PASSANO GLI ANNI MA LA FEDE RESTA IMMUTATA...SEMPRE NEI MIEI PENSIERI IN OGNI GIORNATA...IL MIO PRIMO BRINDISI CON AMICI E PARENTI MA ALLA RIPRESA DEI BATTENTI SIAMO GIA' TUTTI SUGLI ATTENTI...NOI SIAMO I TUOI GUERRIERI SIAMO NOI I TIFOSI VERI...A TUTTI COLORO CHE PER TE TANTI SACRIFICI FANNO I MIEI AUGURI PIU' SINCERI DI BUON ANNO!!!
mercoledì 29 dicembre 2010
IL 9 GENNAIO..
OCCASIONALE: E' SEMPRE LA STESSA STORIA C'E' UNA BIG E' IL TUO MOMENTO DI GLORIA...IL 9 GENNAIO MANTIENI UN CERTO CONTEGNO NON FARE DI TESTA TUA SEGUICI NEL SOSTEGNO...E' FINITA L'EPOCA DI PALUMMELLA NON CI APPARTIENE PIU' LA NAPOLI DI PULCINELLA!
NO AL FOLCLORE!!!
DERBY A PORTE CHIUSE
(ANSA) - LECCE, 29 DIC - Per motivi di sicurezza si disputera' a porte chiuse il derby Lecce-Bari in programma il 6 gennaio nel capoluogo salentino. Lo ha deciso il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica riunito nella prefettura di Lecce. Alcuni giorni fa il presidente del Lecce, Pietrandrea Semeraro, che ha partecipato alla riunione in prefettura, aveva espresso preoccupazione per la gestione del'ordine pubblico in occasione del derby. La societa' aveva fatto presente 'le criticita' legate alla sicurezza'.
AI POSSESSORI DELLA TESSERA IL DIRITTO DI TRASFERTA VENIVA GARANTITO, CON LA CHIUSURA DELLO STADIO ANCHE IN QUESTO AVETE FALLITO...UCCIDONO IL CALCIO LE VOSTRE MISURE DI SICUREZZA QUESTA PER NOI E' L'UNICA CERTEZZA!
venerdì 24 dicembre 2010
TESSERA ANCHE BABBO NATALE...
AUGURI...
lunedì 20 dicembre 2010
Grazie ragazzi: finalmente un Buon Natale!

Personalmente, mi anticipo con gli auguri di BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO a tutti i lettori del blog, oltre che ai detenuti e ai diffidati.
Ne approfitto anche per un invito a tutti: godetevi questo Natale, state in famiglia e con gli amici, e se potete aiutate qualcuno. Andrebbe fatto sempre, lo so. Ma "si dice" che la gente si ricorda di certe cose solo a Natale. Meglio a Natale che mai.
sabato 18 dicembre 2010
COME REGALO DI NATALE...NON VEDER PIU' L'OCCASIONALE
mercoledì 15 dicembre 2010
Adesso tutti tifano per noi...
IO, IL LORO TIFO NON LO VOGLIO!!!
Sempre forza Napoli!
giovedì 9 dicembre 2010
CARICA...
ALTRO CHE TESSERA...
Milan-Roma: ok ai tifosi in trasferta
Il Casms ferma invece quelli di Brescia, Lecce e Palermo
(ANSA) - ROMA, 9 DIC - I tifosi della Roma potranno seguire la squadra il 18 dicembre a San Siro contro il Milan, mentre quelli di Brescia, Lecce e Palermo - ad eccezione di quelli con la tessera del tifoso - non potranno seguire le proprie in trasferta a Catania, Napoli e Bari. Lo ha deciso il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms) del Viminale. Per Milan-Roma non sono state decise limitazioni e i biglietti potranno essere acquistati anche dai tifosi non possessori della tessera.Tratto da: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/calcio/2010/12/09/visualizza_new.html_1671731982.html
DA 28 ANNI GEMELLATI CON I GRIFONI E IL CASMS DECIDE ASSURDE LIMITAZIONI...MILAN - ROMA: QUESTURA SEMPRE IN ALLERTA MA QUESTA VOLTA SI DA L'OK PER LA TRASFERTA...ANCORA UNA VOLTA L'ENNESIMA DISCRIMINAZIONE VAFFANCULO MARONI E LA TUA FOTTUTA REPRESSIONE!!!
martedì 7 dicembre 2010
lunedì 6 dicembre 2010
Servizio di Striscia sulla Tessera del Tifoso
Attendo vostri commenti!
sabato 4 dicembre 2010
A GENNAIO...
STAMPA INFAME
Riscrittura Avanti a Gamba Tesa
venerdì 3 dicembre 2010
Mentaltà Anfield Road
giovedì 2 dicembre 2010
Appello Sandri: fu omicidio volontario

Non 14, ma neanche più sei. Luigi Spaccarotella, in appello, è stato condannato a 9 anni e 4 mesi, con l'accusa di omicidio volontario. I 14 anni erano la richiesta dell'accusa, sei la sentenza di primo grado. Cambia il capo d'accusa: non più omicidio colposo, ma volontario, nei confronti di Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso con un colpo di pistola l'11 novembre 2007 nell'area di servizio dell'A1, a Badia del Pino (Arezzo).
Nessuna vendetta, ma solo giustizia. E quando la giustizia colpisce un poliziotto e difende la famiglia di un ragazzo morto ammazzato in una circostanza assurda e tragica, è davvero una notizia.
Stasera forza Napoli, come ogni giorno che il sole albeggia. Ma dentro il cuore, lasciamo un posto per Gabbo.
mercoledì 24 novembre 2010
Scandalo Mou, scandalo Real

Ieri sera abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione che il calcio moderno, fatto di miliardi più che di onore, di fini che giustificano qualsiasi mezzo, è l'antitesi dello sport.
Jose Mourinho, allenatore del Real Madrid, una delle squadre più famose del mondo, forse la più famosa, che ha vinto qualsiasi cosa... ieri sera, sul risultato di 4 a 0 a suo vantaggio nella trasferta di Amsterdam contro l'Ajax, ha "costretto" i propri calciatori Xabi Alonso e Sergio Ramos a farsi espellere, così da scontare la prossima giornata di squalifica e ritornare agli ottavi con la "fedina penale" pulita.
Una vergogna, non c'è che dire. L'atteggiamento antisportivo di Mourino è noto, ma che adesso anche il glorioso Real Madrid si pieghi a questi mezzucci da terza categoria è davvero stomachevole.
