremendamente semplice.

Non preoccuparti Alan, almeno giocherai vicino a una grande squadra! [Ad Alan Ball, calciatore appena ingaggiato dall'Everton]

«Ha il calcio nel sangue». «Può essere, ma non ha ancora raggiunto le gambe» [Risposta al commento di un osservatore su di un giovane calciatore al provino]

La cosa più difficile della mia vita. Quando andai dal presidente fu come camminare verso la sedia elettrica. Ecco, mi sentivo proprio così [Al momento di dar le dimissioni da tecnico del Liverpool]

«Di dove sei?». «Sono un tifoso del Liverpool e vengo da Londra». «Bene, ragazzo… come ci si sente a stare in paradiso?».

Ok, abbiamo dei problemi in testa al campionato [A un giornalista che chiedeva se il Liverpool fosse in difficoltà]

Tanto mi serviva solo per la squadra riserve… [dopo il mancato acquisto di Lou Macari nel 1973]

Gran parte del successo nel calcio sta nella mente. Devi credere di essere il migliore e confermarlo sul campo. Quando ero ad Anfield dicevamo sempre di avere le due migliori squadre del Merseyside, il Liverpool e le riserve del Liverpool.

«Ma è dove vivo!» [all'impiegato di un hôtel di Bruxelles quando, al momento di scrivere l'indirizzo di casa sul registro, scrisse Anfield]

Devi solo entrare in campo e lanciare un po' di granate tutto intorno, ragazzo [a Kevin Keegan]

Levati quella ridicola garza, e poi cosa vuol dire "il tuo" ginocchio? È il ginocchio del Liverpool! [a
Tommy Smith quando si presentò all'allenamento con un ginocchio garzato]

Abbiamo annichilito l'Inghilterra. È stato un massacro. Li abbiamo battuti 5-4 [Riguardo a un
Inghilterra-Scozia giocata durante la guerra]

Se sei primo sei il primo. Se sei secondo sei nulla.

Il problema degli arbitri è che sanno le regole ma non il gioco.

Di' solo loro che sono in completo disaccordo con quello che dicono [al traduttore, riferendosi a un gruppo di giornalisti italiani]

I migliori hanno pareggiato [Dopo un combattutissimo 1-1]

Certamente la partita dura 90 minuti. Comunque allenavo i ragazzi a giocarne 190 così quando l'arbitro fischiava la fine c'era da correre per altri 90 minuti.

Ragazzo, saresti capace di scatenare una rissa in un cimitero [a Tommy Smith]

Gli ho detto: «Figliolo, non ti sei rotto nessuna gamba, è solo un fatto di testa».

«Mi spiace, capo, dovevo tener le gambe chiuse». «No, Tommy, era tua madre che le doveva tener chiuse!» [al portiere Tommy Lawrence che si fece segnare un goal sotto le gambe]

Se l'Everton giocasse nel giardino sotto casa chiuderei le tende.

Certo che non ho portato mia moglie a vedere il Rochdale come regalo d'anniversario: credete che mi sarei sposato durante il campionato? Ah, e poi giocava la squadra riserve…

Figliolo, qui farai benissimo a patto di tenere a mente due cose: non mangiar troppo e non perdere il tuo accento [allo scozzese Ian St. John quando firmò per il Liverpool]

Che vuoi fare fare quando giochi contro 11 pali? [dopo uno 0-0 in casa]

Con lui [Ron Yeats] in difesa, potremmo far giocare Arthur Askey in porta.

Per essere buono per il Liverpool, un giocatore deve essere capace di correre attraverso un muro di mattoni e pronto a combattere una volta dall'altra parte.

Se un giocatore non interferisce col gioco o non cerca di trarne vantaggio, dovrebbe.

Benché sia scozzese, sono fiero di essere chiamato uno Scouser [gergale per abitante di Liverpool]

[Brian Clough] è peggio della pioggia a Manchester. Almeno il Padreterno ogni tanto fa smettere di piovere a Manchester.

[Ian Callaghan] rappresenta tutto ciò che è di buono nel calcio, e non è mai cambiato. Dovreste prendere Ian a modello.

[Ian St. John] non solo è il miglior centravanti delle Isole Britanniche, ma è l'unico.

