lunedì 18 giugno 2012

Si scoprono tutti italiani...



Che paese di merda è questo. Non passa giorno senza che uno del nord non dica ad uno del sud che è un "terrone, ladro, parrasita, falso invalido, mafioso, camorrista," e altre stronzate del genere. E non passa domenica che sugli stadi non si sentano cose tipo: Vesuvio lavali col fuoco, Noi odiamo la capitale, ecc.. ecc...
Poi, in occasione degli Europei o dei Mondiali di calcio, tutti riscoprono l'orgoglio di essere italiani. I settentrionali ed i meridionali tornano d'incanto ad essere fratelli, tutti cantano l'inno di Mameli (pur ignorando chi sia Mameli, e le strofe dell'Inno), i balconi vedono spuntare tricolori come funghi, e vai col tango.
Appena finisce l'esperienza sportiva, ecco che si ritorna a schifarsi gli uni con gli altri, a non dare una mano a chi sta peggio, a negare la verità storica (cfr. Censimento del Regno di F.S.Nitti;), addirittura a consentire ad un partito apertamente secessionista ed antimeridionale, come la Lega Nord, di stare al governo del Paese.

La Nazionale di calcio, poi, è la prova provata dello stato di degrado morale e culturale in cui versa la penisola italica tutta, dalle Alpi alla Sicilia. E l'italiano medio si rispecchia in questa Nazionale, perchè tutti vivono di sotterfugi, piccole truffe, menefreghismi, egoismi, vittimismi.

Beh, io mi sottraggo a questo gioco. L'Italia NON E' MAI STATA una nazione unita, gli italiani NON SONO MAI STATI un popolo unito. Non siamo mica come gli irlandesi, o i croati, o i palestinesi, o i tedeschi.
Siamo più come gli spagnoli, che fanno finta di essere uniti e poi hanno i catalani, i baschi, i galiziani, ecc...

Comunque, dato il tasso di ignoranza di molti meridionali, invito tutti ad informarsi sulla storia di Napoli e dei Napoletani (nome con cui erano indicati tutti gli abitanti del regno di Napoli). Suggerisco:

- TERRONI e GIU' AL SUD di Pino Aprile
- SUD RIBELLE di Nando Dicè
- TUTTE LE OPERE di Nicola Zitara e Antonio Ciano
- GLI SCRITTI MERIDIONALISTI di Giustino Fortunato, Gaetano Salvemini, Antonio Gramsci
- Il CENSIMENTO DEL REGNO di Francesco Saverio Nitti

Giusto per cominciare.... prima di parlare di Italia unita, è meglio informarsi.

P.s. Faccio notare che io NON SONO un nazionalista, ma un internazionalista. Quindi me ne sbatto i coglioni anche delle altre nazioni come Germania, Francia, ecc.... E' solo che loro sono una nazione e un popolo, l'italia è una INVENZIONE. Come la Padania, del resto.

36 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Antonio,
secondo me qui non se ne esce piu'. Troppa poca cultura..
Molti "italiani" vivono con il solo scopo si produrre (quando c'e' il lavoro) consumare e morire..un giorno.
Per condire tutto cio' devono avere anche a' pazziell che non e' altro che un passatempo poco impegnativo da gurdare passivamente e poi gioire e sentirsi fieri di un qualcosa che neanche loro sanno bene cos'e'.

L'italia e' una di queste pazzielle e all'italiano medio , che sia del nord o del sud gli va bene cosi'.

Io personalmente non sento molto questo europeo per molteplici ragioni.

Dalla sottocultura del paese (l'ucraina) che lo ospita, dalla composizione della Nazionale stessa, dal fatto che sono ormai 4-5 anni che non mi sento piu' rappresentato da quei colori.

Ma prima di raggiungere questa non considerazione mi sono dovuto documentare. E questa mia documentazione per molti , moltissimi se non quasi tutti puo' essere catalogata come perdita di tempo.

Ti saluto, e ti ringrazio di portare avanti insieme a pochi altri questo blog.

Grazie davvero.

Francesco (firenze).

Anonimo ha detto...

Quoto in pieno il post e il commento sopra.

Rocco(siena)

Antonio Lucignano ha detto...