La Uefa ha aperto una indagine: spero vivamente che i due giocatori e l'allenatore siano duramente squalificati. Platini, però, è notoriamente un uomo senza palle: questa inchiesta si tradurrà in un nulla di fatto. E saremo qui ad ascoltare o leggere i pennivendoli del calcio moderno che elogiano la "mandrakata" di Mourino.
Che schifo.
Un lottatore di MMA (Mixed Martial Arts), in un incontro della Ufc, ha subito la rottura del braccio. Con un dolore immane, si è rialzato e con un calcio a mandato al tappeto l'avversario. Ha vinto. L'arbitro non poteva alzargli il braccio per decretarne la vittoria, perchè era spezzato. Gli ha alzato l'altro. Poi il lottatore è svenuto.
Questo è sport.
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martedì 16 novembre 2010
About us
Non vantiamoci troppo, però. Dobbiamo ancora dimostrare molto. L'Italia già ci conosce, e sia chi ci è amico sia chi ci odia non può non ammettere la nostra bravura e mentalità.
In questo video si capisce IN PARTE perchè in Inghilterra, nei circuiti del tifo, si parla di NOI.
mercoledì 10 novembre 2010
Un'altra supposta per quest'uomo

La supposta al 94esimo munito del Pocho Lavezzi è indirizzata ANCHE QUEST'ANNO all'essere umano (?) delle foto sopra. Il pastore Cellino e i suoi belati sono stati nuovamente zittiti al 94esimo minuto con una VITTORIA, mentre l'anno scorso Bogliacino pareggiò al 96esimo.
Consigliamo al pecoraro delle foto sopra di munirsi di vaselina ogni qualvolta il glorioso Napoli si reca in terra di sardegna... perchè puntualmente serviamo dolorosissime supposte al pastore Cellino.
E adesso si gode insieme al Pocho, che l'anno scorso fu espulso per aver tirato una pallonata a quella sottospecie di allenatore di Allegri, e quest'anno ha realizzato all'ultimo istante un grandissimo gol.
Grazie ragazzi!
lunedì 8 novembre 2010
Articoli strani...
Ieri c'è stato il derby Lazio-Roma.
Asse tra gli ultrà di Lazio e Napoli
Dagli 007 allarme sul derby
Sullo sfondo la leadership in Curva nord e affari sporchi
Si teme la caccia all'uomo da parte delle franghe più violente
di Massimo Martinelli
ROMA (4 novembre) - L’informativa è arrivata in Questura nei giorni scorsi. Dettagliata, precisa, inquietante. Suona più o meno così: una frangia della tifoseria laziale, forse la più pericolosa, quella che vuole assumere il comando della Curva Nord colmando il vuoto di leadership provocato dall’abbandono dei vecchi capi degli Irriducibili, avrebbe stretto un’alleanza scellerata con ”elementi o frange poco sportive e più delinquenziali della tifoseria napoletana”.
Li hanno definiti così, gli uomini dell’intelligence che nei giorni scorsi hanno informato i vertici della Questura di via San Vitale e, soprattutto, il capo della Digos capitolina, Lamberto Giannini, che già da tempo aveva messo sotto la sua lente di ingrandimento le gradinate più politicizzate della Curva Nord dell’Olimpico. Ma l’allarme non consiste semplicemente nella notizia di questa saldatura. A fare scattare misure di prevenzione straordinarie è piuttosto l’informazione, proveniente da ambienti considerati attendibili, che proprio domenica in occasione del derby Lazio-Roma si possa consumare una sorta di regolamento di conti interno alla Curva Nord, con l’ala dei ”duri” biancoazzurri spalleggiata da elementi del tifo violento partenopeo da una parte e, dall’altra, quel che resta degli Irriducibili. Che probabilmente sono ancora inconsapevoli della nuova dimensione assunta dalla contrapposizione interna al tifo biancoceleste. In questo scenario, per ora solo prefigurato dagli investigatori, potrebbe verificarsi una sorta di caccia all’uomo da parte della frangia più dura della tifoseria biancoceleste, sostenuta militarmente dai napoletani che per l’occasione si infiltrerebbero in Curva Nord.
Il progetto criminale prevederebbe una serie di disordini sulle gradinate tra frange di tifosi della stessa squadra, ma con interessi e ambizioni diversissime. Sarebbe lo scontro finale, nel momento di massima visibilità mediatica come può essere la stracittadina romana, per affermare il predominio di una sola ala della tifoseria. Per lanciare un messaggio preciso agli altri gruppi di sostenitori e anche alla proprietà, da sempre contestata dai gruppi storici della Curva Nord. Secondo le informazioni veicolate dal nostro intelligence in Questura, il patto criminale sarebbe stato stretto con bande di ”cani sciolti” della criminalità partenopea, non affiliati in maniera stabile a nessuna delle famiglie che si dividono il territorio campano, ma che tuttavia sarebbero veri e propri esperti di guerriglia urbana. Secondo gli 007, si tratterebbe in larga parte degli stessi soggetti che hanno animato gli ultimi episodi di violenza cittadina in occasione degli scontri per le discariche ad Acerra e a Terzigno, ma anche durante le manifestazioni nel centro di Napoli dei movimenti dei ”Disoccupati organizzati”. E ancora, alcuni di loro si sarebbero resi protagonisti di episodi di follia come l’assalto al treno che doveva portare a Roma i tifosi partenopei il 31 agosto 2008 per la prima di campionato. Ma non è tutto.
