mercoledì 1 maggio 2013

Anche Ibra stregato dal Tempio del Calcio

Tratto da Repubblica

DI PALLONI ne toccò pochi, narrano le cronache: un po' perché le amichevoli non sono mai state il pane quotidiano per un tipo duro come Zlatan, ma soprattutto perché Ibrahimovic era troppo impegnato a godersi lo show per seguire il gioco, in quella sera di primavera che lo fece innamorare del San Paolo. Era il 9 giugno del 2005 e il gigante svedese passò quasi inosservato - un ospite tra i tanti - durante la girandola di emozioni per l'addio al calcio di Ciro Ferrara: un happening trasformatosi poi, strada facendo, nella travolgente festa di Maradona. A Ibra è capitato di rado di mettersi in un angolo, sia pure nella posizione privilegiata di co-protagonista. Ma quella volta, noblesse oblige, perfino lo zingaro di Malmoe accettò volentieri di inchinarsi per due volte: al mito di Diego («Il più grande di tutti i tempi») e all' incredibile spettacolo del pubblico di Fuorigrotta, che lo lasciò a bocca aperta per lo stupore. «Mai vista una simile prova d'affetto per un calciatore». Ibrahimovic invidiò moltissimo Maradona, quella notte. Nella onorata carriera di Zlatan, come nella sua vita da globetrotter del pallone, l' unico tassello che manca è infatti proprio il senso di appartenenza: lo stesso che unisce invece in modo indissolubile Napoli e Diego. Nessuna tifoseria d'Europa ha avuto il tempo per affezionarsi troppo a Ibra, che ha cambiato otto maglie e ha fatto più che altro collezione di nemici, incurante di passare dall' Inter al Milan con la stessa disinvoltura di un pendolare. Del football. Ma quella notte a Fuorigrotta fece affiorare il rimpianto. «Ecco, un giorno piacerebbe pure a me essere accolto come Maradona: non posso concludere la mia carriera senza aver giocato con la maglia del Napoli», sussurrò Ibra nell'orecchio di Mino Raiola, il supermanager che ha trasformato in oro il talento e i desideri del gigante svedese. È solamente a lui che Zlatan confessa le sue ambizioni più segrete. E di recente se n'è aggiunta un' altra. «Mi manca un' esperienza in una squadra meridionale: una sfida». Ibra ha vinto tanto, stando sempre però dalla parte dei forti. Nella sua bacheca ci sono già 8 scudetti, tra Eredivisie, serie A e Liga, conquistati con i colori prestigiosi di Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e Milan. E in arrivo c' è quello dalla Ligue1 francese, a portata di mano con il Paris St Germain. Ma a 31 anni, compiuti nello scorso ottobre, in Ibrahimovic cresce la voglia di vincere anche da outsider, non solo da favorito: proprio come Maradona a Napoli. Ecco perché il San Paolo sarebbe l'approdo ideale per l' irrequieto Zlatan, che ne ha parlatoa Parigi pure con Lavezzi. Lo zingaro del gol cerca casa.

Personalmente non provo molta simpatia per Ibra, però fa comunque piacere che un calciatore rimanga affascinato dallo spettacolo offerto dalle nostre gloriose curve persino in occasione di una amichevole.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

BHE TRA ZINGARI VI CAPITE BENE....

Anonimo ha detto...

....infatti,hai ragione!sono un popolo di cafoni sti napoletani.

Anonimo ha detto...

non sei ultras sei cia'cia' cia'e per giunta tesserato...chiudi questo cazzo di blog oppure cambia il nome. chiamalo napoli amore mio.

Antonio Lucignano ha detto...

Ahahahah!
Chi è l'anonimo pavido che mi accusa di essere tesserato e mi intima di chiudere il blog???
Ahahahahahah!
Non ti piace il blog? E ALLORA NON LEGGERLO E VAI SU ALTRI SITI SENZA ROMPERE IL CAZZO!
Ahahahahah!