Grazie a te, Francesco, a Rocco e ai tanti che in questi anni hanno continuato a seguire questo blog, proponendo sempre spunti interessanti. Purtroppo siamo in pochi a gestirlo, e ci è difficile aggiornarlo quotidianamente. Ma ci proviamo sempre. Perchè noi intendiamo la vita come una battaglia, una lotta continua. In ufficio come a scuola, nelle strade come nei palazzi del potere, nelle curve come nelle piazze. E' una battaglia sociale, ma anche culturale. Ciò che manca a molti di noi, napoletani e meridionali, è la cultura del nostro popolo, la conoscenza della nostra storia. Cosa grave in quest'epoca, dove i mezzi di comunicazione sono talmente orizzontali che tutti possono informarsi, per poi decidere. E siccome io credo che nessuno abbia il coraggio di negare ciò che Napoli e il Sud hanno subito dal 1861 ad oggi, a seguito della cosiddetta Unità D'Italia, mi aspetto che questa presa di coscienza avvenga quanto prima, e si manifesti sia nel non tifare per la Nazionale italica, ma soprattutto nel lottare per il proprio territorio e per la giustizia sociale.
Siamo tutti fratelli, nostra patria è il mondo intero, però io non porgo l'altra guancia. Odio per chi mi odia, rispetto per chi mi rispetta. In uno stadio come in ogni luogo della vita.

Anonimo ha detto...

Caro Antonio ti scrivo da un paese che si trova nel modenese vicino ahimé alle zone colpite dal terremoto!!!!quoto tutto quello che dici tu su l'unitá d'italia sul terrone e cumbagnia bell...ma sappi che negli ultimi anni al nord so cominciati e continueranno ad avere continui cambiamenti!!!la padania da sempre SANTA a qualsiasi cosa ha dimostrato di FAR SCHIFO peggio di tutti i partiti e politici di merda!!Non potró mai dimenticare i volti delle persone di una certa etá il giorno dopo la notizia!che rivincita!!e non è finita qua xchè ci sono tante e altre cose che solo il tempo ci dirá!!La questione nord e sud del terrone e polentone nn é come una volta,ormai polentoni originali non ce ne sono più o sono figli di meridionali o di stranieri quindi è una razza che va diminuendo!la rivalitá sta nelle persone di una certa etá (che a quella non ci fai niente)ma la nuova generazione a queste cose nn ci fa caso oppure la minoranza lo fa solo x scemenza!La camorra la mafia n'drangheta sta anche qua,si vede in modo diverso ma c'è sempre,dove sto io roccaforte dei casalesi che non ha nulla da invidiare ad un paesino del napoletano o casertano!!x dire che ogni munn e paes...Il terremoto ha messo parecchie persone in riga qua...dispiace x loro xché non lo auguro a nessuno,anche a me qualche persona mi ha dato del terremotato in passato...ma come diciamo noi"chi vó o mal e lat o suoj so trov addret a port"è successo che anche loro si stanno trovando in difficoltá come x tanti anni siamo stati noi!!troppo grandi gli ultras di Cava dei tirreni che hanno portato cibo e viveri nelle tendopoli e al loro ringraziamento i ragazzi rispondevano di niente siamo terroni!!Se prima il nord non aveva nessun diritto di giudicarci figuriamoci ORA!!!!scusa se mi sono dilungato Antó un saluto complimenti x il blog

Anonimo ha detto...

forza italia...ora sotto con la francia!

Matteo (napoletano a Cosenza) ha detto...

Più leggo questo blog e più mi appassiona, e più rivolgo i miei complimenti ad Antonio e a tutti quelli che provano a svegliare le coscienze.
Nel mio piccolo da anni sto provando la stessa operazione di verità storica scritta in questa pagina, sebbene preferisca testi di autori un po' meno noti; ritengo infatti che Pino Aprile, con tutto il rispetto per la sua opera, stia un po' "cavalcando la tigre", se queste cose le avesse scritte vent'anni fa (quando la lega, tra l'altro grazie ad un meridionale come Santoro che le dava spazio in trasmissione, acquisì notorietà ed ascolto), avrebbe fatto succedere un putiferio. Al tempo stesso ringrazio Gian Antonio Stella, la sua mostra permanente "La Nave della Sila" aperta nel 2005 mi sconvolse e mi spinse a studiare quello di cui sentivo parlare a casa mia e dei parenti, ovvero che la storia non era quella scritta sui libri. A mia figlia, che tra poco compirà 6 anni, da piccola come ninna nanna cantavo "Brigante se more"; spero che quando studierà la storia alle medie ed alle superiori ci saranno altri libri rispetto a quelli scritti sotto dettatura della vulgata savoiarda

Anonimo ha detto...