L’alleanza tra teppisti romani e napoletani si baserebbe sulla stipula di un preciso accordo economico: in cambio del sostegno ”militare” per eliminare definitivamente dalle gradinate centrali della Nord i vecchi capi degli Irriducibili, la frangia dei nuovi leader sarebbe pronta a cedere ai napoletani una larga fetta del business del merchandising non ufficiale e, soprattutto, il mercato dei biglietti falsi da smerciare attraverso il bagarinaggio. In altre parole, in cambio del sostegno per gli eventuali scontri di domenica allo stadio, i napoletani acquisirebbero una sorta di predominio nel mercato illegale dei biglietti (soprattutto contraffatti) intorno all’Olimpico, oltre che la garanzia di poter produrre e vendere bandiere, sciarpe e magliette non ufficiali, occupando con nuovi banchi i punti strategici intorno allo stadio. Il tutto proprio nell’anno in cui il primo posto in classifica e le condizioni di forma della squadra stanno già facendo lievitare gli affari nel settore dei gadget della tifoseria.
giovedì 4 novembre 2010
Naples, You'll never walk alone

lunedì 1 novembre 2010
sabato 30 ottobre 2010
AUGURI DIEGO
giovedì 21 ottobre 2010
NAPOLI - Liverpool


martedì 19 ottobre 2010
I buchi della sicurezza negli stadi
Allarme stadi, ad una sola settimana da Genova. Lo ha denunciato un servizio, trasmesso ieri sera da "Striscia la notizia" su Canale 5 e che ha fatto il record di ascolti. Valerio Staffelli, informa una nota, ha dimostrato che, acquistando ticket dai bagarini, "è possibile accedere agli stadi di Torino, Roma e Palermo eludendo i controlli, senza alcuna difficoltà. L'ostacolo che dovrebbe essere rappresentato dal biglietto nominale che. in realtà, mai viene controllato dalla sicurezza".
All'ingresso di ogni stadio inoltre, "i complici di Striscia la Notizia non vengono mai perquisiti e riescono a portare sia in curva che in tribuna un oggetto sospetto, di importanti dimensioni che potrebbe essere un'arma potenzialmente molto pericolosa". Si trattava invece solo di un salame, per fortuna... Ma le falle agli ingressi sono state evidenziate: un problema solo di steward? Chi li controlla? La polizia o le stesse società che li ingaggiano? Non dimentichiamo che gli steward vengono pagati poche decine di euro, e non hanno (al momento) una sufficiente tutela giuridica: perché mai dovrebbero rischiare? Non era meglio lasciare certi controlli alla polizia? E i tornelli funzionano? A cosa servono i biglietti nominativi? Non parliamo poi della tessera del tifoso: ci hanno guadagnato soprattutto le banche, anche perché i club (salvo rare eccezioni) non si sono mai interessati ai loro tifosi. Pochissimi sostenitori vanno in trasferta, anche con la tessera: e c'è sempre il rischio che chi non ce l'ha venga a contatto con le tifoserie avversarie (e in qualche caso anche nemiche). Il senatore radicale Marco Perduca ha rivolto un 'interrogazione urgente al ministro Roberto Maroni sul derby di Roma, in programma alle ore 15 del 7 novembre. Tema: la gestione dei biglietti, delle curve, fra "tesserati" e non. Il questore di Roma, Francesco Tagliente, si sta già interessando da tempo al problema, soprattutto per quanto riguarda la tribuna Tevere, dove in passato c'erano stati non pochi problemi. Una cosa è certa, la tessera ha complicato le cose a tutti: la stessa gestione della sicurezza adesso comporta aspetti nuovi, molto più complessi. Non si sa se in vista del derby romano le due tifoserie, unite dall'avversione nei confronti del "tesseramento", faranno manifestazioni di protesta all'esterno dell'impianto. Ma certo il clima non è idilliaco.
Roberto Maroni ha promesso un decreto legge per dare più poteri agli steward, equiparandoli ai pubblici ufficiali, e ha anche promesso di reiterare il decreto sull'arresto in flagranza differita (decreto lasciato scadere il 30 giugno scorso, senza che nessuno al Viminale se ne accorgesse...). Per ora questi provvedimenti non si sono visti, forse verranno presentati in un prossimo consiglio dei ministri. Ma sarebbe il caso che tutta la materia venisse affrontata con maggiore attenzione, a cominciare dai controlli allo stadi.
sabato 16 ottobre 2010
ONORE AI GRIFONI PRESENTI A ROMA
Il divieto di assistere alla gara Roma-Genoa per i tifosi residenti in Liguria non in possesso della tessera del tifoso non fermerà i supporter rossoblù. Lo annunciano oggi con un comunicato firmato "Gradinata Nord". I tifosi non commentano quanto avvenuto ieri sera allo stadio Ferraris ma scelgono di far sentire così la loro voce: "La Tifoseria del Genoa senza tessera del tifoso ha deciso di andare sabato a Roma. Riteniamo che il comportamento tenuto nelle precedenti trasferte sia un motivo più che valido per esercitare il nostro diritto di cittadini liberi di poter assistere alla partita, quindi andremo a Roma con i pullman e anche solo fuori dall'Olimpico ma ci saremo". "Questa è una battaglia sui diritti fondamentali che non si possono avere solo in virtù di una tessera - concludono nel comunicato - e sostenere il Genoa 1893 è il nostro unico scopo quindi vi invitiamo tutti a venire con noi. Liberi di tifare Genoa".
Tifosi Occasionali
"Se avessi vissuto sempre qui, coltivando la mia passione per il gioco del calcio e per il tifo verso il Napoli, sarei stato presente durante ogni partita anche nell’inferno della serie C1.
Ora, come Cenerentola, da quell’inferno in 6 anni siamo riusciti a tornare tra le grandi e competere per uno dei tornei più importanti d’Europa.
Il destino ha voluto che il 21 ottobre e il 4 novembre dovremo affrontare una delle squadre più famose del mondo: Liverpool FC.
Era ora. Ci riprendiamo la storia dopo gli anni d’oro ormai lontani. Ma quello che mi infastidisce purtroppo, è quella massa di gente che allo stadio non c’è stata durante il periodo buio.
Le 2 Curve non hanno mai smesso di cantare anche quando la società è fallita. Si spendevano i soldi per biglietti di partite che statisticamente non valevano niente. Invece i settori laterali erano deserti, la gente per bene non aveva interessi a vedere quelle partite durante il 2004 (esempio).
In quelle Curve la gente non ha mai mollato, io magicamente da 2 anni a questa parte ho recuperato la scintilla che mi legava a questo discorso da quand’ero piccolo e ho seguito ogni partita in qualsiasi modo anche dai Caraibi con l’internet a velocità ridotta e trasmissioni radio indecifrabili. Anche ora (più vicino ma senza soldi)… ci sono sempre in quel vecchio stadio.
INVECE ora, noi che ”viviamo” per questi colori, troviamo 400 persone fuori alla biglietteria del quartiere alle 8 del mattino pronte a comprarsi quel bel biglietto per andare a vedersi (fondamentalmente) il Liverpool contro il Napoli. Le strade affollate, biglietti esauriti in poche ore, 55.000 paganti e una marea di gente contenta che allo stadio però non ci torna da secoli.
Mi sembra facile non stare nei panni quando la tua squadra deve giocare con degli storici campioni, no? Invece quando c’era solo il buio l’hanno abbandonata questa squadra.
