sabato 27 settembre 2008

Casms: manipolo di incompetenti.


Il marcio del calcio non sono gli ultras, che con i loro innumerevoli limiti e difetti rappresentano comunque il lato più passionale, più puro del calcio.

Il marcio è rappresentato dai padroni del vapore, persone disinteressate allo sport e attente solo agli introiti, ai profitti, ai proventi dei diritti tv, alle compravendite gonfiate di giocatori, e tante altre nefandezze di cui oggi tutti si sono dimenticati (scaricando il loro rancore sugli ultras), ma che fino a due anni fa hanno scandalizzato lo sport mondiale, portando la Juve in serie B, la revoca di due scudetti, le penalizzazioni a varie squadre.

A costoro si sono aggiunti e continuano ad aggiungersi gli incapaci, gli incompetenti, gli ignoranti. Prendete l'ultima decisione del Casms: trasferta di Genova vietata ai napoletani in quanto Genoa - Napoli è una "PARTITA A RISCHIO"!!!

A rischio? Ma lo sanno, i tizi del Casms, che Napoli e Genoa sono gemellate dal 1982??? Di quale cazzo di rischio parlate??? Ignoranti di merda, documentatevi! Leggetelo qualche libro, qualche almanacco, qualche vecchio giornale. Sono 26 anni che dura questo gemellaggio, e voi ci impedite di andare a Genova insieme ai fratelli grifoni???

L'ennesima ingiustizia è fatta. A fine anno, vedremo quante ne avrà subite il Napoli. Poi, se qualcuno incomincerà a farsi rodere il culo e aumenterà la tensione al San Paolo, non ve la prendete con gli ultras... Prendetevela col Casms!!!

VAFFANCULO!!!

venerdì 26 settembre 2008

Di ritorno da Praga


Chiedo scusa ai lettori del blog se in questi giorni il blog non è stato aggiornato. Sono stato a Praga in vacanza, e sono tornato più incazzato di prima. Le nostre curve rimarranno chiuse (ennesima ingiustizia), Maroni continua a criminalizzare gli ultras e non c'è uno, dico uno, che parli di ciò che di positivo fanno gli ultras, molti dei quali sono impegnati nel sociale, nell'antirazzismo, nella cultura. Sembra che siamo sempre noi il marcio del calcio, ma se sperano di chiuderci nei loro steccati mentali sbagliano di grosso.

A Praga sono andato a vedere la partita Sparta Praga - Teplice: in Rep. Ceca il calcio non è lo sport nazionale, e si vede (circa 3mila spettatori, per uno Sparta che è capolista). Però, porca puttana, un grande tifo di quei 3-400 ultras dello Sparta, che hanno sostenuto la squadra di Thomas Repka fino al 95' senza fermarsi. Bellissima la fumogenata (che in Italia sarebbe vietata), polizia praticamente assente dallo stadio (presente invece fuori), curva in pratica gestita dagli ultras. Anni luce diversi da noi, dal clima di guerriglia che si respira nei nostri stadi, eppure così caldi (a loro modo).


Con profonda tristezza e disgusto, ho appreso in aeroporto che l'udienza preliminare per l'OMICIDIO di Gabriele Sandri da parte del poliziotto Spaccarotella è stata rinviata di due mesi per "vizio di forma". Gli avvocati difensori dell'ASSASSINO hanno giustificato l'assenza dall'aula del loro assistito dicendo che Spaccarotella ha paura di farsi vedere in giro, è un ragazzo distrutto che non esce di casa.

Alla fine della storia, l'ASSASSINO in divisa è il ragazzo distrutto che ha paura ad uscire di casa, mentre la VITTIMA e la sua famiglia attendono da 10 mesi che inizi un processo che (dubitiamo) possa far luce sui fatti e CONDANNARE in maniera esemplare un esponente delle forze del (dis)ordine.

giovedì 11 settembre 2008

Matarrese: "Celle negli stadi"


"Se necessario costruiamo celle negli stadi per mettervi subito dentro chi delinque". E' questa la soluzione immaginata dal presidente della Lega calcio, Antonio Matarrese che boccia il modello inglese: "Loro hanno un'altra cultura e poi non dimentichiamo che noi abbiamo comunque ottime tifoserie, fatte di gente per bene che segue le squadre". Uefa contraria. La proposta di Matarrese non piace pero all'Uefa, che attraverso il proprio portavoce, William Gaillard, critica l'idea: "Meglio impedire che i violenti entrino negli stadi piuttosto che metterli in gabbia. Noi -prosegue- siamo a favore di un coordinamento europeo per l'interdizione dagli stadi in modo che le varie frange di teppisti possano essere bloccate anche oltre i confini". Per quel che riguarda le misure antiviolenza adottate dal governo italiano, Gaillard ha ricordato che l'Uefa è "in contatto permanente con la polizia italiana. Appoggiamo i provvedimenti presi dall'Italia perchè chi li ha varati conosce la situazione meglio di noi". Per un altro esponente dell'Uefa, Jonathan Hill, una soluzione potrebbe essere il passaggio di proprietà degli impianti dai Comuni alle società.