MA VI SIETE SCOPERTI ORA SOLAMENTE PARTENOPEI?PRIMA QUESTE COSE NON LE SENTIVO E POI QUANDO E' VENUTA A GIOCARE LA NAZIONALE ITALIANA A NAPOLI AVETE SEMPRE CANTATO L'INNO ED ORA PER UNA MISERA COPPETTA VINTA VI ATTEGGIATE A PARTENOPEI!MI FATE RIDERE...

Antonio Lucignano ha detto...

Sono felice che questo ed altri post smuovano tante coscienze napoletane e meridionali a tutte le latitudini.
E' proprio questo lo scopo di questo blog, che parte dalla dimensione calcistica per poi sfociare in quella benedetta "mentalità" che uno dovrebbe avere sempre, in ogni situazione, in ogni luogo.
Voglio rispondere all'anonimo di modena e a Matteo di Cosenza:
al fratello modenese dico che si, anche io ho notato qualche cambiamento nella gente del nord. Però la strada da fare è ancora lunga, e non credo che la classe politica nazionale (sospinta dalle lobbies settentrionali) abbia intenzione di migliorare il Sud. Quindi io continuo a ritenere impossibile uno sviluppo del meridione della penisola all'interno dello Stato Italico.
A Matteo di Cosenza dico che lo ringrazio, perchè so quanto è difficile essere Napoletani fuori da Napoli. Educare i propri figli (io ho un bimbo di 4 mesi) insegnando loro la storia e la cultura del popolo napoletano e meridionale è un "dovere morale" per chi vive una sorta di diaspora, di esodo.

E a tutti gli altri dico di continuare così. Difendere Napoli e il Napoli ovunque. Non cedere di un passo. Ci diranno che siamo maleducati: va bene. Ci diranno che siamo fanatici: va bene. Ci diranno che siamo esagerati: va bene. E' tutto vero. E vaffanculo.

Anonimo ha detto...

meno male che ammetti il fatto di essere:maleducati,fanatici ed esagerati!un po' di umilta'...che ti fa onore!

Anonimo ha detto...

meno male che ammetti il fatto di essere:maleducati,fanatici ed esagerati!un po' di umilta'...che ti fa onore!

Matteo (napoletano a Cosenza) ha detto...

Per Antonio.
Ci vorranno tanti anni, forse qualche generazione, perché il popolo meridionale possa riappropriarsi della propria storia, della propria cultura, delle proprie origini.
E soprattutto ci vorrà tanta voglia di mettere in discussione certi dogmi, ricercando fonti di informazioni alternative.
Io ho 42 anni e fino al 2005, l'anno della già citata "Nave della Sila" con le notti insonni a pensare a quelle immagini strazianti, sapevo qualcosa, ma sempre in modo "carbonaro", poi ho avuto voglia di esplorare e grazie al web mi si è aperto un mondo.
E ripensavo a quella mattina di primavera del 2000 (anch'io come Antonio ho vissuto a Roma, 4 anni) in cui andai a rendere omaggio alle tombe dei savoia al Pantheon.
Da anni dobbiamo dare atto che gli storici, i letterati, i giornalisti anche oltre il Garigliano, anche i media nazionali, stanno riscoprendo capitoli dimenticati o mai conosciuti: penso alla fiction "Il Generale dei Briganti" o ad una trasmissione di Alberto Angela che descrisse quanto fosse fiorente l'economia del Regno delle Due Sicilie.
Ma la strada è lunga.
Perché poi basta un Benigni qualsiasi che paragona Borboni e nazisti (dimostrando enorme ignoranza, Fenestrelle non era certo in mano ai Borbone) e va tutto a carte quarantotto.
L'anno scorso la recita di fine anno dell'asilo di mia figlia è stata incentrata sul 150°, vi lascio immaginare la mia sofferenza con mia moglie che mi guardava e rideva mentre mia figlia impersonava una garibaldina in contatto con Mazzini ed un suo compagno era travestito da "re galantuomo"... ma non me la sono sentita di rovinarle la festa, le ho solo detto che c'erano tante cose che lei non sapeva ed un giorno le avrei raccontato. In un altro asilo della zona, invece, fu dato ampio spazio anche alle vicende dei briganti, come avrei voluto essere presente...
Si potrebbe iniziare dalla toponomastica, via tutte quelle intitolazioni a Garibaldi, Bixio e Vittorio Emanuele... ma vi dirò di più, per lavoro ho scoperto che a Massafra (TA) c'è una via dedicata... al GENERALE CIALDINI!!!
Stateve bbuono!

Anonimo ha detto...