Tifosi occasionali, magari quelli che a casa loro hanno sulla parete magliette di squadre del NORD, magari quelli che compreranno per la prima volta dopo anni un biglietto e metteranno la foto su facebook. Magari quelli che affollano le strade oggi per il Liverpool senza sapere com’è fatto lo stadio. Poi ci criticheranno a noi, tifosi di Curva e Ultras sempre presenti, per quello che facciamo, per quello che cantiamo e per come pensiamo.
”Ma gioca Fernando Torres nel Liverpool? Grande! allora mi vado a vedere la partita!” ”Ma viene veramente il Liverpool? Uà, allora m’aggi’ accattà nu bigliett!”
Bello salire e sedersi sul carro in questa strada in discesa, ma questo carro viene da una grande salita; secondo voi chi l’ha portato fin qui?
Lucas Marin "
Avanti così. Chi come noi stava a Napoli - Chieti 1 a 2, chi si è fatto trasferte in posti sconosciuti ai geografi, chi ha lottato per non vedere Napoli e il Napoli in serie C, non potrà mai essere messo sullo stesso piano di chi oggi, con la sciarpetta rosa e gli occhiali alla De Laurentis, si atteggia a tifoso del Napoli.
Dove cazzo eravate?
Per voi c'è il Liverpool. Per noi c'è il Napoli.
giovedì 14 ottobre 2010
Ivan Bogdanov e il ministro leghista

E' stato capace di monopolizzare l'attenzione di tutt'Europa. Armato di passamontagna, tronchesina, maglietta con tibie e teschio, tatuaggi in bella vista.
E' entrato in uno stadio italiano, dove - secondo le normi vigenti - non si può entrare con una bottiglia d'acqua provvista di tappo, con un passamontagna ed una tronchesina, ed è stato per quasi un'ora a tagliuzzare la rete di protezione senza che NESSUNO muovesse un dito.
Ivan Bogdanov è un genio... del male, forse, ma certamente un genio. Tutto ciò che egli voleva, ha ottenuto: visibilità per se stesso, per il suo popolo e per gli ideali ultranazionalisti di cui è portatore.
Quindi non fa niente che i serbi girassero già dal pomeriggio per Genova (città tristemente nota per altri scontri) a sfasciare vetrine e a fare a botte. Non fa niente che in uno stadio italiano siano entrati forbici, passamontagna, fumogeni (cosa vietata da ANNI per noi poveri tifosi italiani). L'importante è che non ci sia scappato il morto. Perfetto.
Come mai, caro ministro leghista Maroni, a me è impedito entrare in uno stadio italiano con tronchesina, passamontagna e fumogeni?
Come mai, caro ministro leghista Maroni, prima di entare in uno stadio italiano devo gettare per terra il tappo di una bottiglia d'acqua?
Come mai, caro ministro leghista Maroni, non sono stati effettuati i controlli di routine che io e milioni di tifosi siamo costretti a sorbirci ogni partita?
Come mai, caro ministro leghista Maroni, il sindaco di Genova afferma: "Per conto mio questa è una responsabilità soprattutto del ministro Maroni. Il fatto che non si riesca a mettere in atto una prevenzione che impedisca a 400 persone di mettere a fuoco una città, questo qualcuno me lo deve spiegare"?
In attesa che ella (non) risponda a queste domande, e in attesa della tessera del tifoso anche per il Sindaco ultras di Genova, NON le auguriamo ogni bene e NON le porgiamo
Distinti Saluti
venerdì 8 ottobre 2010
Fino all'Ultimo Grido
E' successo anche a Genova contro la Samp e a Cesena.
Specie quando le squadre di casa passavano in fantaggio, le tifoserie indigene intonavano il coro.
A fine partita, però, il Napoli rimontava e vinceva...
e il Popolo Partenopeo poteva orgogliosamente cantare in faccia agli indigeni:
"VOI NON SIETE NAPOLETANI""
Complimenti al meridionalista Angelo Forgione per lo splendido video
domenica 3 ottobre 2010
Una bella domenica
NAPOLI - Roma
Che amarezza.
sabato 25 settembre 2010
venerdì 24 settembre 2010
ONORE ALLE CURVE
NAPOLI SIAMO NOI...
giovedì 23 settembre 2010
Quanto ancora dobbiamo pagare quel gol di Cavani a Firenze?
Nella seconda di campionato abbiamo ospitato il Bari, in questa partita c'era un rigore netto per fallo su Cavani e Alvarez doveva essere espulso per doppia ammonizione. Nella terza partita, contro la Sampdoria, l'azione che porta al rigore dato alla squadra di casa era viziato da un fuorigioco di Pozzi. Infine ieri sera è stato clamoroso l'arbitraggio in quanto il secondo gol del Chievo è arrivato dopo che Pellissier si è aggiustato la palla con un braccio prima di passarla a Fernandes e sull' 1-2 Lavezzi ha subito un fallo da rigore solare, nettissimo che naturalmente è stato ignorato dall'arbitro.
Molte persone l'anno passato mi dicevano che gli "errori" si sarebbero compensati come puntualmente non è successo e come non succederà quest'anno; per ora siamo tre "torti" subiti contri uno a favore...bella media in quattro partite!
Per chiudere mi sento di citare ancora una volta i cari tifosi occasionali che hanno fischiato a fine partita (soprattutto dai distinti) e che siccome il biglietto costava di meno sono venuti allo stadio. Cari occasionali ma se lo spettacolo non vi piace state pure a casa che il nostro Napoli non ha bisogno di voi.
sabato 18 settembre 2010
Salernitana - Paganese: primo fallimento della tessera del tifoso

Gli ultras della Paganese sprovvisti di tessera hanno quindi acquistato biglietti per il settore “Distinti” mescolandosi a quelli locali. A scatenare il putiferio pare sia stata un’aggressione ai danni di un venditore di bibite che gestiva un chiosco all’interno dello stadio. A farne le spese dopo la rissa sono stati quattro tifosi ospiti, che sono stati successivamente medicati all’ospedale San Leonardo e poi dimessi.
Un incredibile autogol quindi, con annessa figuraccia da parte di chi invece dovrebbe garantire l’ordine pubblico all’interno degli stadi italiani. Per la cronaca la partita l’ha vinta la Salernitana due a zero."
giovedì 16 settembre 2010
Comincia l'avventura europea


lunedì 6 settembre 2010
Tifosi di cartone... per un Calcio che non è più Pallone.