Secondo voi, questa soluzione serve a calmare gli animi.... o ad accenderli? La presenza di celle negli stadi avvicinerà le famiglie allo stadio? I prezzi dei biglietti si abbasseranno?

mercoledì 10 settembre 2008

Super partes


Il Capo redattore del Ballesterer FM Radio Reinhard Krennhuber era in viaggo con gli Ultras del Napoli verso Roma e da allo standard.at un intervista raccontando di scene assurde.

Un altra versione dei fatti. I media raccontano come atti di violenza al inizio del campionato di serie A abbiano di nuovo danneggiato l’immagine del calcio italiano. Da fonti di agenzia di stampa si apprende che 1500 Ultras Napoletani assaltano un treno alla stazione di Napoli e costringono a scendere300 passeggeri. Inoltre avrebbero ferito quattro controllori di Treni Italia e avrebbero danneggiato e saccheggiato le carrozze. Al arrivo a Roma Termini avrebbero acceso bombe carta e usato gas lacrimogeni mentre erano scortati dalle forze dell’ordine ai Bus versolo stadio. Treni Italia parla di danni sui 500000 euro.

Reinhard Krennhuber capo redattore della rivista calcistica ballesterer fm accompagnato insieme al collega Jakob Rosenberg ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani in trasferta verso Roma e prende posizione in un intervista al derStandard.at sui fatti accaduti. Ballesterer fm prenderà posizione in un articolo che uscira il 7 ottobre sulla crisi nel calcio italiano e specialmente rapportando i fatti dellapartita roma – napoli.

derStandard.at: Lei è stato un testimone oculare dei fatti successi alla stazione di Napoli ci racconta cosa in realtà è successo?

Krennhuber: Innanzitutto non si può assolutamente parlare di Ultras Napoletani che abbiano minacciato e fatto scendere dal treno 300 passeggeri, poi degli attacchi ai controllori di treni italia non ne abbiamo preso atto. Il treno avrebbe dovuto partire alle 09:24. Poco dopo le 11 i dipendenti di treni italia sono passati sui treni per consigliare ai passeggeri non tifosi del napoli e senza intenzione di andare a roma di lasciare il treno e di prenderne un altro, cosa che hanno fatto tutti. Alla fine si parte alle 12:30 in un treno strapieno e sovraffollato. Al’arrivo a Roma la partita era gia iniziata siamo entrati al olimpico al 52° minuto di gioco una vergogna pensando che la maggior parte degli ultras avesse sia pagato il biglietto del treno più il biglietto di entrata al olimpico per 28 euro. Abbiamo assistito alla demolizione dei bagni ma non si arriverebbe mai alla cifra che treni italia ha comunicato ufficialmente e poi qualcuno mi dica cosa ci sia da saccheggiare in un treno italia il tutto si sottrae alla mia immaginazione come la notizia che gli ultrasabbiano usato gas lacrimogeni alla stazione di termini.

derStandard.at: Ce stata una situazione in cui avete avuto paura che potesse succedere qualcosa?

Krennhuber: Da parte degli Ultras Napoletani non abbiamo mai avuto paura non hanno attaccato le forze dell’ordine sia alla stazione che allo stadio anche perchè sapevano cosa c’era in gioco. L’unico momento di tensione fu quando dopo la partita sono entrate le forze dell’ordine nei bus per picchiare a caso chiunque si trovasse sulla loro via, il tutto con la scusa che queste persone avrebbero ostacolato la partenza dei bus. La cosa più assurda è che questi bus sono partiti poi dopo un ora e mezza! Ci hanno trattenuto dentro lo stadio per 4 ore senza la possibilità di acquistare acqua o cibo. La promessa di ricevere acqua non emai stata mantenuta!

derStandard.at: Il ministero degli interni italiano vorrebbe emettere un divieto di trasferta ai tifosi napoletani e vorrebbe far giocare a porte chiuse il napoli sanzionando anche la società con una multa. Lei pensa che questi provvedimenti servano a qualcosa?

