
Partite come questa possono rimanere nella storia.
Non battiamo la roma da anni.
Qualcuno ricorda la sconfitta dell'anno scorso, qualcuno quella dell'anno prima.
Io, invece, ricordo ancora quando vi fu un 2 a 2 clamoroso al San Paolo. Con Totti che si aggiustò la palla con la mano e poi segnò. Per inciso, se il Napoli avesse vinto, come meritava, quella partita non sarebbe retrocesso. E la storia sarebbe stata diversa. Completamente diversa. Invece la Roma fu aiutata, vinse lo scudetto. E noi andammo in B.
Io NON HO DIMENTICATO... come non ho dimenticato i romanisti che vennero a Napoli convinti di festeggiare lo scudetto. Per molti di loro, che conosco PERSONALMENTE, quella è stata l'ultima trasferta della vita. Hanno capito bene cosa significa venire a Napoli da gradassi, convinti di festeggiare nella nostra città, nel nostro stadio.
Ricordo ancora i celerini che provarono a separare noi e i romanisti: sotto la tribuna posillipo qualche mezzo di trasporto andò a fuoco, se non erro. E sono CERTO di non errare. Perchè io c'ero. Come molti di voi. Ero lì.
In qualche autogrill della penisola trovi qualche pischello (così li chiamano a Roma) che fa da leccaculo ai gruppetti organizzati della curva sud. Questi pischelli vengono beccati dalla pula, e si cagano sotto. Fanno qualche nome. E quel nome finisce dritto dritto su un foglio di carta, denominato DASPO.
Fortunatamente, qualche ultras vecchio stampo esiste ancora nella Sud romana. E fa un pò di pulizia con questi pischelletti proto-fascistelli. Però non chiede scusa per la spiata.
Non ha ANCORA chiesto scusa per la spiata.
Quando oggi allo stadio San Paolo si canterà, ricordatevi del PERCHE' state cantando.
Per i motivi che vi ho appena ricordato. E per l'amore incrollabile per quella maglia azzurra.
MENTALITA', fratelli.
MENTALITA'.