martedì 13 marzo 2012

Fidelity card: si è vinta una battaglia, ma la guerra è ancora lunga.

DAL MIO BLOG PERSONALE

Ieri è arrivata la notizia: la Tessera del Tifoso verrà sostituita, dall'anno prossimo, dalla Fidelity Card. Ovazioni di giubilo da parte di alcune tifoserie, qualche incazzatura da parte delle tifoserie tesserate (Milan e Inter su tutte), un pò di freddezza da parte della altre, tra cui la nostra. Perchè? Perchè bisogna capire, prima di esultare.
Sicuramente l'introduzione della Fidelity Card, con li conseguente accantonamento della Tessera del Tifoso, segna una vittoria per chi, da due anni, sta lottando contro questo strumento discriminatorio e - continuiamo a dirlo - incostituzionale. Invece che andare incontro ai tifosi, la Tessera discriminava gli stessi.
Vi erano, tra le tante cose, tre problemi fondamentali: uno riguardante la privacy, uno riguardante il legame col sistema creditizio e bancario della fu Tessera, uno riguardante l'articolo 9 del decreto Amato, che impediva l'acquisto della tessera a chi aveva avuto un Daspo NONOSTANTE avesse scontato la condanna.
Diciamolo subito: due di questi tre punti sono stati cambiati, e la Fidelity Card rappresenta una discontinuità rispetto alla Tessera di Maroni (che, per inciso, ieri rosicava a tutto spiano, ed è sempre bellissimo vedere un leghista e un nemico degli ultras rosicare in quella maniera...). Grazie agli interventi del Garante della Privacy e alla decisione del Consiglio di Stato, che ha definito illegittimo il legame tra Tessera del Tifoso e sistema creditizio e di commercializzazione, si è riusciti ad ottenere significativi cambiamenti.
Ma il punto principale, riguardante l'incostituzionalità dell'articolo 9, rimane. Anche con la Fidelity Card sarà vietato, per fare un esempio, l'acquisto di un abbonamento o di un biglietto per le trasferte ad un tifoso che magari 10 anni fa ha avuto una diffida e, dopo aver fatto i suoi 5 anni, non ha più commesso reati. In pratica: NONOSTANTE si sia pagato il proprio debito nei confronti della società, si è comunque impossibilitati ad ad accedere ad avvenimenti sportivi. In maniera perpetua. Come è noto, tale principio è TOTALMENTE INCOSTITUZIONALE visto che la nostra Costituzione prevede che, scontata la pena, un cittadino torni ad essere libero di andare dove vuole, di partecipare a tutti gli eventi sportivi o culturali o politici che vuole. I casi di interdizione perpetua riguardano solo - e nemmeno sempre - i mafiosi e i criminali più efferati.
Di certo gli ultras non possono essere messi in questa categoria!

Stiamo a vedere. Sicuramente la lotta sta cominciando a dare i propri frutti, ma la guerra è ancora lunga. La guerra al Sistema Calcio, che è solo una branca del Sistema in generale. Società come la Roma, già da quest'anno, prevedevano voucer elettronici anche per i non tesserati. De Laurentis, invece, pare proprio non volerci sentire. Non ha fatto MAI nulla a favore degli ultras partenopei.
Poco male. Vorrà dire che, ancora una volta, saremo soli. Non ci spaventa. Solo la lotta paga.

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