Vorrei soprattutto essere ricordato come uno mai egoista, come uno che si è preoccupato di dividere la gloria con gli altri, e che ha formato una famiglia di persone che camminano a testa alta dicendo «Noi siamo il Liverpool».

«Quando prendi la palla, voglio che butti giù un paio di uomini e poi la butti dentro, come facevi al Bury», disse Shankly a Lindsay, e questi replicò: «Ma capo, non ero io, quello era Bobby Kerr». E Shankly a Paisley «Cristo, Bob, abbiamo ingaggiato quello sbagliato!».

Il calcio è come un pianoforte: otto persone lo caricano in spalla, e tre sanno suonare quel dannato strumento. [Riferita da John Toshack, dal Guardian, 21 gennaio 2006]

Ci sono solo due squadre di calcio a Liverpool: il Liverpool e le riserve del Liverpool.

ECCO COSA SIGNIFICA "MENTALITA'"

mercoledì 16 giugno 2010

Elogio della Corea del Nord



Da TACKLE & COLPI DI TACCO
http://antoniolucignano.blogspot.com/2010/06/elogio-della-corea-del-nord.html


Sono stati al Mondiale una sola volta, nel 1966: il dentista Pak Doo Hik segnò un gol storico all'Italia, ed eliminò gli azzurri di Edmondo Fabbri dal Mondiale inglese.

Ieri, dopo 44 anni, la Nord Corea ha giocato nuovamente una partita di un mondiale di calcio. Esordio contro il Brasile. Praticamente: spacciati. Praticamente tutti credevano che ci sarebbe stata una goleada: addirittura il governo dittatoriale nordcoreano non ha concesso la diretta della partita, ma solo la differita. Nel caso in cui la goleada si fosse verificata, il regime non avrebbe consentito la visione della partita al popolo coreano. Invece che un pallone, la dittatura prende a calci la libertà.

Momento degli inni nazionali, e prima sorpesa: il centravanti della Corea del Nord piange. E' il primo giocatore, dopo 11 partite del mondiale, che piange al momento dell'inno della propria nazione. Al momento, è anche l'unico ad aver pianto, e credo che rimarrà unico.

I brasiliani hanno la faccia di chi pensa che deve far passare questi 90 minuti, fare 3 o 4 gol, ringraziare i coreani e andarsi a fare la doccia. Dopo 45 minuti, il tabellone dello stadio sudafricano recita: Brasile - Corea del Nord 0 a 0. Avete capito bene: 0 a 0. Applausi ai coreani, fischi per i brasiliani.

Il secondo tempo vede il Brasile passare in vantaggio con una "trivela" di Maicon, raddoppiare con Elano (dopo uno spettacolare assist di Robinho) e amministrare il vantaggio. All'improvviso, come un lampo nella gelida serata sudafricana, un puffo con la maglia rosso fuoco entra nell area di rigore del Brasile, supera due difensori e batte Julio Cesar. La Corea ha segnato!

Non ho potuto fare a meno di esultare. La partita è finita poco dopo: Brasile batte Corea del Nord 2 a 1. Applausi ai coreani, fischi per i brasiliani. Alla faccia di chi dice che la gloria è solo dei vincitori! Un'unica squadra esce dal campo ricoperta di gloria e onore: la Corea del Nord.

Spero che il governo nordcoreano faccia vedere questa partita. Perchè tutto il popolo coreano deve essere orgoglioso dei propri calciatori. Tutti devono vedere il Brasile che fatica a segnare. Tutti devono vedere i coreani cercare di segnare un gol.

Tutti devono vedere le lacrime di Jong Tae-Se, centravanti nordcoreano.

"Jong Tae-Se nasce in Giappone 26 anni fa da genitori sudcoreani ma profondamente legati alla Corea del Nord tanto che iscrivono il pargolo a una scuola nordcoreana di stanza in Giappone.