In un calcio sempre più falso, i tifosi di plastica sono qualcosa di coerente. E così, per risparmiare sui costi di gestione di una curva (intitolata a un grande del passato, Colaussi, campione del mondo nel '38: quando non c'erano tifosi finti, però si doveva tendere il braccio verso il Duce), il presidente della Triestina chiude quel settore (risparmio di 100 mila euro all'anno, malcontati) e invece delle persone mette un telone. Le sagome non tifano, non menano, non pagano: nessuno è perfetto. Lo stadio di Trieste si chiama "Nereo Rocco", e il paròn si starà rivoltando nella tomba.
E' quasi una deriva giapponese, sia detto senza offesa. Perché viene in mente quando, nelle prime edizioni della famigerata Toyota Cup (vale a dire, il nome che provarono a dare alla gloriosa Coppa Intercontinentale), sulle tribune dello stadio di Tokyo risuonava il tifo in playback, diffuso dagli altoparlanti. Un po' come accade in certi meravigliosi giardini giapponesi, dove neppure una fogliolina è fuori posto e dove, per esempio a Kobe, a volte cinguettano passerotti meccanici. E pure le mai troppo vituperate vuvuzelas, nella recente estate del nostro scontento, non erano tutte vere: venivano infatti sparate dalla regia degli impianti, alzando il volume di questa specie di base sonora da karaoke quando una delle due squadre si avvicinava alla porta avversaria.
I tifosi di plastica sono un risparmio economico, ma più che altro una metafora. Raccontano di un calcio che ha venduto l'anima (ma anche quella parte del corpo appena sotto la cintura dei pantaloni, vista però da dietro) alle tivù, dunque alla virtualità, senza la quale non si sopravvive perché garantisce gli unici soldi freschi, non come le banconote del Monopoli con cui si è svolto l'ultimo mercato, comprando con debiti, con promesse, mica cash. E chissà come saranno contenti i giocatori, visti da occhi disegnati, applauditi da mani dipinte: anche se poi i loro stipendi li pagano le televisioni, dunque il cerchio è chiuso. Come la curva.
venerdì 3 settembre 2010
NAPOLI SIAMO NOI...
giovedì 26 agosto 2010
Maroni fuori dagli stadi!
"Quest’anno, per la prima volta dal 1983, non sarò un abbonato alle partite della mia squadra di calcio, l’AS Roma. Dopo 28 anni ininterrotti, è accaduto che un ministro della Repubblica, al fuori da ogni legge, mi vieti di fare l’abbonamento se non aderisco al “programma tessera del tifoso”.
Un “programma”, appunto, che sa di rieducazione e che serve solo a nascondere anni di truffe ed errori oltre l’incapacità di gestire l’ordine pubblico, se non anche il tentativo di garantire nuovi affari ad alcuni padroni del vapore a suon di ordinanze prefettizie.
Si badi bene, la “tessera del tifoso” non è prevista da nessuna legge dello Stato ma, secondo le parole del Presidente del Palermo Zamparini “è un ricatto, un’intimidazione vera e propria”. In pratica, i club sarebbero stati costretti a adottarla pena il rischio che i Prefetti vietassero la vendita dei biglietti in centinaia di partite. È lo stile Maroni, un Ministro dell’Interno che pratica la ritorsione come metodo di governo (come quando ritirò alcuni poliziotti inviati a seguito della Nazionale ai Mondiali in Sudafrica a causa delle dichiarazioni a lui non gradite di un calciatore).
Ma cos’è la tessera del tifoso? Un documento rilasciato ai cittadini da un ente finanziario previa autorizzazione caso per caso da parte della Questura.
Chi non ha questa “patente” non può abbonarsi alle partite di casa della propria squadra, peraltro rinunciando alle condizioni economiche favorevoli per chi compra tutti insieme i biglietti per la stagione. Non può nemmeno comprare i biglietti di ingresso alle partite in trasferta, e se la Prefettura da il via libera su indicazione dell’Aisi (l’ex Sisde!), è costretto a sedersi nei settori della squadra di casa perché il settore dei tifosi ospiti è a lui interdetto.
Insomma, il se, il dove e il come io possa vedere una partita di calcio lo decide il Ministero dell’interno.
“Stupido è chi lo stupido fa”, diceva la mamma di Forrest Gump.
Capiamo meglio.
Negli ultimi 10 anni i Governi Berlusconi, con la complicità del Governo Prodi nel 2007, hanno introdotto, sempre con decreto legge, una legislazione d’emergenza per le manifestazioni sportive contraria alla Costituzione e che ha fatto del calcio un laboratorio per nuove forme di controllo sociale.
Tra le altre cose, nel 2007 è stato fatto divieto alle società di calcio di vendere i biglietti a due categorie di persone: 1)chi è stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive; 2) chi ha ricevuto il DASPO, ovvero un provvedimento del Questore che, sulla base di denunce o mere informative, vieta per alcuni anni l’accesso agli stadi.
Diamo per buona questa norma (senza considerare che quasi il 42% di chi riceve il Daspo viene poi assolto nel procedimento penale e che comunque ha l’obbligo di firma in Commissariato durante le partite).
Quante sono le persone sottoposte a Daspo? 4.000 (quattromila).
Ma serviva la tessera del tifoso per tenere fuori dagli stadi i presunti violenti?
N0.
La legge, infatti, già prevede che chi vende i biglietti sia collegato con un software alle questure ai fini del rilascio del nulla osta alla vendita. Per cui chi è nella black list non può prendere i biglietti.
Allora perché imporre questa tessera da Stato di Polizia?
Maroni da oltre un anno non risponde alle quattro interrogazioni che il senatore radicale Marco Perduca gli ha posto sul punto.
Proviamo a fare qualche ipotesi sulla base dei primi effetti.
Su 340 mila abbonati nello scorso anno, in questa stagione ne mancano all’appello 70 mila per manifesta contrarietà al “programma”obbligatorio voluto da Maroni.
Visto che “ultras” viene utilizzato come sinonimo di criminale violento al limite dell’eversione, significa forse che in Italia ci sono 70 mila quasi terroristi?
Certo è che da quando sono state introdotte le norme di emergenza, gli spettatori dal vivo sono diminuiti, mentre quelli televisivi si sono moltiplicati, per la gioia delle pay-tv, ivi compresa quella del Capo del governo di cui fa parte Maroni.