CASPITA PERO',SIETE DIVENTATI TUTTI STORICI?MI RACCOMANDO DOMENICA TIFATE PER GLI INGLESI..PULCINELLA CHE SIETE!!!!

Matteo (napoletano a Cosenza) ha detto...

Pulcinella che si firmano ed indicano anche la provenienza, al contrario di un coglione anonimo come quello che ha scritto sopra.
Pulcinella intelligenti e desiderosi di approfondire le loro conoscenze per poi diffonderle, al contrario di un coglione anonimo evidentemente abituato a Telepadania

Anonimo ha detto...

Ciao Matteo,
ti invito a non rispondere a determinate pseudo commenti provocatori, inutili e intenti solo a creare polemiche.
Gia' il fatto di "sbirciare" in questo blog e criticare i nostri commenti ti fa capire la pochezza di questi anonimi da 4 soldi.
ps: secondo il mio punto di vista l'italia intera ha rosicato e di brutto il 20.05.2012. Qui non si danno pace per il fatto che pensavano che il napoletano ringraziasse il dio tutti i giorni appena sveglio di far parte dell'italia che lo "assiste" lo "aiuta" lo "ospita" in tutte le sue parti per "offrirgli" un lavoro.
Da piccolo mi cheidevano le persone piu' grandi "ma ti piace piu' qui o piu' a Napoli?" domanda stupida..la mia risposta li lasciava basiti, esterefatti, increduli. Dava fastidio. Perche' a Nord pensano di essere i fautori della civilta', della correttezza, dell'onesta'.
Non e' cosi'. Noi portiamo la nomina ma alla fine tutto il mondo e' paese. E il figlio di troia che trovi a Napoli lo trovi a Milano a Firenze e a Borgo a Buggiano.

Ma e' troppo piu' facile additare Napoli( e il sud in genrale) come il problema dell'italia.
E dopo anni e anni a sentire sempre i soliti discorsi, a difendere Napoli contro tutti e tutto, ci saremo anche rotti le palle. Non ci volete? Ci schifate? ci ritenete cittadini di serie b? OK, BENE.
SAPPIATE PERO'CHE LA COSA E' CORRISPOSTA.
MASSIMO DISPREZZO ANCHE E SOPRATTUTO PER CHI DIMENTICA LE PROPRIE ORIGINI PER UNA VITA APPARENTEMENTE PIU' COMODA MA SQUALLIDA A LIVELLO DI COSCIENZA.
COME IL CAMPANO CHE TIFA JUVE.. COME IL CALABRESE CHE DOPO 20 ANNI SI SENTE MILANESE E CHIAMA TERRONE IL POTENTINO.
STESSA MERDA, STESSO DISPREZZO.

MAI UN PASSO INDIETRO A DIFESA DI PARTENOPE.





Francesco Scognamiglio (Firenze)

Matteo (napoletano a Cosenza) ha detto...

Ciao, Francesco.
Diciamo che in quel momento non avevo molto da fare e ho dedicato un paio di pireti al coglione anonimo.
Passando ad argomenti più seri, è ovvio che la reazione ha dato parecchio fastidio, perché a loro piace sapere che noi subiamo in silenzio o cantando accompagnati dal mandolino.
Poi si scopre, ad esempio, che dietro l'emergenza rifiuti c'erano precisi interessi di società venete (d'altronde quei rifiuti non erano certo a km 0...) ma di questo non si deve parlare.
Giusto una cosa: difendere Napoli a spada tratta e strenuamente va benissimo, ma senza perdere obiettività ed onestà intellettuale.
Perché se devo riconoscere, tanto per fare un esempio di posti dove ho soggiornato, che a Bergamo o a Modena i mezzi pubblici spaccano il secondo, c'è l'integrazione tariffaria e vettoriale, se nevica sgomberano subito le strade (proprio come a Cosenza...), difficilmente si vedono carte a terra e i cittadini sanno come farsi sentire, questo lo riconosco senza problemi.
Quanto a chi dimentica le origini, vale quanto scrisse non ricordo quale gruppo della curva A in Napoli-Juve del 10/4/1994 (c'ero), ovvero "SOLO DISPREZZO PER CHI RINNEGA LE PROPRIE ORIGINI", dedicato ai gruppi egemoni nella curva juventina che provenivano sempre da altre regioni.
Magari il calabrese (ma vale anche per altri meridionali) impiegasse 20 anni prima di atteggiarsi a settentrionale chiamando terrone il proprio ex vicino... conosco gente che ha subito questa metamorfosi dopo nemmeno 20 giorni...