Lì muove i primi passi come calciatore e soprattutto inizia a nutrire un forte amore verso Pyongyang e la sua gente. Finita la scuola si iscrive alla Korea University di Tokyo, un ateneo privato finanziato dal governo nordcoreano; a quel punto si sente pronto per diventare cittadino della Corea del Nord a tutti gli effetti e dalle istituzioni giapponesi non trova resistenza. Tante invece sono quelle provenienti da Seoul, ma la Chongryon (Associazione Generale dei Coreani residenti in Giappone) prende a cuore il caso del ragazzo e di fatto gli procura l’agognato passaporto. Esordio il 19 giugno 2007 con la maglia rossa della sua Nazionale e subito poker contro la Mongolia."

martedì 15 giugno 2010

Tackle & Colpi di tacco



Il fondatore di questo blog, nonchè uno dei curatori dello stesso, ha aperto un nuovo blog. Sempre sul calcio, ma da un altro punto di vista: il campo.

Se AVANTI A GAMBA TESA parla del calcio visto dalla curva, TACKLE & COLPI DI TACCO parla del calcio (anzi, del Pallone) visto dal campo.

La base del calcio è costituita da un pallone e un campo di gioco: poco importa se si gioca ad Anfield Road o in mezzo alla strada, se ci stiamo giocando la finale di Champions League o la partita al Padovano (campetto in terra sito in Pozzuoli, NA). Saremo sempre noi, un pallone da buttare in porta, un avversario da superare e battere, con onore.

Onore, orgoglio, passione, rispetto, fantasia, grinta... tutte parole che sembrano non avere più senso nel calcio miliardario di oggi....
TACKLE & COLPI DI TACCO nasce proprio da questa esigenza: fare di questi valori "sportivi" il fondamento della proprio Stile di Vita.

La vita non è altro che una partita lunghissima in cui si alternano i momenti di grinta (TACKLE) dai momenti di fantasia (COLPI DI TACCO).



TACKLE & COLPI DI TACCO
http://antoniolucignano.blogspot.com/

La vergogna di Radio Padania




Una premessa è d'obbligo: io non tifo per l'Italia. Posizione personale, lo ammetto, ma so che è condivisa da molti ultras, partenopei e non solo.

C'è però una differenza, una sfumatura, tra NON TIFARE per l'Italia e TIFARE CONTRO l'Italia.

Ieri, infatti, Radio Padania (cioè la radio di uno dei partiti di governo, nonchè del partito di Maroni, il ministro degli Interni che con animosità si è scagliato contro noi ultras), durante la diretta radiofonica della partita Italia - Paraguay, ha esultato per il gol paraguaiano ed ha tifato, per tutta la partita, contro gli azzurri.

Ora: che dentro un bar ci sia qualche italiano (perchè la padania, lo ricordiamo, NON ESISTE) che tifi contro l'Italia, ci può stare. Ripeto che io stesso (che appartengo ad un popolo, quello delle due sicilie, che davvero è esistito a differenza del popolo padano) non ho tifato per l'Italia. Ma che addirittura una Radio di un partito politico di governo tifo CONTRO la nazionale del paese che governano, è davvero indecente. Stomachevole.

Questo episodio, devo dirlo, mi conferma che faccio bene a non tifare per l'Italia: oriundo per oriundo, tifo per la Spagna dei Borbone o per l'Argentina (dove molti meridionali emigrarono nel secolo scorso). Ci sono molti più miei "compatrioti" in Spagna o in Argentina, piuttosto che in questa fittizza italia dove chi sta al governo tifa contro il paese che governa. Che schifo.

E noi saremmo un solo popolo? Napoletani e veronesi, Palermitani e milanesi, Cosentini e torinesi... tutti un unico popolo? Mah.

sabato 12 giugno 2010

Football rules



Nè tv, nè sponsor, nè procuratori. Solo cinque cose: Il sottopassaggio, l'urlo della folla, il campo, la porta, il pallone. Non serve altro.

domenica 6 giugno 2010

UNICO GRANDE AMORE...

LA DOMENICA SENZA DI TE E' UGUALE AGLI ALTRI GIORNI...AMORE MIO NON VEDO L'ORA CHE TORNI!!!

UNICA FEDE...

IL CALCIO DI OGGI E' CORROTTO E MALATO...RISPETTO AL PASSATO MOLTO E' CAMBIATO MA L'AMORE PER TE E' RIMASTO IMMUTATO!!!

IL CALCIO MODERNO LO COMBATTEREMO IN ETERNO