lunedì 27 maggio 2013

Ciao Andrea...

Queste sono notizie che non vorremmo mai sentire e tanto meno parlarne. Stanotte ha perso la vita un tifoso del Brescia che tornava dalla trasferta di Livorno. L'autobus che riportava a casa i tifosi delle Rondinelle è uscito fuori strada ribaltandosi oltre la carreggiata dell'autostrada A21. Altri tifosi sono rimasti feriti, alcuni anche in gravi condizioni. In questi casi poco importa la rivalità con i Bresciani, non possiamo fare altro che esprimere la nostra solidarietà alla famiglia. Ciao Andrea...

domenica 19 maggio 2013

B/=\ST/=\RDI...



NON CI SI CREDE GUARDA CHI SI RIVEDE...VERONA TI ODIO!!!

Roma - NAPOLI chiude la stagione


Stasera si chiude la stagione 2012/13 della nostra amata squadra. Un campionato, a mio avviso, assolutamente positivo, sia per i risultati in campo sia per quelli sugli spalti.
Molte sono le incognite sul futuro: Mazzarri resta o va via? E Cavani? Che mercato farà il Napoli?
Lasciamo ad altri rispondere a queste domande. Sono sicuramente più bravi di noi.
Noi, nel nostro piccolo, abbiamo resistito un altro anno, mantenendo in piedi questo blog e facendo qualche capatina in qualche stadio quando le norme liberticide come la Tessera del Tifoso o il divieto di vendita biglietti ce lo hanno consentito. Come noi, tantissimi ultras (a Napoli e fuori Napoli) hanno seguito quando e come hanno potuto le sorti della nostra squadra, con una mentalità che i vari tifosotti non capiranno mai.

Ora si andrà in Europa, e sentiremo ancora le lamentele (giuste? sbagliate?) sulle file e sui biglietti.
Io, nel mio piccolo, non me ne preoccupo.
Per me essere ultras non è una cosa che si limita all'evento sportivo, ma si traduce in prassi quotidiana, sul lavoro come in piazza.

Buona fine stagione a tutti.




domenica 12 maggio 2013

Addii veri o presunti

Chi vuol restare resti, chi vuole andare vada.
Noi ci saremo sempre, qualsiasi cosa accada.

SOLO LA MAGLIA

mercoledì 8 maggio 2013

A tre punti dalla certezza

E' importante avere un sogno, un desiderio, un anelito.
E' fondamentale avere una certezza, un obiettivo raggiunto, un punto di partenza.
Il Napoli è a tre punti da questa certezza. Una vittoria a Bologna potrebbe consegnarci, con due giornate di anticipo, la matematica qualificazione alla fase finale della prossima Coppa Campioni. 
Con questo stato d'animo bisogna vivere questa giornata: l'attesa di un momento importante. Un obiettivo viene raggiunto, e da lì si può e si deve partire per fare, l'anno prossimo, un percorso europeo di alto profilo. Lo meritano i tifosi, a partire dagli ultras. Ma lo merita anche la città di Napoli, che proprio con lo sport sta rinverdendo la propria immagine. Si pensi alla America's cup di vela, o alla Coppa Davis di tennis: manifestazioni che sicuramente non hanno portato soldi alla nostra unica Capitale, ma che di certo hanno dato al mondo intero una immagine di Napoli ben diversa da quella di una città sommersa dai rifiuti e paralizzata dalla camorra e dalla malapolitica. Sicuramente Napoli ha ancora tutti questi problemi, ma altrettanto sicuramente NAPOLI NON E' SOLO QUESTO!
La qualificazione in Coppa Campioni non ha, quindi, solo una valenza sportiva. Ha, soprattutto, una valenza sociale e culturale.

Tre punti. Solo tre punti.

mercoledì 1 maggio 2013

Anche Ibra stregato dal Tempio del Calcio

Tratto da Repubblica

DI PALLONI ne toccò pochi, narrano le cronache: un po' perché le amichevoli non sono mai state il pane quotidiano per un tipo duro come Zlatan, ma soprattutto perché Ibrahimovic era troppo impegnato a godersi lo show per seguire il gioco, in quella sera di primavera che lo fece innamorare del San Paolo. Era il 9 giugno del 2005 e il gigante svedese passò quasi inosservato - un ospite tra i tanti - durante la girandola di emozioni per l'addio al calcio di Ciro Ferrara: un happening trasformatosi poi, strada facendo, nella travolgente festa di Maradona. A Ibra è capitato di rado di mettersi in un angolo, sia pure nella posizione privilegiata di co-protagonista. Ma quella volta, noblesse oblige, perfino lo zingaro di Malmoe accettò volentieri di inchinarsi per due volte: al mito di Diego («Il più grande di tutti i tempi») e all' incredibile spettacolo del pubblico di Fuorigrotta, che lo lasciò a bocca aperta per lo stupore. «Mai vista una simile prova d'affetto per un calciatore». Ibrahimovic invidiò moltissimo Maradona, quella notte. Nella onorata carriera di Zlatan, come nella sua vita da globetrotter del pallone, l' unico tassello che manca è infatti proprio il senso di appartenenza: lo stesso che unisce invece in modo indissolubile Napoli e Diego. Nessuna tifoseria d'Europa ha avuto il tempo per affezionarsi troppo a Ibra, che ha cambiato otto maglie e ha fatto più che altro collezione di nemici, incurante di passare dall' Inter al Milan con la stessa disinvoltura di un pendolare. Del football. Ma quella notte a Fuorigrotta fece affiorare il rimpianto. «Ecco, un giorno piacerebbe pure a me essere accolto come Maradona: non posso concludere la mia carriera senza aver giocato con la maglia del Napoli», sussurrò Ibra nell'orecchio di Mino Raiola, il supermanager che ha trasformato in oro il talento e i desideri del gigante svedese. È solamente a lui che Zlatan confessa le sue ambizioni più segrete. E di recente se n'è aggiunta un' altra. «Mi manca un' esperienza in una squadra meridionale: una sfida». Ibra ha vinto tanto, stando sempre però dalla parte dei forti. Nella sua bacheca ci sono già 8 scudetti, tra Eredivisie, serie A e Liga, conquistati con i colori prestigiosi di Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e Milan. E in arrivo c' è quello dalla Ligue1 francese, a portata di mano con il Paris St Germain. Ma a 31 anni, compiuti nello scorso ottobre, in Ibrahimovic cresce la voglia di vincere anche da outsider, non solo da favorito: proprio come Maradona a Napoli. Ecco perché il San Paolo sarebbe l'approdo ideale per l' irrequieto Zlatan, che ne ha parlatoa Parigi pure con Lavezzi. Lo zingaro del gol cerca casa.

Personalmente non provo molta simpatia per Ibra, però fa comunque piacere che un calciatore rimanga affascinato dallo spettacolo offerto dalle nostre gloriose curve persino in occasione di una amichevole.