Krennhuber: No, trovo il fatto che si voglia proibire le trasferte e si faccia giocare a porte chiuse un provvedimento molto esagerato. La maggior parte dei Tifosi Napoletani non ha commesso nessun reato durante la trasferta. Le accuse che gli incidenti siano stati pianificati e orchestrati dai fans o addirittura dalla camorra mi sembra totalmente assurdo, un invenzione. Al contrario non riesco a smettere di pensare che il tutto, cioè il ritardo e diverse maltrattamenti siano state studiate di proposito come per avere una reazione da parte dei fans per poi col pretesto della reazione emanare i provvedimenti che adesso vogliono far passare.

derStandard.at: Il capo della polizia Antonio Manganelli fa notare e parla di risultati positivi ottenuti dallo stato contro la violenza negli stadi. Afferma che dopo la morte del ispettore Raciti a Catania nel 2007 ci siano meno incidenti e scontri. E poi di come la sicurezza negli stadi sia stata migliorata e come questo abbia di nuovo attirato le famiglie con i bambini afrequentare di più o di nuovo lo stadio. Sono fatti reali o solo belle parole?

Krennhuber: Gli standard di sicurezza sono stati sicuramente effettuati ma si tratta solamente di Qualche Cancello e qualche tornante in più all’entrate. Gli stadi italiani sono ancora nelle stesse desolate condizioni di prima non e cambiato niente all’interno. A parte questo lo stato italiano usa solamente la via della repressione non hanno alcuna intenzione di spendere soldi ho lavorare insieme ai tifosi per un programma con essi. Poi trovo la che la deposizione di Manganelli molto cinica pensando che nel novembre 2007 veniva ucciso Gabriele Sandrida un colpo di pistola esploso da un agente della poliza. Poi non riesco a veder dopo ci sia un incremento delle visite allo stadio da parte di famiglie. A roma nel settore ospiti ho notato tra le 3600 persone due che erano sopra i 50 anni e cinque o sei donne, cosa che non mi stupisce affatto visto il trattamento a volte disumano a cui vengono esposti i fans.

derStandard.at: Lei a che conclusioni arriva dopo il weekend passato?

Krennhuber: In futuro crederò ancora meno di prima alle notizie di scontri provenienti dall’Italia. Ce una discrepanza enorme tra quello che abbiamo vissuto quel giorno e cosa hanno riportato i media il giorno seguente. Per tutta la giornata non abbiamo incontrato un collega giornalista. I media non hanno fatto alcuna ricerca sul posto si fanno dare i servizi gia pronti dall ufficio stampa delle autorità. E in quei servizi la versione dei tifosi non viene presa in considerazione o solo minimamente. Rai uno e l’unica emittente che ha fatto parlare anche tifosi e gente comune e non solo politici e vari esponenti delle autoritàsui fatti. E quella gente comune e i tifosi raccontano analoghe storie come la nostra vissuta lo scorso weekend. (Thomas Hirner, derStandard.at, 5. September 2008, Articolo preso da http://derstandard.at/?url=/?id=1220457342474 )

lunedì 8 settembre 2008

La verità degli ultras Napoli


Un ringraziamento particolare del blog AVANTI A GAMBA TESA ad Alex dei Fedayn, esempio ultras.

Curve chiuse fino al 31 ottobre

Obbligo al Napoli di giocare "tutte le gare" con le curve A e B chiuse agli spettatori fino al 31 ottobre prossimo. Questa la decisione, insieme a una ammenda di 10 mila euro, del giudice sportivo per la parte riguardante gli incidenti avvenuti allo stadio Olimpico in occasione di Roma-Napoli. Il giudice ricorda nella motivazione che esula dai suoi limiti funzionali "ogni valutazione in merito a fatti altrove verificatisi". Un riferimento agli atti di vandalismo perpetrati dagli ultrà partenopei alla stazione di Napoli e sul treno.

giovedì 4 settembre 2008

Non siamo camorristi!


"La camorra dietro gli scontri".
"Ultras: spunta la camorra".
"Manganelli: gli ultras erano camorristi".