Ma andiamo più a fondo. La tessera del tifoso, oltre che inutile, è irragionevole e autoritaria. Richiede più poliziotti nei controlli e quindi più militarizzazione; impone che tifosi di squadre opposte si mischino negli stessi settori; mette fuori legge i tifosi organizzati; mina l’autorevolezza delle istituzioni di governo; da origini a discriminazioni e ingiustizie.
Premesso che violenti e teste calde non saranno eliminati dalla tessera del tifoso, sembra una provocazione bella e buona, che di fatto aumenta il rischio che gia dalle prime partite si verifichino tensioni e scontri. Un paradosso. O forse no.
Sono così tanti gli uomini della intelligence del Viminale (prefetti, questori, digos, servizi) a occuparsi di stadio che tutto questo appare molto strano.
A quelli tra loro che leggeranno questo mio post (pensate!) un suggerimento: le scelte ragionevoli rendono autorevoli, quelle imposte rendono autoritari.
Ai tifosi di tutta Italia auguro un buon campionato, con la speranza che insistano a credere nel diritto come metodo migliore per far valere le loro ragioni.
PS: ai Parlamentari che affollano le tribune d’onore dei nostri stadi, la tessera del tifoso non servirà: gli basta quella omaggio che ricevono dal Parlamento.
PS bis: alcuni club richiedono persino la fedina pulita da qualsiasi precedente, non solo reati da stadio. In quel caso, Maroni non potrebbe entrare: è stato condannato per resistenza a pubblico ufficiale (le cronache raccontano l’incredibile notizia che abbia tentato di mordere il polpaccio di un poliziotto!). "
domenica 22 agosto 2010
Saranno mai puniti?
La stagione calcistica 2010-2011 incomincia ufficialmente oggi, con l'assegnazione del primo trofeo. Ma non sono le gesta dei campioni sul rettangolo verde a far notizia, bensì il consueto bollettino di guerra, nonostante tessere del tifoso e leggi più severe targate Maroni. Infatti, a poche ore dalla finale di Supercoppa italiana tra Inter-Roma si registrano duri scontri tra gli ultras giallorossi e le forze dell'ordine.
All'arrivo del treno proveniente dalla Capitale alla stazione Centrale di Milano, i sostenitori della Roma hanno sfondato i cordoni di sicurezza, tentando così di superare i controlli, per evitare di essere scortati, anche perché molti di loro non erano in possesso dei biglietti per il match. Immediata e dura la reazione dalla polizia che ha caricato i più facinorosi e ha effettuato alcuni fermi.
Panico tra i passeggeri che affollavano la stazione e per quelli che ritornavano dalle vacanze. Dopo circa una mezz'ora è tornata la tranquillità e le forze dell'ordine sono riuscite ad incolonnare gli ultras, facendoli salire su autobus di linea, per accompagnarli allo stadio di San Siro.
Inoltre c'è da dire che la tifoseria romana durante la partita ha lanciato sul terreno di gioco tanti fumogeni e soprattutto tanti pedardi che hanno costretto l'arbitro ad interrompere continuamente la partita addirittura per più di 5 minuti.
Per correttezza è giusto precisare che questa era l'ultima trasfetta consentita senza la tessera del tifoso ma la nostra speranza, oramai infondata, è quella che non ci siano due pesi e due misure e che quindi i tifosi romani siano puniti. Intanto per la prima di campionato il Napoli ha limitazioni sulla trasferta di Firenze così a prescindere senza un motivo valido o giustificabile.
martedì 17 agosto 2010
Prima limitazione
Per Fiorentina-Napoli, la vendita dei biglietti per settori diversi da quello per gli ospiti e' riservata ai soli residenti in Toscana. Lo rende noto la questura di Firenze. E' stato deciso dopo gli incidenti tra tifosi degli anni scorsi. Inoltre, la tifoseria partenopea - che non ha aderito al programma della 'tessera del tifoso' - potrebbe acquistare biglietti per settori diversi da quello riservato agli ospiti. La gara,la prima di serie A, si giochera' al 'Franchi' il 29 agosto.
Cominciano le limitazioni. Alla faccia di chi dice che non viviamo in un regime. A quando la tessera per la discoteca (visti i morti che ci sono ogni sabato sera) o la tessera per la chiesa (visti i camorristi ed i mafiosi che ogni santa domenica vanno in chiesa).
Un mafioso può entrare in chiesa ed io non posso entrare in uno stadio?
Vaffanculo.
Al di là della provocazione, voglio dire una cosa: questo blog non aderisce alla tessera del tifoso e contrasta il regime che l'ha imposta. Inoltre, questo blog sarà un osservatorio su tutto ciò che avverrà quest'anno. Con la tessera del tifoso si sconfigge la violenza negli stadi? Staremo a vedere.... appena succede un casino in qualche stadio, questo blog lo pubblicizzerà dimostrando PER L'ENNESIMA VOLTA l'incompetenza di chi governa il calcio italiano.
venerdì 6 agosto 2010
Play off COPPA UEFA: Napoli - Elfsborg


mercoledì 4 agosto 2010
domenica 1 agosto 2010
AUGURI MIA ETERNA FEDE
giovedì 29 luglio 2010
Ecco il calendario del Napoli 2010/2011
Ci stiamo apprestando a vivere un'altra stagione insieme al nostro Napoli.
1ª Fiorentina-Napoli 29 agosto 2010/16 gennaio 2011
2ª Napoli-Bari 12 settembre 2010/ 23 gennaio 2011
3ª Sampdoria-Napoli 19 settembre 2010/ 30 gennaio 2011
4ª Napoli-Chievo 22 settembre 2010/ 2 febbraio 2011
5ª Cesena-Napoli 26 settembre 2010/ 6 febbraio 2011
6ª Napoli-Roma 3 ottobre 2010/ 13 febbraio 2011
7ª Catania-Napoli 17 ottobre 2010/ 20 febbraio 2011
8ª Napoli-Milan 24 ottobre 2010/ 27 febbraio 2011
9ª Brescia-Napoli 31 ottobre 2010/ 6 marzo 2011
10ª Napoli-Parma 7 novembre 2010/ 13 marzo 2011
11ª Cagliari-Napoli 10 novembre 2010/ 20 marzo 2011
12ª Lazio-Napoli 14 novembre 2010/ 3 aprile 2011
13ª Napoli-Bologna 21 novembre 2010/ 10 aprile 2011
14ª Udinese-Napoli 28 novembre 2010/ 17 aprile 2011
15ª Napoli-Palermo 5 dicembre 2010/ 23 aprile 2011
16ª Genoa-Napoli 12 dicembre 2010/ 1 maggio 2011
17ª Napoli-Lecce 19 dicembre 2010/ 8 maggio 2011
18ª Inter-Napoli 6 gennaio 2011/ 15 maggio 2011
19ª Napoli-Juventus 9 gennaio 2011/ 22 maggio 2011.