Anonimo ha detto...

Carissimo Matteo,
anche io ne ho viste tantissime di queste situazioni, persone che portavano il cognome clamorosamente meridionale , che avevano atteggiamenti talvolta addirittura secessionisti.
Oltre ai vari insulti che ho riservato loro , ho provato spesso e volentieri un misto di rabbia e tristezza. Rabbia perche' non riesco a capire come e' possibile rinnegare le proprie origini, sottolineando subito magari che il cognome era dovuto a un suo bis bis nonno che a soli tre anni si era trasferito al nord.
Tristezza perche' quello che per loro era una vergogna un qualcosa da occultare, per me e' sempre stato un orgoglio, un vanto, una qualita'.
Una volta un mio amico mi disse che gli ero davvero simpatico, che aveva passato una bellissima serata con me e poi mi disse pensando forse nella sua testa di farmi un complimento, che non sembravo per i modi di fare neanche napoletano!!! Gli risposi laconicamente che io ERO PARTENOPEO, CHE DI QUESTO NE ANDAVO ORGOGLIOSO E FIERO E CHE SOPRATTUTTO LO STERIOTIPO DEI NAPOLETANI CHE HANNO IN TUTTO IL MONDO E' SOLO LIMITAZIONE PROVINCIALE E CULTURALE.
Difendo Napoli a priori perche' troppo spesso , senza motivo, senza una adeguata conoscenza, senza neanche averla mai visitata mi sono trovato a discutere, spesso civilmente , in qualche occasione un po' meno, con persone che vedevano, perche' volevano vedere, solo il male che affligge la nostra citta'. Male che comunque e' riscontrabile dappertutto , solo che parlando di Napoli e' piu' facile un po' per tutti sentirsi la coscienza apposto.
Guardassero prima a casa loro (che di cose ne hanno tante da farsi perdonare) e poi solo poi... cominciassero a informarsi.
I problemi ce li abbiamo , altrimenti non saremmo sparsi come i cinesi in giro per il mondo. E poi pero' consciamo anche le origini.. le fonti... di questi fottuti problemi che hanno fatto si che mezzo merdione si spostasse su al nord. E come purtroppo stiamo discutendo da un pezzo a questa parte pochi davvero conoscono la storia.


Ti saluto, con un messaggio firmato curva A di poco tempo fa...

SEI LA MIA CITTA'..E A OGNI CONTESA A TUA DIFESA!

Francesco (firenze)

Anonimo ha detto...

'quando il carnefice ti toglie tutto l'unico punto di riferimento che ti rimane è il carnefice.Lo imiti.'
questa credo sia la frase che meglio rappresenta,a mio modo di vedere, la situazione e i terroni col fare da secessionisti,come dice francesco.
Non sono di Napoli. Come più volte ho detto sono di un piccolo paese del Cilento.
Questi discorsi sono per me all'ordine del giorno,purtroppo.
Quanti antinapoletani ci sono nel meridione?Matteo,quanti antinapoletani hai conosciuto a cosenza?
con questo cosa voglio dire..
secondo me fare della 'questione meridionale' una questione prevalentemente napoletana è tanto legittimo quanto rischioso(come rischioso è portarlo in ambito calcistico.per quanto possa essere il calcio non solo un gioco ma anche rappresentazione di una serie di valori,cultura,storia etc...credo non si possa dare la colpa ad uno del sud di tifare juve...se uno è tifoso è tifoso..mica lo sceglie o sceglie la squadra.ad es.io,o anche tu,francesco,potevamo nascere juventini(ringrazio la madonna che così non sia stato).perciò porto rispetto in linea di massima a tutti i tifosi))
bisognerebbe far capire che i problemi di Napoli sono gli stessi identici problemi di bari,palermo,r.calabria..sono gli stessi problemi che si hanno dall'aspromonte al più piccolo dei paesi,come il mio e,più in generale,gli stessi problemi che hanno tutti i SUD del mondo.
oggi non riuscirei a cantare 'bari merda' o 'salerno merda',ad es.,
per quanto possa essere il loro odio,inizialmente mi verrebbe più spontaneo provare a far capire.inizialmente.
pur non essendo di Napoli,dicevo,questo tipo di discorsi mi accompagnano da parecchi,troppi anni e hanno fatto si che, oltre del Napoli calcio,diventassi tifoso DI Napoli(ad Antonio mandai una mail abbastanza articolata a riguardo).
Difendo Napoli,come si diceva,a spada tratta(ancor di più da quando mi trovo a siena,città mooolto particolare).
chi mi conosce lo sa.e ho pure stancato,mi dicono.
però,come diceva giustamente Matteo,non bisogna perdere l'obiettività.
a tal proposito credo che più che dei mezzipuntuali,spalaneve etc (che fanno parte dell'amministrazione in senso anche tecnico)si debba andare a correggere i comportamenti di quelle persone di Napoli e non che non sanno campare(e ce ne stanno troppe)e che appena arrivati al nord o comunque appena usciti da Napoli fanno i dritti e si sentono più furbi degli altri,tutti l'uno meglio dell'altro.ne ho conosciute troppe.troppi guappi di cartone che poi sono quelli che rovinano l'immagine di un'intera popolazione.
a volte non si capisce dove finisce l'orgoglio e dove inizia la presunzione.(ricordi,francesco,quello che ti scrivevo nei primi 'dibattiti',prima che ci conoscessimo??)

