lunedì 13 agosto 2007

E sarà sempre domenica...(9)


Marco è il capofila. E' il primo che si gira verso lo striscione dei vecchi leoni sopra di noi, apprezzandone la grafica ed il colore. Sono secoli che vediamo questo striscione, ma ogni partita sembra uno nuovo, appena fatto, pronto all'esordio. Massimo butta l'occhio sotto il Deck 20, per vedere se qualche sfigato si è permesso di sederi ai nostri posti. Perché quei posti sono i nostri, cazzo! Non l'abbiamo affittati, sia chiaro...e nemmeno comprati. Ma ce li siamo conquistati, dopo anni di trasferte ed umiliazioni, dopo la serie C, dopo aver visto il Chieti (cazzo, il Chieti!) venire al San Paolo e vincere. E noi eravamo lì, tutti noi: Marco, che aveva la licenza e doveva ripartire la sera stessa per Roma; Massimo, che dopo una settimana passata a sentire i problemi degli utenti della Tim avrebbe meritato una vittoria facile, tipo 3 a zero e tutti a casa; Paolo, che si è girato tutte le agenzie interinali di Napoli e provincia, alla ricerca di un posto che non avrai mai se non conosci gli agganci giusti; Rosario, che si è fatto il culo sui libri dell'università; Nando, che fa il falegname e si spacca le mani per far contenti i borghesucci che vogliono le porte nuove o altri cazzi; Peppe, che serve la patria (che brutta parola!) come Marco, e non vuole prenderselo nel culo anche oggi nossignore; ed io, cazzo, il vostro affezionato Antonio, che lavoro in un agenzia di scommesse e per una settimana intera mi sono sorbito le lamentele dei cavallari perché Bicù non vince o degli scommettitori perchè il Napoli è una squadra di merda che non vince mai ed è inutile giocarsela chè si perdono solo i soldi...
Noi non meritiamo questo. Nessuno dei ragazzi della curva merita questo. Ed i calciatori, queste merde strapagate, devono saperlo. Non hanno il diritto, con quello che guadagnano, di avere un affaticamento muscolare dopo 60 minuti. Non ne hanno il diritto, perchè nessun muratore o operaio in fabbrica, che guadagna in un anno ciò che Calaiò guadagna in quindici giorni, si può permettere di affaticarsi dopo un'ora di lavoro. Lo devono sapere, i mercenari che si scopano le veline, che ad incitarli OVUNQUE E COMUNQUE troveranno sempre noi, con qualsiasi tempo, in qualsiasi campo. E devono metterci l'anima, il cuore, la testa, e se necessario anche il culo. Perchè loro sarebbero nulla senza di noi.
Il calciatore è nulla senza una curva.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

scusate posso permettermi di rabarvi qualche racconto e pubblicarlo sul blog dedicato a noi ultras senza frontiere

dove si parla di ultras vita da ultra' e di tutto cio che ci appartiene

saluti

http://ultra_raccontano.blog.tiscali.it

ACIDSIEMPRE ha detto...

Per caso mi sono imbattutto in questo blog "estraneo alla massa" .... approfitto per farvi i complimenti ( scontati ma di solito si fanno ... )ma soprattutto per darvi un saluto ACIDo !!

LIBERTA' PER GLI ULTRAS!!