sabato 17 luglio 2010
lunedì 12 luglio 2010
sabato 10 luglio 2010
martedì 29 giugno 2010
martedì 22 giugno 2010
lunedì 21 giugno 2010
domenica 20 giugno 2010
NOI ODIAMO TUTTI...
sabato 19 giugno 2010
Bill Shankly

William "Bill" Shankly (1913 – 1981), calciatore e allenatore scozzese, manager del Liverpool dal 1959 al 1974.
Una volta qualcuno mi disse che il calcio per me era una questione di vita o di morte, e io gli risposi: «Senti, è ancora più importante» [durante un talk show nel 1981]
Il mio progetto era quello di fare del Liverpool un invincibile bastione. Napoleone aveva un progetto simile, voleva conquistare questo dannato mondo. Io volevo un Liverpool inattaccabile, costruito pezzo per pezzo finché chiunque lo incontrasse si arrendesse ad esso.
Non credo di aver mai avuto un vero bagno fino a 15 anni. Usavo una vasca per lavarmi, ma dividere la propria casa in povertà con molte altre persone ti sviluppa senso dell'humour.
Serve a ricordare ai nostri ragazzi per chi giocano e ai nostri avversari contro chi giocano [commentando la targa This is Anfield]
Sono un uomo del popolo. Solo il popolo conta.
La mia vita è il mio lavoro. Il mio lavoro è la mia vita.
So che è una triste occasione, ma credo che Dixie sarebbe stupito di sapere che anche da morto raccoglie più folla di quanta ne faccia l'Everton in un sabato pomeriggio [al funerale di Dixie Dean, calciatore dell'Everton degli anni venti].
Il tuo problema, figliolo, è che tutto il tuo cervello è nella testa [a un suo giovane giocatore].
Nemmeno una malattia mi avrebbe tenuto lontano da questa partita. Se fossi morto, avrei chiesto di portare la bara in tribuna e di farvi un buco per vedere l'incontro. [dopo la vittoria in semifinale di coppa d'Inghilterra 1971 contro l'Everton].
Sono stato il miglior tecnico del Regno Unito perché non ho mai preso nessuno in giro. Spaccherei una gamba a mia moglie se giocassi contro di lei, ma non la tradirei mai.
Il Liverpool era fatto per me e io per il Liverpool.
[Il Liverpool] È una squadra di esperienza e carattere, con uomini volenterosi e pronti a fare qualsiasi cosa per il bene del club.
I tifosi di qui sono i migliori del Paese. Conoscono il gioco e sanno cosa vogliono vedere. La gente del Kop ti fa sentire grande – e al contempo umile.
A nessuno è mai stato chiesto di fare più di chiunque altro. Condividevamo la palla, condividevamo il gioco, condividevamo i problemi.
In un club c'è una Santa Trinità: i giocatori, il tecnico e i tifosi. I dirigenti non c'entrano. Loro firmano solo gli assegni [Durante una riunione dirigenziale del club]
Sono solo uno del popolo che siede nel Kop. Loro pensano come me e io come loro. È una specie di matrimonio tra gente che si piace [sul suo rapporto con i tifosi]
Se [Tommy Smith] non viene nominato Calciatore dell'Anno, il calcio dovrebbe essere fermato e i giurati che scelgono un altro calciatore devono essere mandati al Cremlino.
L'ardore viene dall'orgoglio di vestire la maglia rossa. Non abbiamo bisogno di motivare i nostri ragazzi, perché ognuno di loro è responsabile in solido del risultato della squadra. Il fatto di essere un giocatore del Liverpool è già una motivazione.
Il calcio è un gioco semplice basato sul fare e ricevere passaggi, controllare la palla ed essere abile a ricevere un passaggio. Tremendamente semplice.
Non preoccuparti Alan, almeno giocherai vicino a una grande squadra! [Ad Alan Ball, calciatore appena ingaggiato dall'Everton]
«Ha il calcio nel sangue». «Può essere, ma non ha ancora raggiunto le gambe» [Risposta al commento di un osservatore su di un giovane calciatore al provino]
La cosa più difficile della mia vita. Quando andai dal presidente fu come camminare verso la sedia elettrica. Ecco, mi sentivo proprio così [Al momento di dar le dimissioni da tecnico del Liverpool]
«Di dove sei?». «Sono un tifoso del Liverpool e vengo da Londra». «Bene, ragazzo… come ci si sente a stare in paradiso?».
Ok, abbiamo dei problemi in testa al campionato [A un giornalista che chiedeva se il Liverpool fosse in difficoltà]
Tanto mi serviva solo per la squadra riserve… [dopo il mancato acquisto di Lou Macari nel 1973]
Gran parte del successo nel calcio sta nella mente. Devi credere di essere il migliore e confermarlo sul campo. Quando ero ad Anfield dicevamo sempre di avere le due migliori squadre del Merseyside, il Liverpool e le riserve del Liverpool.
«Ma è dove vivo!» [all'impiegato di un hôtel di Bruxelles quando, al momento di scrivere l'indirizzo di casa sul registro, scrisse Anfield]
Devi solo entrare in campo e lanciare un po' di granate tutto intorno, ragazzo [a Kevin Keegan]
Levati quella ridicola garza, e poi cosa vuol dire "il tuo" ginocchio? È il ginocchio del Liverpool! [a
Tommy Smith quando si presentò all'allenamento con un ginocchio garzato]
Abbiamo annichilito l'Inghilterra. È stato un massacro. Li abbiamo battuti 5-4 [Riguardo a un
Inghilterra-Scozia giocata durante la guerra]
Se sei primo sei il primo. Se sei secondo sei nulla.
Il problema degli arbitri è che sanno le regole ma non il gioco.
Di' solo loro che sono in completo disaccordo con quello che dicono [al traduttore, riferendosi a un gruppo di giornalisti italiani]
I migliori hanno pareggiato [Dopo un combattutissimo 1-1]
Certamente la partita dura 90 minuti. Comunque allenavo i ragazzi a giocarne 190 così quando l'arbitro fischiava la fine c'era da correre per altri 90 minuti.