a chi ha questo modo di 'sentire' va il compito di rieducare all'insegna della prima regola di vita:il RISPETTO.

fa un caldo di pazzi,sto sudando tra le pacche.

Rocco(siena)

Matteo (napoletano a Cosenza) ha detto...

"Quanti antinapoletani ci sono nel meridione?Matteo,quanti antinapoletani hai conosciuto a cosenza?"

Tanti, troppi.
Molti vittima di luoghi comuni e stereotipi.
Non pochi vittima di quei napoletani che fanno sfigurare Napoli, non solo d'estate sulle spiagge.

Non ho parlato solo di mezzi e spalaneve, ma anche di cittadini che sanno far rispettare i loro diritti: se un treno pendolari fa ritardo a Milano per due giorni, il terzo bloccano i binari e dopo qualche giorno le ferrovie sono costrette a risarcire gli abbonati; se da 'ste parti tolgono tutti i treni a lunga percorrenza, sopo due lamentele è tutto finito

Anonimo ha detto...

GRAZIE A DIO NON SONO NAPOLETANO(CAFONE)!!!

Anonimo ha detto...

può darsi che lo sei e non lo sai.
chiedi a tua madre,
Rocco(siena)

Anonimo ha detto...

ahahhaha rocco col caldo e con le birre dai il meglio di te stesso...ahahaahha

Francesco (firenze)

Anonimo ha detto...

LU-CIG-NA-NO FACCI UN COM-MEN-TO!!! (X 3 + BATTIMANI)

Rocco(siena)

Anonimo ha detto...

ROCCO L'HO CHIESTO A MIA MADRE...HA DETTO CHE SI ERA SCOPATO UNO DI FIRENZE(SAI PROPRIO ROCCO SI KIAMAVA)E MI HA DETTO CHE IL MOTIVO PER CUI SONO NATO COSI',ERA PERCHE' SI ERA SCOPATA UN COGLIONE COME TE!!!IL NAPOLETANO NON SI SMENTISCE MAI,SEMPRE MALEDUCATO E CAFONE.

Anonimo ha detto...

non rispondo a uno che scrive 'kiamava'.
Rocco(siena)

Anonimo ha detto...

ma lascialo perdere avra' 14 anni...

Anonimo ha detto...

lascia perdere dai...ti rispondo a pennello mio caro napoletame!

Anonimo ha detto...

scusa,volevo dire napoletano!ahahahah....

Anonimo ha detto...

io ci metterei anche LOL alla fine

Rocco(siena)

Anonimo ha detto...

Ciao Antonio,

qui a Roma abbiamo un sentimento nazionale sicuramente diverso da voi a Napoli anche se questo non si traduce in un amore sconfinato nella nazionale di calcio, anzi.
La storia delle nostre città è molto diversa, e credo che Roma sia intrinsecamente legata all'Italia come quest'ultima a Roma. Nonostante mi renda conto che l'Italia sia una nazione tutt'altro che unita, io al Popolo italiano ci credo ed è per questo che odio con tutto me stesso la lega, er Trota e i compari loro.
Da quanto ho capito tu hai vissuto a Roma e forse puoi confermare il fatto che noi romani non abbiamo un odio viscerale per nessuna città d'Italia. Forse Milano è quella più odiata, ma di riflesso per quello che ci dicono. Tu dirai che verso Napoli non c'è un atteggiamento "carino" ma ti dico che è esclusivamente un discorso calcistico e anzi solamente ristretto alle curve. Il tifoso romano medio (non ultras) che va allo stadio non je ne frega proprio nulla di insultare Napoli e i napoletani. Anzi al recente Napoli - Juve qualsiasi persona incontrassi faceva il tifo per il Napoli e per svariati motivi fra cui il fatto che ci sentiamo molto più vicini a voi che non a quegli altri...
La cosa che mi dispiace è invece che vedo anche fra i colleghi napoletani che lavorano con me un sentimento di astio verso Roma che non dovrebbero avere anche solo per il fatto che sicuramente loro danno a Roma quanto ricevono e di certo non sono in credito (neanche in debito per carità). Non so se questo sia dovuto da questioni puramente di curva che si sono diffuse anche al di fuori degli aspetti pallonari, ma sicuramente tu mi saprai dire meglio.

