mercoledì 31 ottobre 2007

Muro di 2 metri per i napoletani...

Sarà ancora più blindato il Franchi questa sera la questura ha fatto arrivare dallo stadio di Empoli un “muro” composto da 100 moduli alti 2 metri e 20 per rafforzare l'area del prefiltraggio ospite. Questo per scoraggiare eventuali tifosi napoletani intenzionati ad assistere alla partita senza biglietto. Ma in questo, il tavolo tecnico che si è riunito ieri sera è stato ancora più categorico chi non è in possesso del tagliando, non si metta in marcia. Il formaggino destinato ai sostenitori azzurri è pieno, molti altri hanno comprato il biglietto per altri settori dello stadio. Il compito delle forze dell'ordine sarà quello di indirizzare verso i rispettivi settori e raggruppare comitive organizzate non destinate al curvino. Per chi viene da Napoli (soprattutto in auto e pullman, non ci sono treni per il ritorno) sono state allestite cinque aree di parcheggio nella zona di Firenze Sud. Da lì la trasferta proseguirà sui bus Ataf. Bandite le bottiglie.

Firenze trema!

Tra le varie misure di sicurezza prese in previsione della gara di stasera, c’è anche un appello ai tifosi partenopei ai quali è stato chiesto di non recarsi a Firenze senza biglietto. I tagliandi per il settore ospiti, circa duemilacinquecento posti, sono gia' andati esauriti: per ridurre i rischi saranno organizzati controlli in autostrada, alle stazioni ferroviarie e nel centro storico fiorentino. Ai tutti sara' vietato entrare allo stadio con bottiglie di vetro o plastica e con bandiere e striscioni non autorizzati.

Avvertenza

I personaggi di questo romanzo sono tipi cazzuti in carne ed ossa.
Le loro azioni, viceversa, sono verosimili: a volte sono aderenti alla realtà, altre sono inventate.

Trasferta in casa (4)


Peppe si insinua in macchina prima di noi tutti. Fa manovra e ci fa entrare. Marciamo convinti verso Napoli, e quando sono le 18.50 paghiamo al casello e ci avviamo verso la tangenziale. “Stiamo in orario” dice Peppe, convinto che riusciremo facile ad arrivare a via Diocleziano, parcheggiare e dirigerci a piedi verso il tempio del calcio, a.k.a. Stadio San Paolo.
La previsione di Moltobene si dimostra fallimentare su tutta la linea! Un traffico aberrante ci inghiotte senza chiedere il permesso. La tangenziale di Napoli è intasata all'inverosimile. Il sospetto che ci metteremo più tempo ad arrivare allo stadio rispetto a quello che c'è voluto per arrivare da Roma...ci assale costantemente. Scene da panico quando butto lo sguardo all'orologio: 19:47. Stiamo sulla tangenziale, dobbiamo ancora superare l'uscita di Fuorigrotta (perchè dobbiamo parcheggiare a Cavalleggeri), e c'è un casino che solo a Napoli si vede così. Mentre Peppe comincia a bestemmiare in sanscrito antico e il compare Andrea lo prende per il culo, penso seriamente che non ce la faremo ad arrivare al San Paolo per le 20:30. Moltobene si infila in un buco che ricorda la telecronaca di Pizzul al gol di Alemao contro lo Stoccarda. Sfioriamo una punto con due troiette con la sciarpetta rosa del Napoli ed un motorino con tre animali sopra che cercano di inseguirci, ma Peppe accellera forte mentre Andrea gli urla un “Suuuca!” con particolare accento delle due sicilie.

Trasferta in casa (3)


Sulla Tiburtina il traffico è scorrevole. Ci sta un casino di macchine, ma il tutto va bene. Mi sento in forma, mentre inondo il gargarozzo con una buona e fresca Moretti in lattina. Il compare Andrea mi fa compagnia, mentre Peppe Moltobene sottolinea che ha da poco lavato la lancia ipsilon e che dobbiamo stare attenti. Lo prendiamo un po' per il culo, anche perchè Peppe non è un mostro ad orientarsi. I suoi quesiti sono del tipo: “Se devo andare a Napoli, prendo direzione Firenze o l'Aquila?”. Ingarriamo la strada e di galoppo avanziamo verso Napoli. La radio blatera canzoni insignificanti, mentre la voglia di fumarmi una bella siga sale rapidamente. Per fortuna, dopo un'oretta buona ci fermiamo ad una stazione di servizio: i due camerati (che schifo, questa parola!) se ne vanno a pisciare. Io, invece, mi abbottono la felpa azzurra e mi accendo una bella sigaretta. Faccio appena in tempo a buttare fuori il fumo della prima boccata, che una troietta in miniatura mi passa davanti e mi chiede: “Hai una sigaretta?”. Io le vorrei rispondere “succhiamelo” ma sono troppo intento a scrutarle le tette piccolette che le do la sigaretta quasi senza pensare. Intanto arriva il compare Andrea, che osserva le immature forme della troietta fumante ed esclama: “Minchia do piezzo di pulla!”, che nella sua lingua significa, più o meno, “guarda che fior di donzella!”. Col cazzo!

