L'articolo postato di seguito è girato a Roma nel week end.
Ieri c'è stato il derby Lazio-Roma.
Ieri c'è stato il derby Lazio-Roma.
Leggetelo e commentatelo voi.
Asse tra gli ultrà di Lazio e Napoli
Dagli 007 allarme sul derby
Sullo sfondo la leadership in Curva nord e affari sporchi
Si teme la caccia all'uomo da parte delle franghe più violente
di Massimo Martinelli
ROMA (4 novembre) - L’informativa è arrivata in Questura nei giorni scorsi. Dettagliata, precisa, inquietante. Suona più o meno così: una frangia della tifoseria laziale, forse la più pericolosa, quella che vuole assumere il comando della Curva Nord colmando il vuoto di leadership provocato dall’abbandono dei vecchi capi degli Irriducibili, avrebbe stretto un’alleanza scellerata con ”elementi o frange poco sportive e più delinquenziali della tifoseria napoletana”.
Li hanno definiti così, gli uomini dell’intelligence che nei giorni scorsi hanno informato i vertici della Questura di via San Vitale e, soprattutto, il capo della Digos capitolina, Lamberto Giannini, che già da tempo aveva messo sotto la sua lente di ingrandimento le gradinate più politicizzate della Curva Nord dell’Olimpico. Ma l’allarme non consiste semplicemente nella notizia di questa saldatura. A fare scattare misure di prevenzione straordinarie è piuttosto l’informazione, proveniente da ambienti considerati attendibili, che proprio domenica in occasione del derby Lazio-Roma si possa consumare una sorta di regolamento di conti interno alla Curva Nord, con l’ala dei ”duri” biancoazzurri spalleggiata da elementi del tifo violento partenopeo da una parte e, dall’altra, quel che resta degli Irriducibili. Che probabilmente sono ancora inconsapevoli della nuova dimensione assunta dalla contrapposizione interna al tifo biancoceleste. In questo scenario, per ora solo prefigurato dagli investigatori, potrebbe verificarsi una sorta di caccia all’uomo da parte della frangia più dura della tifoseria biancoceleste, sostenuta militarmente dai napoletani che per l’occasione si infiltrerebbero in Curva Nord.
Il progetto criminale prevederebbe una serie di disordini sulle gradinate tra frange di tifosi della stessa squadra, ma con interessi e ambizioni diversissime. Sarebbe lo scontro finale, nel momento di massima visibilità mediatica come può essere la stracittadina romana, per affermare il predominio di una sola ala della tifoseria. Per lanciare un messaggio preciso agli altri gruppi di sostenitori e anche alla proprietà, da sempre contestata dai gruppi storici della Curva Nord. Secondo le informazioni veicolate dal nostro intelligence in Questura, il patto criminale sarebbe stato stretto con bande di ”cani sciolti” della criminalità partenopea, non affiliati in maniera stabile a nessuna delle famiglie che si dividono il territorio campano, ma che tuttavia sarebbero veri e propri esperti di guerriglia urbana. Secondo gli 007, si tratterebbe in larga parte degli stessi soggetti che hanno animato gli ultimi episodi di violenza cittadina in occasione degli scontri per le discariche ad Acerra e a Terzigno, ma anche durante le manifestazioni nel centro di Napoli dei movimenti dei ”Disoccupati organizzati”. E ancora, alcuni di loro si sarebbero resi protagonisti di episodi di follia come l’assalto al treno che doveva portare a Roma i tifosi partenopei il 31 agosto 2008 per la prima di campionato. Ma non è tutto.
L’alleanza tra teppisti romani e napoletani si baserebbe sulla stipula di un preciso accordo economico: in cambio del sostegno ”militare” per eliminare definitivamente dalle gradinate centrali della Nord i vecchi capi degli Irriducibili, la frangia dei nuovi leader sarebbe pronta a cedere ai napoletani una larga fetta del business del merchandising non ufficiale e, soprattutto, il mercato dei biglietti falsi da smerciare attraverso il bagarinaggio. In altre parole, in cambio del sostegno per gli eventuali scontri di domenica allo stadio, i napoletani acquisirebbero una sorta di predominio nel mercato illegale dei biglietti (soprattutto contraffatti) intorno all’Olimpico, oltre che la garanzia di poter produrre e vendere bandiere, sciarpe e magliette non ufficiali, occupando con nuovi banchi i punti strategici intorno allo stadio. Il tutto proprio nell’anno in cui il primo posto in classifica e le condizioni di forma della squadra stanno già facendo lievitare gli affari nel settore dei gadget della tifoseria.