Complimenti per il blog,

Davide (Roma)

Antonio Lucignano ha detto...

Voglio ringraziare tutti coloro che, commentando, hanno dato vita ad un bel dibattito su un tema che mi sta molto a cuore: l'orgoglio di essere napoletani sempre e comunque, mentre l'Italia è solo una invenzione geografica. E condivido soprattutto il tema che la battaglia per l'identità non è solo napoletana, ma è di tutti i meridionali, siano essi cittadini del fu regno di napoli o fratelli siciliani.

Ne approfitto anche per rispondere a Davide di Roma:
innanzi tutto grazie per il commento, che pone quesiti interessanti a cui darò la mia PERSONALE risposta (siamo un blog libertario, ognuno dice ciò che pensa. Avrai notato che praticamente non esiste censura!). Aggiungo che vivo ancora a Roma, quindi se ci vogliamo conoscere di persona e prendere una birra scrivimi in privato (ant.lucignano@libero.it).
Per quanto concerne i temi da te posti: sono anche io convinto che l'astio tra romani(sti) e napoletani sia fondamentalmente un fatto calcisti, che talvolta sfocia nel sociale e nel razzismo (ma parliamo davvero di minoranze ignoranti). Inoltre, da frequentatore del movimento ultras partenopeo, posso anche dirti che - ad esempio - le due tifoserie di basket erano gemellate, quindi come vedi non c'è un astio "popolare". Inoltre c'è anche una bella differenza tra Roma e Lazio: coi primi eravamo gemellati...
Vengo alle questioni storico-culturali: tu dici che la storia di Roma è intimamente legata all'Italia. Consentimi di dissentire. Sia perchè la nascita di Roma viene a seguito dell'incontro tra la civiltà ellenica (che fondò Siracusa, Cuma e la stessa Neapolis, circa un secolo prima di Roma) e la civiltà etrusca, entrambe completamente estranee ai territori settentrionali (ennesima dimostrazione dell'inesistenza storico-culturale della Padania); sia perchè Roma si è sviluppata ed ha raggiunto l'apogeo spingendosi verso sud, cioè verso popolazioni "cugine". E' quindi innegabile che il rapporto tra Roma e il nord è avvenuto parecchio tardi, e il contatto con popolazioni "barbariche" (da intendersi non in senso dispregiativo, ma in senso storico) ha sicuramente accelerato la decadenza di Roma, specie a seguito del passaggio dalla repubblica all'impero.
Vengo ai tempi moderni: prima della sedicente unità d'Italia sono riscontrabili molte comunanze tra Roma (sia quella papalina, sia quella liberal-radicale) e Napoli (inteso come regno di Napoli): cultura, tradizioni, addirittura anche la lingua. Trilussa dimostrò che il dialetto romanesco aveva desunto molti termini dalla lingua partenopea, molti più rispetto a quella toscana (giusto per fare un esempio).
Dopo l'unità, la preminenza di Roma è stata sicuramente maggiore, e ciò le ha causato le invidie di Torino, Milano e, in parte, Firenze. Napoli aveva già perso lo status di Capitale da 10 anni, quindi c'era ben poco astio. Il veneto, invece, ha sviluppato l'astio solo nel 900, a seguito dell'emigrazione cui molti veneti sono stati costretti dalle politiche stabilite a Roma (da altri deputati settentrionali, ma a loro non è stato spiegato da Bossi & co.).

Concludendo, posso dirti che non vedo odio viscerale tra i nostri due popoli, che continuo a reputare "cugini". Al netto di qualche minoranza esaltata, spesso protofascista (che paradosso! I nazionalisti che schifano quelli di un'altra città della stessa nazione!), credo che l'odio sia generalmente calcistico. E' chiaro che la situazione di noi emigranti non è semplice: forse involontariamente, ma spesso capita di sentire frasi "ha fatto la napoletanata" quando qualcuno fa il furbo, oppure "voi napoletani siete così" quando anche tra napoletani vi sono differenze tra persone oneste e camorristi, tra lavoratori e parassiti. Come ogni popolo...

