giovedì 2 agosto 2012

86 anni, ma sempre splendida


17 commenti:

Matteo (napoletano a Cosenza) ha detto...

Fede tramandata non solo dai padri...
Mio padre (lucano) da giovane era milanista, poi s'è dovuto "convertire" anche perché non sopportava Rivera.
E' stato vittima di varie mie composte esultanze, su tutte il gol di Renica alla Juve e quello del veronese Pellegrini (Verona-Milan e noi a Bologna) nel 1990.
Ma voglio parlare di mio nonno materno, classe 1909, che se n'è andato nel 1992 e quindi almeno ha visto gli scudetti e le coppe, ma non se l'è goduti perché proprio nel 1987 scoprì quel male incurabile che lo consumò.
Mi raccontava di caldissime Napoli-Roma all'Ascarelli, fine anni '20 e primi anni '30, i romani arrivavano con dei torpedoni fermati alle porte di Napoli dalle FdO dell'epoca e camuffati con targhe napoletane per non dare nell'occhio... ma non serviva a niente.
Mio nonno fece trasferte fino agli anni '60, poi si fece da parte perché diverse volte gente del suo pullman razziava gli autogrill mettendo nei guai tutti gli altri.
L'ultima volta che varcò la soglia del San Paolo fu per Napoli-Palermo, sfortunata semifinale di Coppa Italia del 1979; da poco aveva avuto un infarto, ci furono disordini nel finale e capì che non faceva più per lui.
Divenne tifoso radiotelevisivo, rischiando qualche volta le coronarie (quante volte mia zia accorreva con delle pillole, mi pare che quel farmaco si chiamasse EN); e quando le cose andavano male, spegneva la radio sconsolato, ricordo benissimo il pomeriggio del 3/10/1982, Juve-Napoli, al 2-0 mi disse "a chistu punto 'o nonno stuta 'a radio", io insistetti per lasciarla accesa ed al 3-0 mi guardò con compassione.
Una delle ultime volte che ci parlai, quando ormai era allo stremo delle sue forze, esaltava le gesta di Zola e Silenzi.
Forse da qualche parte ho ancora le lettere che ci scambiavamo quando avevo 9-10 anni, mi informava sulla campagna acquisti del Napoli, all'epoca c'era una trattativa con l'Atletico Mineiro per Cerezo.
Sicuramente conservo i calendarietti che mi ritagliava da Sport Sud

Antonio Lucignano ha detto...

Grazie Matteo. Questi ricordi e questi aneddoti dimostrano cosa rimane dentro il cuore e la mente di ognuno di noi, indipendentemente dalla categoria e dal risultato. Cerca di tenere sempre vivi questi ed altri ricordi, e condividili con noi del blog e con chi ti è caro. Perchè non c'è Mentalità se non c'è Memoria e Orgoglio.

Anonimo ha detto...

Ciao Matteo,
mi sono emozionato a legere il tuo post.

Ecco solo questo.

Francesco (firenze)

Matteo (napoletano a Cosenza) ha detto...

Tante volte con mio nonno (non so se si è capito ma eravamo legatissimi) abbiamo visto e sentito partite, purtroppo non allo stadio.
Tra queste, Napoli-Lazio del Secondo Scudetto: ero a Napoli ma di biglietti nemmeno l'ombra, la vedemmo in TV ma con un'atmosfera non troppo gioiosa, mia nonna se n'era andata da poco.
Anche lei, come mio nonno due anni dopo, pochi giorni prima di Napoli-Cremonese.
Purtroppo varie vicissitudini mi hanno portato sempre più lontano da Napoli, non tanto come distanza quanto come frequenza di viaggio: prima ci venivo almeno 3-4 volte all'anno, poi ho diradato moltissimo le visite fino al record negativo di quasi 8 anni (2001-2009, se si eccettuano passaggi in treno/aereo o gite in Costiera).
Il Napoli è uno dei pochi legami ancora rimasti con le mie origini, oltre all'accento che mantengo ancora, sebbene si sia naturalmente contaminato con qualche inflessione locale.

StrazzulloSasà! ha detto...