Asse tra gli ultrà di Lazio e Napoli
Dagli 007 allarme sul derby
Sullo sfondo la leadership in Curva nord e affari sporchi
Si teme la caccia all'uomo da parte delle franghe più violente
di Massimo Martinelli
ROMA (4 novembre) - L’informativa è arrivata in Questura nei giorni scorsi. Dettagliata, precisa, inquietante. Suona più o meno così: una frangia della tifoseria laziale, forse la più pericolosa, quella che vuole assumere il comando della Curva Nord colmando il vuoto di leadership provocato dall’abbandono dei vecchi capi degli Irriducibili, avrebbe stretto un’alleanza scellerata con ”elementi o frange poco sportive e più delinquenziali della tifoseria napoletana”.
Li hanno definiti così, gli uomini dell’intelligence che nei giorni scorsi hanno informato i vertici della Questura di via San Vitale e, soprattutto, il capo della Digos capitolina, Lamberto Giannini, che già da tempo aveva messo sotto la sua lente di ingrandimento le gradinate più politicizzate della Curva Nord dell’Olimpico. Ma l’allarme non consiste semplicemente nella notizia di questa saldatura. A fare scattare misure di prevenzione straordinarie è piuttosto l’informazione, proveniente da ambienti considerati attendibili, che proprio domenica in occasione del derby Lazio-Roma si possa consumare una sorta di regolamento di conti interno alla Curva Nord, con l’ala dei ”duri” biancoazzurri spalleggiata da elementi del tifo violento partenopeo da una parte e, dall’altra, quel che resta degli Irriducibili. Che probabilmente sono ancora inconsapevoli della nuova dimensione assunta dalla contrapposizione interna al tifo biancoceleste. In questo scenario, per ora solo prefigurato dagli investigatori, potrebbe verificarsi una sorta di caccia all’uomo da parte della frangia più dura della tifoseria biancoceleste, sostenuta militarmente dai napoletani che per l’occasione si infiltrerebbero in Curva Nord.
Il progetto criminale prevederebbe una serie di disordini sulle gradinate tra frange di tifosi della stessa squadra, ma con interessi e ambizioni diversissime. Sarebbe lo scontro finale, nel momento di massima visibilità mediatica come può essere la stracittadina romana, per affermare il predominio di una sola ala della tifoseria. Per lanciare un messaggio preciso agli altri gruppi di sostenitori e anche alla proprietà, da sempre contestata dai gruppi storici della Curva Nord. Secondo le informazioni veicolate dal nostro intelligence in Questura, il patto criminale sarebbe stato stretto con bande di ”cani sciolti” della criminalità partenopea, non affiliati in maniera stabile a nessuna delle famiglie che si dividono il territorio campano, ma che tuttavia sarebbero veri e propri esperti di guerriglia urbana. Secondo gli 007, si tratterebbe in larga parte degli stessi soggetti che hanno animato gli ultimi episodi di violenza cittadina in occasione degli scontri per le discariche ad Acerra e a Terzigno, ma anche durante le manifestazioni nel centro di Napoli dei movimenti dei ”Disoccupati organizzati”. E ancora, alcuni di loro si sarebbero resi protagonisti di episodi di follia come l’assalto al treno che doveva portare a Roma i tifosi partenopei il 31 agosto 2008 per la prima di campionato. Ma non è tutto.
L’alleanza tra teppisti romani e napoletani si baserebbe sulla stipula di un preciso accordo economico: in cambio del sostegno ”militare” per eliminare definitivamente dalle gradinate centrali della Nord i vecchi capi degli Irriducibili, la frangia dei nuovi leader sarebbe pronta a cedere ai napoletani una larga fetta del business del merchandising non ufficiale e, soprattutto, il mercato dei biglietti falsi da smerciare attraverso il bagarinaggio. In altre parole, in cambio del sostegno per gli eventuali scontri di domenica allo stadio, i napoletani acquisirebbero una sorta di predominio nel mercato illegale dei biglietti (soprattutto contraffatti) intorno all’Olimpico, oltre che la garanzia di poter produrre e vendere bandiere, sciarpe e magliette non ufficiali, occupando con nuovi banchi i punti strategici intorno allo stadio. Il tutto proprio nell’anno in cui il primo posto in classifica e le condizioni di forma della squadra stanno già facendo lievitare gli affari nel settore dei gadget della tifoseria.
3 commenti:
bah solite cazzate dei pennivendoli .... cazzo c'entrano gli ultras col business? non facciamo business in casa nostra (almeno nella A) figurati se uno si cura dei cazzi degli altri e poi proprio dei laziali poi
io business solo nella A nn vedo farlo
madonna mia che cazzate...assurde. Francesco FIRENZE.
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