Anonimo ha detto...

al di là della rivalità attualmente,a mio parere,le uniche 2 tifoserie in italia capaci di tener testa fra di loro.
ulteriore motivo di rivalità e voglia di confrontarsi.
Da amante delle curve li ho seguiti anche in trasferta qui a siena pre-tessera.
massicci,ma un po' troppo modaioli,secondo me.

Rocco(siena)

Anonimo ha detto...

Roma e' una piazza che un po ci assomiglia. Curve enormi, citta' enormi, passione e amore viscerale per la propria squadra di calcio.
Non nego il fatto che ho sempre ammirato la sud, oltre ogni odio e rivalita', che secondo me comunque ha radici molto profonde che hanno attecchito secondo il mio punto di vista dalla fine del gemellaggio in poi per poi accentuarsi in maniera copiosa fino ai giorni nostri.
Detto questo mi congratulo con Davide perche' ha fatto un commento costruttivo e non offensivo (offendersi su un blog e' da minorati secodno il mio punto di vista..)
Loro purtroppo hanno gli stessi problemi nostri...ma insieme a noi e a pochi altri sono gli unici ancora in piedi e a testa alta in un monodo ormai purtroppo a rotoli.
LUNGA VITA AGLI ULTRAS!

Francesco (firenze)

Anonimo ha detto...

romano e vivo a roma, origini meridionali....tifo napoli, i romani ce l'hanno molto con i napoletani, non mi spiego il perchè viste le tante sommiglianze caratteriali delle due popolazioni. Credo che molto nasca da situazioni calcistiche, magari qualche romano non è rimasto soddisfatto da qualche incontro.... di certo si posta poi anche nella vita di tutti i giorni e questo sinceramente mi spiace

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda la mia esperienza a Napoli si voluto fomentare un odio verso Roma e i romani che non è altro che razzismo, come quello del nord con noi. Vedere ragazzini cantare "noi non siamo sporchi romani" mi fa piangere il cuore... pra l'altro in partite non giocate contro la Roma! Così come quelle sciarpe "odio la capitale"..
Si parla tanto di identità. Per me il popolo napoletano la sta perdendo. Stiamo diventando come al nord... razzisti e stupidotti.. peccato!!

bakket ha detto...

e la prima volta che condivido a pieno cio' che scrivi,bravo

Matteo (napoletano a Cosenza) ha detto...

Si è sviluppata un'altra branca di discussione che mi stuzzica poiché vissuta sulla mia pelle: vivere a Roma da napoletano/meridionale.
Sono stato a Roma per la prima volta nel 1995 e mi è immensamente piaciuta, alla mia ragazza (attuale moglie) dissi che era la città più bella... dopo Napoli.
Non sapevo che il destino ci avrebbe portato entrambi, lei a Marzo 1997 ed io a Luglio, a Roma, lasciando Cosenza perché il lavoro esisteva solo a parole o era riservato ai soliti noti.
Per me, che in fondo avevo scelto di restare in Calabria per "investire" là, fu una sconfitta e vissi a Roma ritenendola una matrigna più che una madre, mentre la mia ragazza (moglie) la prese decisamente meglio.
Fu per questo che una o due volte al mese tornav(am)o a casa, e solo nell'ultima parte del nostro quadriennio romano decidemmo di vivere un po' più intensamente la città.
Io, da napoletano trapiantato in Calabria, ho subito a dire il vero molti atteggiamenti discriminatori non certo per fatti calcistici (tra l'altro in quei quattro anni vissi solo delusioni); anche persone di istruzione non trascurabile parlavano di Napoli e della Calabria più o meno come fanno gli sporchi leghisti, salvo poi scoprire che magari erano proprietari di appartamenti vetusti e cadenti affittati a studenti o lavoratori napoletani o calabresi a prezzi infami.
Sicuramente reputo Roma una spanna ed oltre al di sopra di Milano, Torino e compagnia brutta.
Ma non mi aspettavo dalla media dei romani, oltre alla boriosità tipica del loro carattere, un atteggiamento così fastidioso verso luoghi e popolazioni con cui hanno molto in comune e che hanno dato tanto alla loro città, basti guardare quanta gente del Sud studia o lavora là, e quindi PORTA SOLDI...