Passione tramandata da mio nonno a mio padre.. da mio padre a me.. 2 anni fa se ne andato mio padre.. pochi mesi fa mio nonno.. voglio condividere con voi un anedoto che sicuramente vi farà capire la passione che accomuna questa famiglia..
6 dicembre 2010.. si gioca Napoli-Palermo.. io abbonato in curva b.. non mi reco allo stadio.. perkè quel pomeriggio mio padre è finito stroncato dalla famosa malattia che ormai sta mettendo fine a trp persone.. la sera però non demordo.. e accendo la tv per seguire la nostra passione.. lui nel letto ormai finito e io a guardare il nostro Napoli..
La palla come ricorderete non ne voleva sapere di entrare.. quando tutto sembrava finito.. all'ultimo respiro.. Maggio su assist di Cavani.. riesce a spingere la palla oltre la rete.. 1-0 e il Napoli continua nella sua rincorsa..
Dopo il gol.. mentre il San Paolo esplode .. guardo mio padre..e gli sorrido.. sapendo con certezza che lui era li vicino a me..ed esultava all'altro mondo...

LA TUA PASSIONE.. LA MIA PASSIONE.. 1926
GRAZIE PA'!

Anonimo ha detto...

Sasa' sono convinto anche io che da lassu' esultava con noi.

Ragazzi il freddo addosso.

Francesco (firenze)

Anonimo ha detto...

Guagliú mite fatt fa o fridd n'guoll mannagg a capa vostra...mi avete trasmesso tanta nostalgia e emozioni da farmi ricordare momenti che avevo messo tristemente da parte!!!Basta una frase esposta allo stadio da farti trasmettere emozioni infinite!!!E quelle emozioni siamo Noi Ultras a darle e non PRESIDENTI E CALCIATORI!!!AL DI LA DEL RISULTATO AVANTI ULTRAS AVANTI NAPOLI!!Complimenti ancora x questo blog Antonio e di chi ne fa parte scrivendo i lori pensieri!!!!Massimo rispetto Marco(Modena)

Matteo (napoletano a Cosenza) ha detto...

Stamattina non voglio parlare di chi non c'è più altrimenti mi metto a piangere, a dispetto dei miei 42 anni, se no dovrei ricordare gli 80 anni di mia nonna compiuti nella tristissima data 1/5/1988.
Ma vi parlo delle due volte in cui ho provato (invano) a smettere di amare questa maglia.
Per non abusare della vostra pazienza spezzo i ricordi in due post.
2 Dicembre 1979, già non avevo mandato giù la sconfitta interna con l'Avellino di un mese prima, quel giorno il Napoli riuscì nell'ardua impresa di perdere a Pescara sul campo dell'ultima in classifica.
Già da troppi anni vivevo la mia passione in mezzo a juventini e torinisti (milanisti e interisti, almeno tra i miei coetanei, non ne ricordo) e con l'ingenuità di un bambino di 9 anni decisi che non potevo più seguire una squadra così inguaiata.
Capolista era il Milan seguito dal Cagliari; ricordo ancora il lunedì mattina mia mamma che cercava di distogliermi dall'insano gesto, ricordandomi almeno di non scegliere squadre di città che odiavamo (riferimento al Milan).
E così "scelsi" di tifare Cagliari, lo comunicai ai miei compagni di classe e per una settimana mi appassionai agli eredi di GiggiRRiva.
Domenica 9 Dicembre 1979, abbiamo ospiti a pranzo, all'ora della partita mi ritiro nella stanza dei miei dove sentivo la radiosveglia, si gioca Fiorentina-Cagliari.
Dopo 10 minuti: "Attenzione! Napoli in vantaggio! Gol di Capone! Napoli-Torino 1-0!"
Corro per tutta la casa esultando: "MAMMA! HA SEGNATO IL NAPOLI!"
Il Cagliari non esisteva più.
A più tardi per la seconda volta, più recente

Matteo (napoletano a Cosenza) ha detto...

