giovedì 6 marzo 2008

Abbandono lavoro e famiglia... (1)

Sto seduto davanti alla tv. In mano c'ho il joystick della playstation. Sullo schermo, il Napoli sta seviziando l'Hellas Verona: nove a zero. Spero di arrivare a dieci prima che mi venga a chiamare Marco. Gioco con un rivoluzionario 3 - 4 -3 col rombo a centrocampo: ricordo la buonanima di mister Scoglio, che voleva fare lo stesso schema quando venne ad allenare il Napoli qualche anno fa. Poche partite e lo esonerarono. Voleva il calcio spettacolo e si presentò a Genova contro la Samp con una sola punta. Altro che rombo a centrocampo...
Scendo sulla fascia, ma non c'è spazio: quella merda del terzino veronese non mi fa passare. Allora appoggio al mediano che cambia gioco sulla fascia opposta. Stop di petto e triangolazione in profondità con la mezzapunta. L'ala scende sul fondo e crossa, mentre io mi sollevo dalla sedia per stare più nel vivo dell'azione. Il pallone si alza in aria proprio mentre il cronometro segna impietosamente il recupero: è l'ultima occasione per fare il decimo gol e mandare questi bifolchi veronesi a zappare la terra in mezzo alla nebbia veneta. Zalayeta si alza in cielo per colpire di testa, ma alla fine cambio: premo x e gli faccio passare la palla al Pocho Lavezzi, il quale è più avanti rispetto alla linea del pallone. Lavezzi si gira spalle alla porta, salta in aria e si gira si se stesso: stratosferica rovesciata che si insacca all'incrocio dei pali! "GOOOOOL" urlo con tutta la gioia possibile, manco il gol fosse stato realizzato davvero. Mentre vedo il replay dell'eurogol mi lancio in uno splendido coro:
Passamontagna, bastone nella mano
E' la partita che tutti aspettavamo,
E con Verona c'è un odio che non muore,
Che ce ne frega di andare in prigione
E la guerriglia sarà, la la la la la la ...
al Bentegodi si va, la la la la ...
Mentre urlo come un stronzo in calore, bussa il citofono. Mi avvicino già sapendo che sarà Zelig. "Chi è?", faccio vago. "Antò, sono Marco. Scendi.". "Si, un minuto" e attacco. Torno in stanza per spegnere la playstation e prendere il bomber nero, giusto in tempo per riapprezzare lo splendido gesto tecnico e atletico del Pocho. Prendo portafoglio e cellulare e chiavi, e me ne scendo. Faccio le scale canticchiando:
Finchè vivrò, odierò
l'Hellas Verona...
Marco è sulla vespa. Occhiali a goccia e barba appena fatta. Gli ho proposto di andarci a fare una bevuta, magari fuori al Gazebo, una specie di pub che sta attaccato allo stadio San Paolo sul lato della curva B. Marco ha accettato, perchè si vede che vuole parlare un pò e vuole distrarsi. Cazzeggiare alquanto, bevendo qualche birretta e sfumacchiando sigarette. C'ha qualche problema amoroso, e allora la cosa migliore è passare qualche ora dentro all'amicizia.

1 commento:

DIOS EXISTE ha detto...

Ogni domenica, appena ritorno dallo stadio, accendo il televideo, non voglio sapere nemmeno gli altri risultati per le bollette, ma vado diritto a vedere il risultato della Merdas Verona...
Li voglio vedere sempre perdere, ma adesso tu mi hai ftto venire la voglia d'incontrarli, magari in una trasferta a Verona...