giovedì 18 ottobre 2007

Trasferta in casa (2)


Mi gratto il buco del culo, che sento sudaticcio. Accellero ancora perchè ho paura che Peppe superi l'incrocio senza accorgersene. Se invece mi faccio trovare già ai lati della Tiburtina, i due servitori della Patria (fanculo!) non potranno non vedermi. Il nodo in vita della felpa blu dell'adidas si sta allentando. Stringo forte mentre lancio un'occhiata fugace all'orologio: 16.44, sto ancora in tempo. Rallento il giusto per riprendere un po' fiato. Le gocce di sudore velocemente scorrono dalla mia fronte. Do l'ultima botta ed arrivo all'incrocio certamente in tempo.
Il traffico è notevole, sopratutto in direzione del Raccordo. Mi appoggio al palo del divieto di sosta e mi accendo, finalmente, una bella sigaretta. Il primo tiro non mi piace, entra strano ed esce storto. Il secondo, invece, già va meglio. Un bus stracolmo di gente si muove a fatica in questo caos organizzato. Il caos delle grandi città è sempre organizzato, ordinato. Quello che da vicino può sembrare un girone infernale di lamiere e clacson, visto da lontano appare per quello che è: un ordinato folle disegno del nostro padrone, il signor Potere.
Butto la cicca per terra e mi scaccolo il naso, mentre in lontananza mi sembra di vedere l'auto di Peppe. Io di macchine non ne capisco un cazzo. Marco Zelig mi sfotte perchè ancora non riesco a distinguere una Tipo da una Uno. In effetti, non sono per niente sicuro che quella macchina in avvicinamento sia di Peppe. Meno male che Andrea si affaccia dal finestrino con gli impeccabili occhiali scuri e un sorriso lento. Faccio un sospiro e penso: andiamo!

Trasferta in casa (1)


Esco dall'ufficio alle 16.31, che sono carico come Varenne pronto a montare una mandria di puledre. Ho preso un'ora di permesso, e Peppe mi ha appena chiamato dicendomi che sono usciti dalla caserma. Lui alla guida ed Andrea di fianco.Traffico permettendo, saranno all'incrocio tra Tiburtina e Via Affile tra una ventina di minuti. Io mi avvio a passo svelto, evitando di accendermi una sigaretta perchè potrei avere il fiatone. Ed ora il fiatone non ci vuole, cazzo. Devo sbrigarmi. Le birre Moretti che porto in busta mi sembrano ancora belle fresche: nel caldo di questo pomeriggio romano l'idea di tracannare insieme al caro Andrea una bella birrozza mi risolleva alquanto. Il compare Andrea è un commilitone di Peppe e Marco. E' di Palermo, e tifa per i rosanero. Stasera, inoltre, c'è Palermo – Milan e lui c'ha la scheda La7 per vedersi le partite. Ma ha deciso di venire con noi e partecipare a questa follia di andare a Napoli, vedere la partita col Livorno e tornare in nottata. Non ha mai visto il San Paolo, e poi è un tipo a cui piacciono le stronzate come questa. Qualcuno potrebbe dire: “Da Roma a Napoli per vedere una partita di merda col Livorno e tornare a Roma in nottata? E poi domani andare a lavorare? Una Follia!”. Cari pigliainculo borghesucci, la follia è stare stravaccati in un divano a vedere una partita di calcio su Sky. La follia è pensare che la cosa più bella è cenare a casa con calma e poi sedersi e vedere l'incontro. La follia è dimenticare che il sale del calcio non sono gli sponsor, le telecamere, i microfoni a bordo campo, la pettinatura di qualche mercenario o le troie in tribuna. Il sale del calcio sono un pallone, una porta e gli stronzi che stanno in curva a sostenere.
Ripetete con me, bifolchi: sostenere, sostenere, sostenere...

domenica 7 ottobre 2007

San Siro: "Napoli fogna d'Italia"

Comunicato del blog AVANTI A GAMBA TESA
Ieri sera, in concomitanza dell'inizio di Inter - Napoli, è stato esposto lo striscione NAPOLI FOGNA D'ITALIA. Le telecamere di mediaset premium hanno ripreso l'infamante scritta per qualche secondo, il tempo sufficiente per farlo leggere.
Se a noi napoletani è bastato un VERONESE SPIA AMICO DELLA POLIZIA per esssere privati del gemellaggio col Genoa (partita assolutamente tranquilla), ci chiediamo cosa succederà ai tifosi interisti e alla società Inter.
Sempre contro il calcio moderno.