mercoledì 22 aprile 2009

6^ udienza processo Sandri.

ROMA (22 aprile) - Sesta udienza per il caso Sandri, al tribunale di Arezzo, con al centro i consulenti di accusa e difesa. Riccardo Fenici, studioso di psicofisiologia dello stress e docente dell'Università Cattolica Sacro Cuore, consulente della difesa, ha detto che «l'evento non può essere imputato alla volontarietà, ma ad una perdita di controllo psicomotoria». Secondo Fenici «la capacità fisica di sopportare lo stress da parte di Spaccarotella (accusato dell'omicidio volontario di gabriele Sandri, ndr) è inferiore alla norma. Mi dicono che l'agente in 14 anni abbia svolto 8 sedute al poligono, e questo è insufficiente. Il giorno della morte di Sandri Spaccarotella fece un errore tecnico iniziale sparando il primo colpo in aria e mettendo fuori sicurezza la pistola».L'avvocato di parte civile Michele Monaco ha definito l'esposizione di Fenici «non una consulenza, ma una lezione, e nel processo si giudicano i fatti». Mentre per uno dei difensori di Spaccarotella, Federico Bagattini, la consulenza conferma che «in quelle condizioni psicofisiche l'accidentalità ha basi di verosimiglianza scientifica». La madre di Gabriele, Daniela, ha detto: «So solo che Gabriele è stato ucciso da uno sparo, che sia stato sotto stress o no non importa, quel colpo non doveva esserci».I risultati dell'autopsia. Angelo Stamile, consulente medico legale del pm, ha spiegato in Corte d'Assise ad Arezzo i risultati dell'autopsia che svolse sul cadavere di Sandri. Secondo il medico il colpo che ha ucciso Gabriele Sandri potrebbe essere stato deviato, forse dal vetro. «Il proiettile non è entrato di punta, ma può essere stato deviato e il vetro può avere avuto una valenza». Stamile ha spiegato che il colpo è entrato da dietro e da sinistra, uscendo avanti e a destra, verso il basso rispetto all'ingresso, e che ha rotto la catenina che Gabriele portava al collo. Quel giorno, riferisce Stamile, Sandri aveva dei sassi nelle tasche dei pantaloni e nel suo sangue venne trovato alcool. Rispondendo al difensore di Spaccarotella, Francesco Molino, Stamile ha spiegato che nel sangue di Gabriele è stato rilevato un tasso alcolemico dell'1,5, definito «abbastanza elevato».Per il difensore di Spaccarotella, Federico Bagattini, «la forma del foro sull'auto e quella del foro sul collo confermano la deviazione. Se c'è ed è imponente non si pone più il problema dell'accidentalità perchè la deviazione del colpo era lontana dall'auto». L'avvocato Monaco ha invece commentato: «Stavo pensando se si può sparare ad una persona che ha dei sassi in tasca che non si vedono e un tasso alcolemico dell'1,5 che non si vede. Nessuno sparerebbe».La famiglia Sandri, a parte Cristiano, è entrata dopo la proiezione, mentre l'agente Luigi Spaccarotella, accusato dell'omicidio, era in aula. Il fratello di Gabriele, Cristiano, ha definito le foto dell'autopsia «uno strazio» mentre la madre Daniela ha detto che avrebbe voluto entrare per sapere se Gabriele avesse sofferto ma che poi le è stato consigliato di non partecipare. Il padre di Gabriele, Giorgio, ha detto: «Speriamo che la sentenza sia esemplare, sennò sarebbe una cosa indecorosa». In apertura di udienza i difensori di Spaccarotella hanno detto che rinunciano all'audizione del capo della polizia Antonio Manganelli come teste a difesa.

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