Secondo tentativo vano di smettere, estate/autunno 2004.
Non avevo mandato giù il fallimento, l'inerzia istituzionale (anche in piccoli paesi la politica scendeva in campo ed otteneva risultati), il modo in cui De Laurentiis era entrato, i 31 mln spesi per ripartire dalla C (stessa cifra del debito della vecchia SSCN col Mediocredito gestito da Carraro...) contro i 7 rifiutati per restare in B...
Complice un difficilissimo periodo personale/familiare/lavorativo (trasferta "punitiva" a Milano per 3 mesi in condizioni allucinanti, perché tempo prima avevo smascherato una cresta sulle spese che un dirigente ed alcuni dipendenti avevano fatto a danno mio e di altri colleghi), decisi che quel "Napoli Soccer" non faceva per me.
Però la domenica cercavo il risultato, il lunedì l'articolo o il filmato.
Riuscivo però a restare in una certa "calma olimpica".
Tornato alla base e tranquillizzatomi a livello personale/familiare/lavorativo, quella "calma olimpica" era sempre meno olimpica e sempre meno calma.
Fino ad arrivare al 29/5/2005, Samb-Napoli su RaiSportSat (all'epoca si chiamava così).
Gol di Capparella all'89' sotto la loro curva e folle esultanza da parte mia con tanto di ripetuti gesti dell'ombrello idealmente indirizzati ai padroni di casa: là capii che la mia era una malattia incurabile e che non volevo guarire.
Una settimana dopo la gara di ritorno, ero al mare ma il segnale di Rai3 Campania arrivava, seppur disturbato; mandai il resto della famiglia in spiaggia ed io davanti alla "radioTV" (perché a volte arrivava solo l'audio): là anche il resto della mia famiglia capì che la mia era una malattia incurabile e che non volevo guarire

Anonimo ha detto...

auguri mia eterna passione.....vivo di te

Anonimo ha detto...

quanto mi mancano quelle infinite litigate con i juventini si xke io abitavo in un paese di provincia assediato dai juventini.. passavamo pomeriggi interi a insultarci a vicenda gli sfottò ke ci facevamo erano impressionanti...ecco questo secondo me è la vera essenza del gioco del pallone..NO AL CALCIO MODERNO

daniele BN

Anonimo ha detto...

Come dimenticare mio padre che tornava senza voce a casa!!!!!!!!!!!!!!

Matteo (napoletano a Cosenza) ha detto...

Tra tanti ricordi struggenti ora voglio raccontarvi come ho vissuto il primo Scudetto.
In quella stagione ero già stato al San Paolo per Napoli-Udinese, prima in casa, giunta il giorno dopo l'esplosione del caso Sinagra.
La cavalcata di quell'anno la ricordiamo tutti (intendo quelli che erano nati), in particolare la presa di Torino, e sapete che mi era successo la sera prima? A Cosenza in un teatro cantò Tullio de Piscopo, prima del concerto scambiammo quattro chiacchiere (+ qualche foto), gli chiesi che avremmo fatto l'indomani e lui rispose senza esitazioni "Vincimme 3 a 1".
Allora, partii con i miei il 9 Maggio 1987 finita scuola, la sera feci un giro per tutta Napoli con gli allora cugini acquisiti, entrambi abitudinali frequentatori di casa e trasferta pure con qualche piccolo trascorso ultras.
Stessa cosa la mattina del 10, giro per Forcella/Sanità/Duchesca ecc.
In tarda mattinata appuntamento con le cugine e gli allora cugini acquisiti di cui sopra non mi ricordo dove, fila interminabile ai Distinti, la gentilezza degli addetti ai controlli ai quali chiesi di strappare bene il biglietto lungo le zigrinature (e lo fecero), finiamo nelle ultimissime file... ma chi se la dimentica quella giornata...
Lo striscione "Napoli Campione in culo alla nazione", quello arcinoto "La storia ha voluto una data: 10-5-87", "Mamme auguri" firmato Kaos, i fiorentini sotto la curva A che tentarono di ingraziarsi il pubblico di casa con uno striscione di saluto accolto da fischi e insulti (come dimenticare l'inciviltà fiorentina a casa loro?)...
E poi il gol, Carnevale-Giordano-Carnevale, ricordo che guardai il sole (ovviamente finché potevo) per salutare l'alba di una nuova vita.
La notizia che l'Inter perdeva, l'attesa del fischio finale, l'esplosione di gioia, il tabellone con "Arrivederci in Coppa dei Campioni"...
Il percorso a piedi fino alla macchina parcheggiata in zona Via Campegna, la serata passata alla Villa Comunale...
Il giorno dopo si riparte per casa, arrivo in tempo per l'uscita di scuola e per levarmi "'e paccheri 'a faccia" con tutti quelli che per una vita mi avevano sfottuto.
La prof di matematica (con cui non avevo buoni rapporti) mi lanciò una sfida, dovevo festeggiare lo scudetto portando da mangiare.
Detto, fatto: torta di frutta guarnita con kiwi, banane e fragole su base di pan di spagna a forma di scudetto, il martedì mattina la portai a scuola insieme a due sciarpe, una Blue Lions al collo ed una FedAyn in vita.
Furono costretti a mangiarla tutta, la prof di cui sopra per non darmi soddisfazione disse che era più buono lo scudetto (non ricordo se fosse juventina o interista ma sicuramente era originaria di Firenze).
Ringrazio Dio per avermi fatto vivere quel giorno nel posto giusto