Questi sono alcuni dei titoli che leggiamo oggi.
Io frequento la curva A dello Stadio San Paolo dal campionato 1988/89: c'era ancora Maradona, quell'anno vinse l'Inter dei record. Ho visto tante cose storte, negli anni: stavo ad Avellino quando morì Sergio Ercolano, stavo a Campobasso quando ci hanno squalificato il campo per 5 turni, e stavo in tante altre parti d'Italia insieme agli ULTRAS partenopei, che sono ben altra cosa rispetto ai teppisti.

Mi spiace sinceramente, leggendo anche i commenti dei lettori, che vi sia tale e tanta disinformazione: davvero credete che quello che vi dice Studio Aperto è la Verità? Davvero credete che allo stadio ci vanno solo due tipi di persone: i tifosi, cioè quelli bravi con la sciarpetta e napoli cha cha cha; e gli ultras, cioè i teppisti con cinte e passamontagna? L'equazione Ultras = teppista è una invenzione giornalistica, che fa comodo al Potere (economico, politico e calcistico).

L'obiettivo dei padroni del vapore è chiaro: stadi semivuoti e a prezzi alti, pochi rischi per la sbirraglia, gente a casa davanti alle pay tv. E' purtroppo vero che in TUTTE LE TIFOSERIE ci sono cani sciolti che spesso vanno contro ciò che i gruppi organizzati delle curve decidono. Dire, però, che questa faccenda sia tutta napoletana, e che addirittura c'è la camorra dietro... beh, mi e ci offende. Se c'è qualche camorrista in curva (cosa possibile), non significa che tutta la curva è governata dalla camorra. In curva ci sono tipi che se ne strafottono se il Napoli vince o perde: vengono solo per sballarsi o per fare casino e creare disordini. Ma in curva ci sono anche gli ULTRAS, quelli veri, che sono cosa ben diversa dai tifosotti delle pay tv: ULTRAS che regalano tempo e denaro per una maglia, una squadra, una città. ULTRAS che non esitarono a scendere in campo per provare a salvare il Napoli dal fallimento. Ricordate, ipocriti, quelle giornate? Ricordate, ipocriti, il periodo di Orgoglio Partenopeo, quando gli ULTRAS, non i tifosotti, provarono a salvare il Napoli?

mercoledì 3 settembre 2008

Trasferte vietate: tutti contenti.


Eccomi.

Dopo un torpore durato tre giorni, passati a vedere e a sentire stronzate in serie sul solito clichè antiultras. Infine, ieri sera è arrivata la prevista doccia fredda: trasferte vietate fino al termine del campionato.

Saranno contenti, adesso, quei teppisti che hanno disatteso l'invito dei gruppi organizzati di recarsi a Roma per sostenere la squadra e non per sfondare treni o picchiare i pendolari o sputare in faccia agli autisti cose del genere.

Saranno contenti, adesso, gli sbirri e i carabinieri, autori degli ennesimi abusi e giustificati e giustificabili dall'orda teppista proveniente da Napoli. La sbirraglia si è vendicata, e i teppisti hanno dato modo a loro di vendicarsi.

Saranno contenti, adesso, i giornalisti di regime, che sono stati prontissimi a stigmatizzare gli incidenti di Roma salvo dimenticare il volantino degli ultras della curva A, dimenticare il saccheggio operato dagli interisti o il vandalismo dei torinisti (di questi episodi, sulla stampa di regime, non c'è traccia).

Saranno contenti, adesso, i politicanti (soprattutto i padani come Maroni) che hanno l'ennesima occasione di lanciare merda sul Napoletano.

Saranno contenti, adesso, quelli delle pay tv che vedranno milioni di napoletani acquistare le partite in trasferta del Napoli.

Saranno contenti, adesso, quelli di Trenitalia, che hanno voluto non agevolare in nessun modo il flusso di napoletani diretti a Roma, facendo aumentare il nervosismo e concedendo terreno fertile ai teppisti di professione.

Oggi tutti dicono: pagano i tifosi tranquilli, gli sportivi.

Io dico: pagano gli ultras, quelli veri. Quelli che hanno scritto e distribuito un volantino sul quale si diceva A CHIARE LETTERE di evitare atti di vandalismo, di non recarsi allo stadio e alla stazione senza biglietti. Quelli che per la maglia azzurra fanno chilometri, superano gli ostacoli. Quelli che non sono riusciti a fermare l'orda barbarica dei teppisti di professione travestiti da ultras, molti dei quali sono stati protagonisti anche degli scontri durante l'emergenza rifiuti.

Non ha perso il calcio, che ormai è solo business.

Hanno perso gli ultras.