Ragazzo, saresti capace di scatenare una rissa in un cimitero [a Tommy Smith]
Gli ho detto: «Figliolo, non ti sei rotto nessuna gamba, è solo un fatto di testa».
«Mi spiace, capo, dovevo tener le gambe chiuse». «No, Tommy, era tua madre che le doveva tener chiuse!» [al portiere Tommy Lawrence che si fece segnare un goal sotto le gambe]
Se l'Everton giocasse nel giardino sotto casa chiuderei le tende.
Certo che non ho portato mia moglie a vedere il Rochdale come regalo d'anniversario: credete che mi sarei sposato durante il campionato? Ah, e poi giocava la squadra riserve…
Figliolo, qui farai benissimo a patto di tenere a mente due cose: non mangiar troppo e non perdere il tuo accento [allo scozzese Ian St. John quando firmò per il Liverpool]
Che vuoi fare fare quando giochi contro 11 pali? [dopo uno 0-0 in casa]
Con lui [Ron Yeats] in difesa, potremmo far giocare Arthur Askey in porta.
Per essere buono per il Liverpool, un giocatore deve essere capace di correre attraverso un muro di mattoni e pronto a combattere una volta dall'altra parte.
Se un giocatore non interferisce col gioco o non cerca di trarne vantaggio, dovrebbe.
Benché sia scozzese, sono fiero di essere chiamato uno Scouser [gergale per abitante di Liverpool]
[Brian Clough] è peggio della pioggia a Manchester. Almeno il Padreterno ogni tanto fa smettere di piovere a Manchester.
[Ian Callaghan] rappresenta tutto ciò che è di buono nel calcio, e non è mai cambiato. Dovreste prendere Ian a modello.
[Ian St. John] non solo è il miglior centravanti delle Isole Britanniche, ma è l'unico.
Vorrei soprattutto essere ricordato come uno mai egoista, come uno che si è preoccupato di dividere la gloria con gli altri, e che ha formato una famiglia di persone che camminano a testa alta dicendo «Noi siamo il Liverpool».
«Quando prendi la palla, voglio che butti giù un paio di uomini e poi la butti dentro, come facevi al Bury», disse Shankly a Lindsay, e questi replicò: «Ma capo, non ero io, quello era Bobby Kerr». E Shankly a Paisley «Cristo, Bob, abbiamo ingaggiato quello sbagliato!».
Il calcio è come un pianoforte: otto persone lo caricano in spalla, e tre sanno suonare quel dannato strumento. [Riferita da John Toshack, dal Guardian, 21 gennaio 2006]
Ci sono solo due squadre di calcio a Liverpool: il Liverpool e le riserve del Liverpool.
ECCO COSA SIGNIFICA "MENTALITA'"
mercoledì 16 giugno 2010
Elogio della Corea del Nord

http://antoniolucignano.blogspot.com/2010/06/elogio-della-corea-del-nord.html
Sono stati al Mondiale una sola volta, nel 1966: il dentista Pak Doo Hik segnò un gol storico all'Italia, ed eliminò gli azzurri di Edmondo Fabbri dal Mondiale inglese.
Ieri, dopo 44 anni, la Nord Corea ha giocato nuovamente una partita di un mondiale di calcio. Esordio contro il Brasile. Praticamente: spacciati. Praticamente tutti credevano che ci sarebbe stata una goleada: addirittura il governo dittatoriale nordcoreano non ha concesso la diretta della partita, ma solo la differita. Nel caso in cui la goleada si fosse verificata, il regime non avrebbe consentito la visione della partita al popolo coreano. Invece che un pallone, la dittatura prende a calci la libertà.
Momento degli inni nazionali, e prima sorpesa: il centravanti della Corea del Nord piange. E' il primo giocatore, dopo 11 partite del mondiale, che piange al momento dell'inno della propria nazione. Al momento, è anche l'unico ad aver pianto, e credo che rimarrà unico.
I brasiliani hanno la faccia di chi pensa che deve far passare questi 90 minuti, fare 3 o 4 gol, ringraziare i coreani e andarsi a fare la doccia. Dopo 45 minuti, il tabellone dello stadio sudafricano recita: Brasile - Corea del Nord 0 a 0. Avete capito bene: 0 a 0. Applausi ai coreani, fischi per i brasiliani.
Il secondo tempo vede il Brasile passare in vantaggio con una "trivela" di Maicon, raddoppiare con Elano (dopo uno spettacolare assist di Robinho) e amministrare il vantaggio. All'improvviso, come un lampo nella gelida serata sudafricana, un puffo con la maglia rosso fuoco entra nell area di rigore del Brasile, supera due difensori e batte Julio Cesar. La Corea ha segnato!
Non ho potuto fare a meno di esultare. La partita è finita poco dopo: Brasile batte Corea del Nord 2 a 1. Applausi ai coreani, fischi per i brasiliani. Alla faccia di chi dice che la gloria è solo dei vincitori! Un'unica squadra esce dal campo ricoperta di gloria e onore: la Corea del Nord.
Spero che il governo nordcoreano faccia vedere questa partita. Perchè tutto il popolo coreano deve essere orgoglioso dei propri calciatori. Tutti devono vedere il Brasile che fatica a segnare. Tutti devono vedere i coreani cercare di segnare un gol.
Tutti devono vedere le lacrime di Jong Tae-Se, centravanti nordcoreano.
"Jong Tae-Se nasce in Giappone 26 anni fa da genitori sudcoreani ma profondamente legati alla Corea del Nord tanto che iscrivono il pargolo a una scuola nordcoreana di stanza in Giappone.
Lì muove i primi passi come calciatore e soprattutto inizia a nutrire un forte amore verso Pyongyang e la sua gente. Finita la scuola si iscrive alla Korea University di Tokyo, un ateneo privato finanziato dal governo nordcoreano; a quel punto si sente pronto per diventare cittadino della Corea del Nord a tutti gli effetti e dalle istituzioni giapponesi non trova resistenza. Tante invece sono quelle provenienti da Seoul, ma la Chongryon (Associazione Generale dei Coreani residenti in Giappone) prende a cuore il caso del ragazzo e di fatto gli procura l’agognato passaporto. Esordio il 19 giugno 2007 con la maglia rossa della sua Nazionale e subito poker contro la Mongolia."