Anonimo ha detto...

Non staro' a raccontare da dove parte la mia passione per questi 2 colori, per quella casacca che tanti soldi , tanto tempo , tante coronarie, e tante lacrime si e' portata via..

Vi dico solo che quando hai l'eta' della ragione...hai una scelta da fare. Le strisciate sono una vigliacca via di uscita, molto piu' semplici da tifare..

Il NAPOLI, NON E' UNA SQUADRA QUALUNQUE. TI RAPPRESENTA, TI MARCHIA A FUOCO, TI CONDIZIONA LA VITA.

VI POSSO ASSICURARE CHE QUI AL "NORD" NON E' PER NIENTE FACILE , SPESSO DA SOLO, PORTARE NELL'ANIMA QUESTI BENEDETTI COLORI.

PERCHE' RAPPRESENTI UNA CITTA' TROPPO SPESSO ETICHETTATA E LE DISCUSSIONI NON SI FERMANO MAI AL LATO PURAMENTE SPORTIVO MA SFOCIANO QUASI SEMPRE DA ALTRE PARTI..

E TU SEI DA SOLO, E LORO SONO TANTI.

MA DOPO TANTE BATTAGLIE A DIFESA DI QUELLA CITTA', DELLA MIA CITTA' , DI QUELLA MAGLIA DI QUEI COLORI..

VI POSSO SOLO DIRE CHE NE E' VALSA LA PENA.

E QUANDO A CORNONAMENTO DI UN LUNGO CALVARIO, CANNAVARO HA ALZATO QUELLA COPPA AL CIELO DI ROMA VI POSSO ASSICURARE CHE MENTRE UNA LACRIMA INCONDIZIONATA SCENDEVA SULLA MIA GUANCIA, IN QUEL CIELO COSI' BLU I MIEI OCCHI HANNO VISTO TUTTA LA MIA VITA CALCISTICA E NON,
DA PARTENOEPOI FUORI CITTA'....

E POI DICONO CHE E' SOLO UNA COPPETTA...

SARA' PURE COSI' MA LE EMOZIONI DELLA NOSTRA COPPETTA IO NON LE CAMBIEREI CON NESSUNA COPPA CAMPIONI, O SCUDETTO DEL GOBBO VENETO O DEL MILANISTA SICILIANO DI TURNO.

PERCHE' SIAMO PARTENOPEI, ALTRA STORIA...ALTRE EMOZIONI..

GRAZIE DI ESISTERE.

Francesco (firenze)

Anonimo ha detto...

Che dire Francesco....stessa rabbia,stesse emozioni,stesso orgoglio....solo chi sta lontano può capire in pieno quello che scrivi...ONOREREMO E DIFENDEREMO SEMPRE LA NOSTRA PARTENOPE....IN QUALUNQUE POSTO DEL MONDO


Luca (pavia)

Anonimo ha detto...

Sempre Luca SEMPRE.

E' LA NOSTRA CITTA' E A OGNI CONTESA A SUA DIFESA...

Francesco (firenze).

ps: se vuoi contattami in privato francesco260583@libero.it

Anonimo ha detto...

UNA CITTA'
UNA SQUADRA
UNA SOLA PASSIONE
NAPOLI ETERNO AMORE